La beauty-routine come risultato di tanta chimica e di una buona dose di inventiva. Questo è quello che ci ha raccontato Ludovica Panìco, cosmetologa che mette in ogni sua ricetta tanta cura nella scelta degli ingredienti e una passione vera per l’estetica. – “Stem by me”. Ascolta questo episodio del podcast.

Insomma, un incontro a tu-per-tu con uno di quegli “angeli” che stanno dietro la nostra bellezza quotidiana!

Ludovica Panìco, chimica cosmetologa

Dottoressa Panìco, da cosa nasce la sua dedizione alla scienza della cosmesi?

«La prima immagine che mi viene in mente è di me, piccolina, ad osservare con il naso all’insù mia mamma allo specchio, mentre si trucca. E ricordo ancora il fascino di ogni suo movimento, ogni suo tocco, sul suo viso. È stato un amore irrazionale, ma chiaro fin da subito. Un gesto quotidiano che ha sempre portato con sé tanta curiosità e il forte desiderio di imparare, io stessa, a fare quelle magie… non per niente sempre di “trucchi” si parla!»

E qual è stato il percorso che l’ha portata a questa professione? Ora c’è molto interesse per la materia, anche visti i riflettori puntati dei social, ma fino a qualche tempo fa non era così…

«In effetti non ho avuto la strada spianata – c’è da dire che, quando è stato il momento per me di scegliere la specialistica, non esisteva in Italia un corso universitario dedicato alla cosmetologia. Quindi, al tempo, ho frequentato chimica organica e biorganica – sintesi di molecole, per dirla in altre parole – ma ho dovuto poi fare un aggiornamento personale per ottenere questo titolo. Ora, invece, c’è un percorso magistrale definito in Advanced cosmetic sciences – presso la sede di Rimini dell’Università di Bologna e curato direttamente dalla professoressa che aveva seguito anche me per la tesi. È una soddisfazione essere stata tra le pioniere di questa materia in Italia.»

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Un lavoro, insomma, frutto di tanta determinazione. E quali altre competenze sente di aver maturato?

«Oltre alla caparbietà nel misurarsi con sfide sempre nuove, di sicuro vedo molta creatività e una costante curiosità nell’immaginare le texture più particolari e gli effetti più positivi sulla nostra pelle e sui capelli. Per essere certa dei risultati, provo in prima persona ogni mia creazione e sono iper critica: prima di uscire sul mercato, ogni prodotto deve soddisfare pienamente me in primis! Inoltre, direi essere necessario un buono spirito d’analisi e un approccio logico nel controllo dei vari ingredienti, delle loro quantità e reazioni. Ci sono valutazioni di tipo chimico, dermatologico, normativo…»

Mi pare di capire che più che di “formulazione”, qui si tratti davvero di “formule magiche”. Rispetto alla sua esperienza professionale, ha qualche trucco del mestiere da condividere?

«Credo che la lezione più importante che questo mestiere mi ha insegnato stia nel non badare ai momenti di sconforto o alle parole di scoraggiamento, perché i risultati migliori arrivano dopo diversi tentativi ed errori – come dimostra il metodo scientifico. Ho capito che le opportunità si presentano quando la smettiamo di seguire i luoghi comuni.»

Quindi possiamo dire che l’approccio scientifico è di ispirazione anche nella vita quotidiana…?

«Assolutamente sì. Chi studia le materie STEM sa che bisogna vedere i problemi non come ostacoli, ma come sfide di crescita. Hai un dubbio? Smonta tutto, pezzo dopo pezzo, e analizza ogni cosa. L’origine del problema e la soluzione verranno da sé.»

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