Il paese di Montorio è costruito sull’acqua, elemento che in nessun altro luogo della provincia veronese modella allo stesso modo il paesaggio e la vita degli abitanti. Sono acque famose fin dal tempo dei Romani, che costruirono un acquedotto per portarle in città, e nei secoli sono state fonte di ricchezza e di sviluppo per diverse industrie. Il sistema idrico di Montorio si basa su tre sorgenti principali, di cui una a nord del paese, sul laghetto Squarà, a fianco dell’antica Pieve; un’altra si trova presso il laghetto Fontanon (zona sud) e la terza presso la Chiesa di Santa Maria della Rotonda, nota tra i montoriesi come “la Madonnina”. Non è un caso che sopra le sorgenti siano sorti prima templi pagani e successivamente chiese cristiane. Dalle tre sorgenti si dipana una fitta rete di fossi e canali che attraversano l’intero paese, dando vita a un ecosistema con caratteristiche geomorfologiche e biologiche uniche, per di più perfettamente integrato con l’uomo.

La chiesetta

La Chiesa della Madonnina, risalente al 1600, si trova attualmente in un grave stato di degrado, a cui Montorio e i suoi abitanti hanno tentato di opporsi per anni, senza trovare una soluzione. L’area che circonda l’edificio fa parte integrante delle risorgive e del reticolo fluviale ed è inserita dal Comune di Verona all’interno della Rete degli Ecosistemi Acquatici degni di tutela. Fin dagli anni Novanta la comunità ha tentato di garantire una destinazione “pubblica” dell’area, di proprietà comunale, nonostante i tentativi della Parrocchia di riappropriarsene a fini di successiva vendita. Sono numerose le iniziative naufragate negli anni volte al recupero funzionale dell’area, culminate nel 2017, quando la scuola elementare Betteloni fu accolta in Consiglio Comunale, dove si votò per la ristrutturazione della chiesetta, con realizzazione di una sala civica per la comunità, purtroppo senza seguito. Recentemente, in occasione della Giornata dell’Acqua 2019, Emanuela Gamberoni, professoressa associata di Geografia all’Università di Verona, ha evidenziato l’importanza delle aree umide di Montorio, sottolineando il diritto all’acqua, come fonte di vita ed elemento di bellezza da tutelare. Un patrimonio che va protetto e reso fruibile alla cittadinanza.

A smuovere ancora una volta le acque della Madonnina, arriva un residente come tanti, ma per certi versi davvero speciale. Daniele Gottardi lancia una raccolta firme, sia in cartaceo che online (per chi volesse aiutare, qui il Link) con un intento ben preciso.

Daniele alla conferenza stampa (credit www.montorioveronese.it)

«Sono una persona tetraplegica, – racconta Daniele Gottardi – collegato giorno e notte a un ventilatore polmonare. Essendo completamente paralizzato dal collo in giù, mi posso spostare solo tramite una carrozzina elettrica. Chiedo quindi di valutare la possibilità di ripristinare e illuminare il breve passaggio di un sentiero di proprietà del Comune di Verona ubicato intorno alla chiesetta, creando cosi un percorso alternativo alla strada principale per poter percorrere il tragitto verso il paese in tutta sicurezza.» Via Olivè, cui fa riferimento Gottardi, presenta infatti diverse curve pericolose, manca completamente di piste ciclabili e in larga parte anche di marciapiedi utilizzabili da carrozzine o passeggini. A giudicare dalle numerose adesioni alla petizione, è evidente che si tratta di un problema molto sentito dalla collettività montoriese, gente abituata ad arrivare a piedi dovunque non sia necessario prendere l’auto, ambientalisti da molto prima che diventasse trendy.

Ecco quindi che si mobilitano a sostegno dell’idea anche tutte le associazioni del territorio, tra cui ovviamente “Montorioveronese.it”, il Comitato Fossi di Montorio, “Montorio l’è belo”, “L’Idea del Mamo” e il gruppo “Nuove Idee Montorio”. Rispondono presente all’appello anche gli Alpini di Montorio, la società Montorio Calcio e il Gruppo Animazione Lesionati Midollari, a supporto dell’eliminazione di ogni barriera architettonica. Tutti insieme inviano una richiesta di parere all’amministrazione locale, affinché prenda posizione sul tema della cessione dell’area alla Curia. Qualche giorno fa, il primo passo nella giusta direzione: il consiglio dell’Ottava Circoscrizione delibera un «parere contrario alla vendita del terreno in località La Madonnina, in quanto è fondamentale la valenza pubblica dell’area stessa che, oltre a essere di notevole pregio, è anche particolarmente cara alla popolazione stessa». Nel corso della conferenza stampa con cui annuncia la delibera, la Presidente Alma Ballarin auspica inoltre la creazione di un tavolo un confronto tra Comune, Curia e Rappresentanze Territoriali che possa condurre a soluzioni condivise per una questione che si protrae da 40 anni, in modo da garantire l’accessibilità dell’area da parte della collettività e il recupero di un bene cosi importante e che merita di essere valorizzato.

il Mulino Furia (o Sartori)

Il consigliere Carlo Beghini, della Commissione Lavori Pubblici della Circoscrizione 8, commenta come un intervento di recupero dell’area potrebbe essere finanziato da un PUA già approvato, relativo alla zona “Ex Vetrerie” che si trova a pochi metri di distanza dalla Madonnina, progetto da cui si potrebbero distrarre i limitati fondi necessari alle opere conservative e di ripristino. La valorizzazione dei sentieri naturalistici che caratterizzano Montorio è da sempre un elemento di forte attenzione per la politica locale e il percorso sollecitato dal dott. Gottardi di fatto andrebbe a inserirsi come continuazione lineare di quelli più noti, come Strada Comun, permettendo di prolungare la passeggiata in sicurezza tra fossi, fiumi e fino alle colline.

il Percorso Strada Comun

«Al di là della questione contingente, – ci racconta Beghini – la Circoscrizione è molto sensibile al tema delle barriere architettoniche, su cui si impegna sia per propria iniziativa che ascoltando le richieste dei cittadini. Per fare qualche esempio, nel settembre 2018 è stato installato l’ascensore per il piano interrato del cimitero di Montorio. All’inizio del 2020 è stata poi eseguita una ricognizione per individuare i marciapiedi che necessitano di ribassamento per migliorarne l’accessibilità su ruote. È stato fissato un programma di diversi interventi, purtroppo slittati al 2021. Abbiamo anche chiesto alle persone che si muovono con mezzi di ausilio su ruote di indicarci eventuali criticità e la problematica più comune riguarda la difficoltà ad entrare e muoversi nei negozi.»

Nota dolente, in effetti, perché, mentre per la parte pubblica la Circoscrizione si impegna giornalmente a migliorare il contesto di accessibilità, garantendo a tutti i cittadini di potersi muovere in sicurezza, sul fronte privato c’è forse qualcosa in più da poter fare. Sia le persone con disabilità motoria che le mamme coi passeggini e gli anziani del Paese, sarebbero molto felici di potersi muovere liberamente. Se ci si pensa un momento, c’è un elemento di equità irripetibile nel semplice gesto di eliminare un gradino, ponendosi al livello delle competenze dell’altro. Niente può fermare l’acqua, si dice; l’acqua trova sempre il modo di seguire la sua strada. Rendiamolo possibile e più facile per tutti, proviamo a vestire i panni (o la carrozzina) dell’altro. Un piccolo gesto come installare una rampa o spostare i mobili un po’ più in là può davvero fare la differenza.

Le foto di questo articolo sono gentilmente offerte da un fotografo delicato e attento, nonché montoriese, Giovanni Maistri, che ringraziamo.