Più che la politica, poterono i nervi. La “guerra fredda” tra sboariniani e leghisti si alza di livello e si fa a colpi di sondaggi “telecomandati” e perfino rumors “addomesticati” da dare in pasto ai giornali, come le recentissime voci (infondate) di una retromarcia di Salvini che ora sarebbe disposto a fare pace con il sindaco.

In realtà Salvini – secondo indiscrezioni raccolte – non ha cambiato di una virgola la sua idea su Sboarina. Anzi il rapporto (anche e soprattutto umano) si è logorato definitivamente dopo il passaggio del sindaco a Fratelli d’Italia. Un vero e proprio “tradimento” per il leader del Carroccio, che solo pochi giorni prima dell’accaduto aveva avuto da Sboarina in persona rassicurazioni in senso contrario.

A confermare poi questa rottura, l’eurodeputato ed ex segretario della Liga Veneta Toni Da Re, vicinissimo a Salvini, che venerdì in una tv locale ha ribadito quel tradimento. Seduto accanto a Da Re c’era Flavio Tosi e i due hanno duettato al miele a favor di telecamere. Un indizio di futuri accordi? Chissà, la lista unica Lega-Forza Italia-Lista Tosi per le Provinciali del 18 dicembre potrebbe essere un punto di partenza verso quel sentiero, che tuttavia resta stretto e lastricato di ostacoli. Infatti parte della Lega veronese – pur avendo abiurato Sboarina (come confermato da Da Re) – ha ancora troppe difficoltà nel poter accettare un’alleanza con Tosi, a sei anni dalla ferita dell’espulsione dell’ex sindaco dal Carroccio.

Insomma, la situazione nel centrodestra resta complessa (eufemismo). Ma non lambiccatevi in raffinate e pensose analisi politiche, perdereste solo tempo. Qui si gioca solo sui nervi. E si tratta di capire, tra sboariniani e leghisti, a chi salteranno prima.

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