Lo denunciano le associazioni ambientaliste che nel 2020 hanno contribuito alla stesura del Regolamento per la tutela e l’incremento del verde pubblico e privato nel Comune di Verona, con una conferenza stampa convocata il 25 Gennaio scorso in Piazza Pradaval, presso il monumento del Sanmicheli, vicino ai lecci del viale di Corso Porta Nuova.

Il comunicato stampa, sottoscritto da Italia Nostra, FrOnda Verde, Lipu, Verona Polis, Wwf, Legambiente e Associazione italiana arboricoltori, recita: «A un anno dall’approvazione unanime del Consiglio comunale, il rispetto del regolamento appare marginale, soprattutto per quanto riguarda le scelte delle amministrazioni pubbliche, Comune e partecipate […] gli stessi apparati del Comune che hanno deliberato il Regolamento o non lo conoscono o agiscono come se non avesse alcuna rilevanza».

Manca la Consulta per il verde

A questo si aggiunge il fatto, sostengono ancora le associazioni, che a Verona non è stato ancora realizzato un attendibile censimento del verde con la schedatura delle alberature esistenti e le relative cronologie di manutenzione. La mancanza di un dato affidabile rende aleatoria ogni valutazione sullo status reale del verde cittadino e non misurabile l’efficacia degli eventuali interventi di miglioramento.

Particolarmente grave è considerata la mancata costituzione della prevista Consulta per il verde, uno strumento di coinvolgimento delle competenze presenti nel territorio e anche luogo di composizione di eventuali conflitti fra amministrazione e cittadini.

Al Titolo III, articolo 3 del regolamento infatti si legge“Il Comune si impegna a istituire la Consulta per il verde quale organismo rappresentativo con il compito di proporre, esaminare e discutere i progetti più complessi o situazioni particolarmente delicate. La Consulta […] sarà composta sia da rappresentanti degli uffici comunali interessati (Ufficio del Verde, Circoscrizioni, etc.) sia da rappresentanti degli ordini professionali, delle associazioni ambientaliste e di categoria. […] l’Amministrazione comunale privilegia il metodo della coprogettazione, intesa come processo concertativo volto a definire la realizzazione degli spazi verdi”.  

I rappresentanti delle associazioni Italia Nostra, FrOnda Verde, Lipu, Verona Polis, Wwf, Legambiente e Associazione Italiana Arboricoltori presenti alla conferenza stampa, foto Antonio Bottega.

Nonostante ripetute sollecitazioni, sostengono i promotori della manifestazione, non si percepiscono ancora segnali che lascino presagire la sua costituzione.

Illuminazione stradale senza valutazione di impatto sul verde

La scelta di convocare la conferenza stampa sotto i lecci, all’inizio del Corso di Porta Nuova, è stata anche un modo per focalizzare l’attenzione dei cittadini su un caso concreto di mancata considerazione del regolamento: riguarda la modalità con cui è stata progettata la nuova illuminazione del viale.

Il progetto pensato dall’amministrazione comunale, e predisposto da Agsm Lighting, prevede la posa lungo il corso di 69 punti luce costituiti da 37 pali doppi alti 9.35 metri e 32 singoli bassi di 4.90 metri, posti in fila con gli alberi per un totale di 107 apparecchi illuminanti, ancorati a cubi di calcestruzzo con lato da 1.20 metri.

«Non c’è traccia di valutazione circa l’impatto dell’opera sull’apparato radicale dei lecci» sostiene Fabio Cortesi di Wwf Verona, «Non ci risulta siano stati fatti studi specifici. Proprio come accade quando si considerano gli alberi un intralcio e non un bene da salvaguardare. La consulta del verde avrebbe potuto formulare un parere tecnico qualificato, fornire alternative possibili, ma non è stata ancora istituita. Abbiamo sondato gli uffici comunali e pare che nessuno sia stato incaricato di valutare gli impatti delle opere sulla vita degli alberi». Come successo recentemente in Viale Colombo con i lavori di posa della fibra e la formazione della pista ciclabile.

Corso Porta Nuova, foto di Sandra Cohen-Rose, Flickr, CC BY 2.0

Cosa dicono le associazioni

Alberto Ballestriero di VeronaPolis aggiunge: «Vogliono mettere i lampioni alti che comporteranno la potatura drastica degli alberi, compromettendo la loro conservazione, come segnalato nel dicembre scorso con una lettera inviata al sindaco Federico Sboarina e all’assessore Marco Padovani».

Valeria Rigotti di Azione Civica FrOnda Verde insiste: «Il regolamento è entrato in vigore l’8 aprile 2021. Non si può continuare a fare le cose facendo finta che questo non esista. Vorremmo verificare se sia noto e applicato, ad esempio, da tutti i dirigenti comunali».

La risposta dell’assessore Padovani

L’assessore alle Strade e giardini Marco Padovani, interpellato da Heraldo, ha commentato dicendo che «la costituzione della Consulta del verde non solo è uno dei principali obiettivi del Regolamento stesso, ma anche una precisa volontà dell’amministrazione, che ritiene fondamentale la partecipazione attiva della cittadinanza, come per altro dimostrato con l’ampio coinvolgimento in fase di stesura del nuovo documento. È un provvedimento giovane, la cui conoscenza va diffusa il più possibile. Per questo abbiamo coinvolto gli studenti veronesi in un progetto grafico che porterà presto alla stampa del Regolamento e alla sua capillare distribuzione su tutto il territorio».

L’assessore alle Strade e giardini Marco Padovani.

Circa le potature e i lavori stradali, l’assessore sottolinea che «vengono sempre eseguite da professionalità adeguate al compito assegnato, che ci consentono di operare, come spesso avviene, in ambienti storicizzati e rispondere, tempestivamente alle necessità dei cittadini. Rispetto al censimento del verde, il Comune di Verona ha già provveduto a censire tutte le aree verdi e circa 12 mila alberi, base cartografica che è stata messa a disposizione di tutti i cittadini sul sito del Comune».

E in merito all’intervento previsto in Corso Porta Nuova, Padovani ribadisce che «si tratta di un progetto di Agsm condiviso con Comune ed Amia e risponde a una necessità non rimandabile di sicurezza stradale. I lavori e le potature saranno seguiti per la parte relativa alla vegetazione da Amia che, in accordo con l’amministrazione, vigilerà sulla corretta esecuzione degli scavi e delle relative potature che si renderanno necessarie».

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