La bella vittoria di ieri sera al cospetto del lanciatissimo Cittadella di Venturato conferma ancora una volta, qualora ce ne fosse nuovamente bisogno, la grande solidità del Chievo di Aglietti, che inanella così il decimo risultato utile consecutivo e chiude il girone d’andata con il ragguardevole score di otto vittorie, otto pareggi e tre sole sconfitte, peraltro tutte arrivate alla fine di gare rocambolesche: con la Salernitana alla seconda giornata di campionato (quella del rigore sacrosanto negato a Obi allo scadere, per intenderci), con il Lecce all’ottava (con gol decisivo di Falco per i salentini nel recupero) e, infine, quella alla nona contro il Frosinone, dove i gialloblù sono riusciti a sciupare un vantaggio di due reti al cospetto della squadra ciociara, che alla fine si è imposta per 3-2. Insomma, tre sconfitte che possono essere anche catalogate alla voce “incidente” nell’economia di un campionato lungo, equilibrato e competitivo come quello di quest’anno. Per il resto una delle migliori difese del campionato ha dimostrato tenuta mentale e consapevolezza rare a questi livelli. E se non sempre sono arrivate le vittorie sperate (recentemente ha deluso il pareggio a reti inviolate al cospetto del fanalino di coda Ascoli), di certo si può dire che per battere il Chievo ci vuole un’impresa o qualche episodio fortunato.

D’altronde non potrebbe essere altrimenti. La squadra messa a disposizione di Aglietti è di ottimo livello, almeno – diranno i più critici – fino ai sedici metri finali. Difesa e centrocampo mix di qualità ed esperienza, attacco forse da migliorare sensibilmente se si vuole davvero provare a fare il salto in serie A. Attraverso la promozione diretta, arrivando quindi nelle prime due posizioni, o attraverso i play off. Certo, di suo ci ha messo molto lo stesso Aglietti, che sul gioco ha puntato fin dal suo arrivo sulla panchina clivense e che inizialmente ha un po’ faticato a trovare, ma nella seconda parte del 2020 è diventata una costante delle prestazioni dei gialloblù. I quali, oggettivamente, continuano a creare sempre molto, anche se non sempre riescono a concretizzare in gol la grande quantità di occasioni create.

Però… c’è un però… lo avevamo annunciato già in occasione del gol alla Virtus Entella di qualche settimana fa. Manuel De Luca ieri sera ha fatto un gol, quello dell’1-0, da ariete d’area di rigore. Un rete bellissima per precisione e potenza, con stacco imperioso e palla che di testa è stata indirizzata laddove il portiere avversario non poteva proprio arrivare. Un gol che conferma ancora una volta la crescita di questo ragazzo, su cui ultimamente l’allenatore sta puntando con sempre maggior costanza nell’undici iniziale e che potrebbe effettivamente rappresentare la più classica delle soluzioni “interne”. Fra l’altro con Margiotta (che ieri sera non ha segnato, ma ha mandato in gol Bertagnoli con un assist al bacio) forma una coppia molto ben assortita, con l’altoatesino in prima linea a fare a “sportellate” e l’ex Losanna più libero di spaziare su tutto il fronte d’attacco. E non sarà un caso se Filip Djordjevic non è nemmeno sceso in campo, in una sfida che nel finale avrebbe potuto aver bisogno della sua esperienza e che invece non l’ha visto fra i protagonisti. Un segnale che i più maliziosi potrebbero interpretare come un estremo tentativo di venderlo in questi giorni finali del mercato di gennaio. L’ingaggio del serbo, si sa, pesa non poco nelle casse gialloblù e il suo rendimento in campo convince sempre meno. Tre sole le reti realizzate fino ad ora in campionato, di cui due, oggettivamente, siglate a mezzo metro dalla porta, che sarebbe stato a dir poco “criminoso” sbagliare. Puntare sui giovani e su giocatori di gamba (Garritano) e qualità (Ciciretti): questo il piano della società. Domenica, nel frattempo, inizia in casa contro il Pescara il girone di ritorno. All’andata fu uno scialbo 0-0 ma il Chievo era ancora in costruzione e alla prima uscita stagionale dopo un periodo di preparazione “a singhiozzo”. Stavolta sarà necessario portarsi a casa i tre punti. Per proseguire la risalita verso il vertice della classifica.