Chi sta per diventare genitore per la prima volta prova, e manifesta, dubbi e inquietudini. Le domande che si pone sono dapprima di tipo generico “Come si impara a essere madre e padre? Dobbiamo fare come i nostri genitori? E se non fossimo in grado?”. Diventare genitori infatti, specie per la prima volta, rappresenta l’inizio di un nuovo ed entusiasmante capitolo della propria vita e richiede però una grande preparazione per poter accogliere in serenità il nuovo nascituro. La gravidanza è il periodo di approdo alla nuova vita familiare, sia a livello materiale e organizzativo, sia a livello emotivo: rappresenta la rottura degli schemi quotidiani sinora creati a fronte della ricerca di un nuovo equilibrio tra le mura domestiche. Oltre alla gioia e all’euforia, la nascita di un bambino comporta un profondo cambiamento nella vita dei genitori, che necessitano di un importante processo di adattamento e ristrutturazione della loro coppia, in favore della serenità e dell’armonia del piccolo. Essere genitori è, inoltre, oggi un compito difficile, in particolare quando aumentano le situazioni di isolamento sociale, il senso di solitudine, il rapido cambiamento dei valori sociali e morali.

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Esistono due principali modelli di comportamento rispetto al divenire genitori: quello basato sull’imitazione, nel quale si imita i propri genitori, cercando di riprodurne le modalità, e quello basato sulla contrapposizione, nel quale ci si propone invece di modificare radicalmente il proprio modello genitoriale.

La gravidanza può rappresentare un periodo complesso per entrambi i genitori, perché è contraddistinto da dubbi, preoccupazioni e domande. Cambiano le abitudini di vita, i rapporti sociali e l’intimità potrebbe essere vissuta in maniera differente. Occorre co-costruire un nuovo ruolo, una nuova identità, ed è anche possibile provare ansia o paura di non essere all’altezza della situazione. La gravidanza, così come i primi mesi con il bambino, possono quindi rappresentare un periodo emotivamente ricco e intenso e, per questo motivo, è importante condividere i propri sentimenti e il proprio vissuto con il partner o con gli specialisti, per trovare sollievo e conforto. Freud approfondisce il tema della gravidanza riferendosi allo sviluppo infantile e affermando che durante la fase edipica emerge il desiderio di maternità, proprio a partire dalla bambina che considera il figlio come il frutto della relazione col papà.

Per entrambi i genitori, già durante la gravidanza, l’attenzione si sposta dall’Io al Noi e la richiesta di coinvolgimento è grande e fondamentale per la nuova famiglia. Come la madre, anche il futuro padre ha dei bisogni, delle domande e delle preoccupazioni. È bene ricordare che non si è soli. Parlarne con il partner, con persone di fiducia o con dei professionisti può aiutare a riordinare i pensieri e stare meglio, per vivere in serenità il meraviglioso momento di una nuova nascita in famiglia. È di aiuto anche ritagliarsi dei momenti in cui dedicarsi a qualcosa che ci fa star bene, ma anche parlare in modo clemente a noi stessi, e ancora essere orgogliosi di sé, fidandosi delle proprie intenzioni e dei propri giudizi.

I cambiamenti emotivi, fisici e organizzativi legati alla nascita di un figlio sono comuni e naturali a tutti i genitori. Anche i sentimenti ambivalenti sono diffusi, proprio perché ci possono essere momenti di stress o di profondi cambiamenti, tali da sentirsi sommersi da un complesso insieme di emozioni differenti.

Il dovere di responsabilità dei genitori | Notai.it

Ognuno vive e gestisce tutto ciò a modo proprio, ma per affrontare questo periodo della vita nel modo più sereno possibile, è utile conoscere i servizi di sostegno disponibili sul territorio e non esitare a rivolgersi a loro nei momenti di difficoltà. Venire aiutati a comprendere i comportamenti del proprio bambino e, allo stesso tempo, i propri istinti, emozioni, incertezze e disorientamenti, aiuta a entrare in contatto con il mondo della crescita, sviluppando il senso di competenza che si prova in questo difficile ruolo.

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