Benzina e gasolio per autotrazione, non ci sono problemi di approvvigionamento. Le tensioni sui prezzi sono frutto delle speculazioni tipiche di ogni compravendita e sono relative alle borse specifiche che riguardano questi carburanti.

Diverso è il discorso del metano per autotrazione e per l’AdBlue o Urea (additivo per i motori euro 5 e 6): potrebbero esservi carenze di approvvigionamento se i rifornimenti di gas metano dalla Russia dovessero calare, nel qual caso i fornitori darebbero priorità alla fornitura per il riscaldamento domestico rispetto a quella per l’autotrazione.

Mentre già da oltre un mese ci sono grossissime difficoltà di approvvigionamento dell’AdBlue del quale è oltre che raddoppiato il costo di produzione.

La quasi totalità delle case produttrici reputa non conveniente produrlo, e infatti il primo produttore italiano, Yara con circa il 60% della produzione Italiana, è tra quelli che ritiene oneroso produrre.

Nicola Baldo, imprenditore del comparto petrolifero e vicepresidente di Confcommercio Verona

A dirlo è Nicola Baldo, vicepresidente di Confcommercio Verona, presidente della sezione Commercio di Confcommercio ed imprenditore del settore petrolifero.

«I problemi sul fronte del metano sono questi, uno di tipo politico e l’altro di tipo economico», spiega Baldo. «La Russia, primo fornitore del nostro Paese, prevede un inverno molto freddo e pertanto accumula scorte per uso interno. Rispetta comunque i contratti annuali e alza il prezzo sui contratti spot, di norma mensili o a quantità. Tutte le sanzioni imposte verso la Russia di certo non aiutano in questo periodo».

«Comunque, sgombriamo il campo da ogni preoccupazione, non siamo in presenza di mancanza di prodotto per l’autotrazione: benzina e gasolio ci sono e non siamo in presenza, a dire il vero, di una grande domanda di fornitura», osserva Baldo. «Il vero problema è la ripresa delle forniture dell’urea senza la quale i mezzi euro 5 e 6 si devono obbligatoriamente fermare».

«Di sicuro c’è il bisogno di un piano energetico nazionale che diversifichi i fornitori», sottolinea Nicola Baldo. «Questo è il modo migliore per metterci al riparo da crisi e tensioni di tipo economico e di tipo politico».

Una conduttura di gas metano. Il problema, dice l’imprenditore Nicola Baldo, è il rapporto con la Russia

I consumi di benzina e gasolio

«Per la prima volta nel 2021 i consumi di prodotti petroliferi hanno superato la soglia delle 5.000 tonnellate mese con una variazione del + 5,9% rispetto al 2020 ed ancora sotto rispetto alle 5.116 del 2019. Benzina e gasolio nei distributori tengono e sono vicini ai consumi del 2019», spiega Baldo. «Questo è frutto, pur in presenza di una ripresa economica, di alcune abitudini – come lo smartworking e la scuola a distanza – che solo da qualche settimana sono tornate, per gran parte, in linea con il passato».

Nessun problema di fornitura neppure per il gasolio da riscaldamento domestico, che rappresenta un mercato assai minoritario, e per l’olio combustibile, che riguarda solo il comparto industriale e che ha accise basse.

Nel prezzo della benzina, invece, la parte fiscale – accise e Iva – rappresenta circa il 74%; e in quello del gasolio da autotrazione il 70%.

Prezzi e fornitura di gas metano

«L’aumento del costo del gas metano è stato consistente. Siamo passati da 0,90 euro addirittura, in alcune zone d’Italia, a 1,90-2,00 euro al kg», spiega Nicola Baldo. «Ricordiamoci che dipendiamo per il 35% dalla Russia, le cui forniture di gas metano contribuiscono alla produzione del 40% dell’energia elettrica in Italia».

Il resto del gas metano viene da Olanda e nord della Germania, attraverso la Svizzera, e da Algeria e Tunisia, attraverso la Sicilia. Si sta aspettando ancora il collegamento, in Puglia, con il gas dalla Grecia, mentre l’Europa sta ancora decidendo se dare il consenso al raddoppio del gasdotto russo.

Il problema è quindi la Russia. Di fronte alle sanzioni dell’Unione Europea, il governo di Putin ha deciso di ridurre le disponibilità.

«Vi sono contratti annuali di fornitura alla Ue e contratti spot, su base mensile», fa notare Baldo. «La Russia ha dichiarato di garantire le forniture all’Unione Europa, ma rispettando solo i contratti scritti annuali. I contratti spot di fornitura di gas metano, a prezzi più bassi, non saranno rinnovati. È evidente che la questione, oltre che economica di domanda e offerta, è di tipo politico. Da osservare che le sanzioni contro la Russia penalizzano parecchio l’Italia, a cominciare dall’ortofrutta».

Politica energetica: l’elettrico e il mercato dell’autotrazione

La transizione a consumi meno inquinanti quali effetti avrà sul trasporto su gomma di cose e persone? La domanda è importante, perché a seconda delle previsioni e delle proiezioni sul tipo di energia utilizzata in futuro le case automobilistiche e produttrici di camion orientano i propri modelli.

«Se parliamo di camion pesanti, oltre i 35 quintali, il motore elettrico non è proponibile, per una questione di autonomia. Un camion ha bisogno di un’autonomia di 800-1200 chilometri; autonomia che l’elettrico ad oggi non può garantire», dichiara Baldo. «Il futuro, ma ci vorranno 15 anni, vede un adeguamento delle infrastrutture ferroviarie nel nostro Paese. Ecco che, oltre i 500 chilometri di percorrenza, converrà caricare il camion su un treno dedicato e poi scaricarlo a destinazione per le consegne».

«Possiamo dire, quindi, che il gasolio pesante, quello per l’autotrasporto, fino a 500 km è conveniente e lo sarà anche in futuro», spiega il vicepresidente di Confcommercio Verona. «Si tratta, per le percorrenze oltre i 500 chilometri, di rinnovare o rifare le linee ferroviarie; senza contare, per la nostra zona, il tunnel del Brennero. A Verona, nell’interporto, arrivano 15 mila treni l’anno, per cui abbiamo ben chiara l’idea di quanto sia importante questo settore».

«L’autotrasporto si può alimentare anche con il Gnl (gas naturale liquefatto) che deriva dal metano. Arriva via nave a Ravenna e Genova, dove si trovano i rigasificatori», osserva Baldo. «I motori a Gnl sono già stati provati e collaudati e non danno problemi di nessun tipo, per cui una quota di mercato può andare in questa direzione».

Rifornimento a una colonnina per auto elettriche (foto Andrew Roberts, Unsplash)

I consumi futuri nell’autotrazione

«Quanto ai consumi futuri, possiamo prevedere che non vi saranno a breve e medio periodo cali nei consumi di gasolio pesante per i camion, dato che ci vorranno 15 anni per rinnovare o rifare le infrastrutture ferroviarie in grado di far girare i treni con trasporto di camion», sottolinea Baldo. «Per le autovetture, avremo un 20-30% in meno di consumi di gasolio e un 10% in meno di consumi di benzina».

E l’elettrico? «Le auto a motore elettrico e quelle ibride avranno certo mercato nelle città, per evitare il blocco della circolazione nelle zone a traffico limitato e ridurre le emissioni nei centri urbani», risponde Baldo. «Va comunque ricordato che, se è interessante l’auto elettrica o ibrida, avremo poi a scadenza il problema dello smaltimento delle batterie per alimentare i loro motori».

© RIPRODUZIONE RISERVATA