“Il 17 marzo 2022 avremo la partita finale al Consiglio di Stato, quindi tutto si gioca in quella data”. Maurizio Framba, portavoce di ASMA, comitato di cittadine e cittadini che si battono contro la cementificazione dell’area Ex Bam, va dritto al punto. Per chi ancora non lo sapesse, l’area Ex Bam si trova tra Via Cavalcaselle, Via  Visentini, Via Failoni e Via Mameli, in zona Ponte Crencano, nella parte Nord della città. Abbiamo incontrato Framba lo scorso sabato 18 dicembre, in occasione dell’ennesimo presidio di protesta proposto dal comitato.

Il supermercato è alle ultime battute. Raramente abbiamo assistito a una simile velocità e furia edificatoria. Accadrà la stessa cosa anche per il resto delle costruzioni previste?

«No, questo no. Dal punto di vista delle procedure il supermercato era in regola poiché aveva presentato una variante al vecchio progetto. Il problema semmai, sta nell’Amministrazione Comunale e negli Uffici Tecnici che hanno concesso questa autorizzazione. Per quanto riguarda i quattro palazzi di dieci piani, per un totale di centocinquanta appartamenti, bisognerà aspettare la discussione all’interno del Consiglio di Stato.»

Tutti questi ricorsi costano. Come fate con il denaro?

«In questi anni abbiamo presentato quattro ricorsi al Tar e due al Consiglio di Stato. Ovviamente tutto questo ha un costo che finora si sono accollati componenti e simpatizzanti del Comitato Asma. Il 15 gennaio 2022 ci sarà l’estrazione dei biglietti vincenti della lotteria, realizzata con il contributo di molti operatori economici della zona. Il ricavato verrà utilizzato nella copertura delle spese legali.»

Sabato 18 dicembre il presidio ha visto la presenza di un’ottantina di persone e di quattro rappresentanti istituzionali, ma nessuno della maggioranza che governa la città. Il prossimo 23 dicembre è prevista  l’inaugurazione ufficiale del supermercato. “Verificheremo”, scrivono in un comunicato quelli del Comitato ASMA, “se qualcuno degli amministratori invitati, assenti al presidio, sarà presente all’inaugurazione”.

La zona della Seconda Circoscrizione presenta anche altre “zone calde”. Una di queste è sicuramente quella del Borgo degli Ulivi, meglio conosciuto come l’ecomostro di Quinzano. Dopo il fallimento dell’impresa di costruzioni, il progetto di Borgo degli Ulivi rimase fermo per anni. Nel 2018 venne presentata una variante del permesso di costruire a cui la maggioranza della Circoscrizione espresse parere negativo, chiedendo il ripristino dei luoghi.

Nel 2021 la Pohl Immobilien, una società immobiliare, acquista dalla Banca Popolare Alto Adige le quote di maggioranza del progetto edilizio e presenta in Comune “Verona Green Living”. È la svolta “ecologista” che dovrebbe permettere di salvare gli investimenti proponendoli in una versione più di tendenza. Subito dopo la presentazione del progetto, ampiamente ripreso dalla stampa locale, sono iniziati lavori di pulizia, interni al cantiere, e procedure di vendita degli immobili. 

In un comunicato, a firma della Presidente della Seconda Circoscrizione, Elisa dalle Pezze, e di tre consiglieri PD del parlamentino di Piazza Righetti, si afferma che “a oggi mai è pervenuto in Circoscrizione alcun progetto di variante e/o sanatoria in merito a problematiche rimaste irrisolte nella prima fase progettuale”. Il comunicato prosegue, inoltre, chiedendo al Comune di verificare le difformità relative alle altezze delle palazzine a valle dell’insediamento, “di valutare il rischio idrogeologico e di permeabilizzazione; di affrontare i problemi irrisolti legati al traffico ed alla viabilità di Quinzano dato che non vi è alcuna progettualità che preveda una strada alternativa a Via Are Zovo/ Via Lavello/ Piazza Righetti”.

Il comunicato mette il dito direttamente nel punto di maggior sofferenza del progetto, la viabilità. Chi conosce la zona sa sicuramente che l’accesso da e per piazza Righetti è il classico collo di bottiglia, sempre intasato nelle ore di punta, snodo delicatissimo per la viabilità della frazione. Pensare di aggiungere ulteriori decine di automobili non potrà che far esplodere ulteriormente l’intera area viabilistica di Quinzano.

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