Incredibile ma vero. Il Chievo, nonostante abbia vinto soltanto due partite (contro Pordenone e Pisa) nelle ultime 14 gare (per il resto 5 pareggi e “ben” 7 sconfitte) è ancora aggrappato alla zona play off, quando ormai mancano solo due giornate alla conclusione del campionato. Merito di una prima parte di torneo in cui i gialloblù hanno accumulato abbastanza punti per vivere, per certi aspetti, di “rendita”. E merito, soprattutto, di una classifica avulsa che lo vede oggi prevalere, pur essendo appaiato a quota 50 punti con Brescia e Spal al settimo posto, sulla squadra ferrarese. Che del terzetto, per via degli scontri diretti, in questo momento sarebbe l’esclusa dai play off. Brescia settimo, Chievo ottavo e, appunto, Spal nona. Una situazione al limite, complicata, sul filo del rasoio, anche perché a tutto questo si aggiunge la Reggina che segue a quota 49, a distanza cioè di un solo punto, e pronta ad approfittare di qualsiasi passo falso delle concorrenti.

Il tiro di Fabbro che è valso il momentaneo 1-0 contro la Cremonese – Foto BPE (Maurilio Boldrini)

Insomma, il Chievo, che fino a qualche settimana fa poteva nonostante tutto vantare ancora un piccolo vantaggio sulle inseguitrici, si è complicato nel corso di queste ultime settimane maledettamente la vita con una serie di pareggi e sconfitte che hanno permesso soprattutto al Brescia, in grande momento di forma, di raggiungerlo e addirittura superarlo (sempre per via della classifica avulsa). E vien da sorridere pensando che, quando le due formazioni si sono incontrate al “Rigamonti” a metà febbraio, l’una, il Chievo, era addirittura seconda in classifica, e l’altra, il Brescia, in piena zona retrocessione. Da allora tutto è cambiato, con un cammino quasi da retrocessione per il Chievo e, al contrario, un ruolino di marcia quasi da promozione diretta per le Rondinelle, che oggi rappresentano a tutti gli effetti la vera mina vagante dei possibili play off.

Garritano in azione contro la Cremonese – Foto BPE (Maurilio Boldrini)

Il Chievo, dal canto suo, è ancora padrone del suo destino, ma non deve più sbagliare. Una frase che abbiamo detto e scritto già molte volte in questo strano girone di ritorno, ma ormai siamo arrivati alla resa dei conti e ciò che fino a qualche turno fa valeva come frase anche un po’ “scontata”, oggi è più vera che mai. Contro la Virtus Entella, già matematicamente retrocessa, il Chievo domani pomeriggio non solo deve vincere, ma deve anche farlo con il giusto atteggiamento, quello della grande squadra. Quella, cioè, che vuole ottenere un risultato e va in campo determinata a prenderselo tutto, con autorevolezza, senza lasciare agli avversari possibilità di appello. Segnare subito uno, due, tre gol, per evitare sorprese e possibili rimpianti a fine gara. Portarsi a casa i tre punti per continuare a sperare. Anche perché tre giorni dopo, lunedì 10 maggio, il campionato della squadra della Diga si concluderà contro l’Ascoli al Bentegodi e non è detto che i marchigiani riusciranno a presentarsi al cospetto dei gialloblù in una situazione di classifica già tranquilla. Potrebbero, infatti, aver ancora bisogno di qualche punto per evitare i play out e quindi il rischio di retrocessione (al momento i punti che li separano dal Cosenza sono giusto 5, sufficienti per evitare l’appendice in zona “rossa”). Due turni per il Chievo, dunque, che sulla carta appaiono alla portata, ma mai dire “gatto se non ce l’hai nel sacco”. In fondo, alla vigilia appariva abbordabile anche la sfida contro la Cremonese, squadra senza particolari ansie di classifica, e invece l’impegno si è rivelato tutt’altro che agevole. Tanto che poi è arrivato un misero “punticino”.

Samuele Vignato all’esordio in Serie B – Foto BPE (Maurilio Boldrini)

In questo periodo stanno mancando alcuni uomini importanti come Ciciretti (infortunato contro l’Empoli) e De Luca, ma in entrambi i casi non stiamo certo parlando di “fenomeni” indispensabili. Solo di qualche valida freccia in più nella faretra di Aglietti. Che ultimamente le ha provate tutte, anche quella di mandare in campo contro i grigiorossi il “ragazzino” Samuele Vignato, fratello minore del più celebre Emmanuel. Si è visto nei pochi minuti che ha avuto a disposizione un ottimo tocco di palla e pure qualche idea, con un approccio di personalità alla partita, affrontata senza paura. Certo non può essere lui – anche se saremo lieti di essere smentiti – a togliere in questo momento le fatidiche “castagne dal fuoco” al Chievo. Occorre, più prosaicamente, tirare fuori una volta per tutte gli attributi. La matematica, è vero, per il momento aiuta. Ma per quanto ancora?

Immagine di copertina – Alfredo Aglietti – Foto BPE (Maurilio Boldrini)

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