La Pallavolo italiana prova a ripartire. Dopo l’annullamento – in seguito al Covid-19 – di tutti i campionati federali e di quelli organizzati dalle singole Leghe, le società sportive cercano di riprogrammarsi e di organizzare la prossima stagione sportiva 2020/2021. A tentoni, verrebbe da dire, tra molti dubbi, non risolvibili in tempi brevi. Si giocherà a porte aperte? I protocolli consentiranno allenamenti e gare in un contesto sereno e gestibile a livello tecnico e logistico? Ma soprattutto: si giocherà con continuità?
Le domande sono al momento senza risposta certa. In un simile contesto ogni società può ipotizzare scenari, delineare budget, definire gli obiettivi sportivi, ma con la consapevolezza che non tutto potrebbe andare come previsto. In tal caso, quindi, occorrerà avere subito pronto un “piano B”. Per molti sarà dunque un anno di transizione.

In questo contesto risulta quindi inevitabile che l’unica società di SuperLega capace di rilanciare in fase di mercato sia stata l’Itas Trentino, di gran lunga la compagine più strutturata, lungimirante e da sempre capace di spendere con giudizio. A scorrere il roster, Trento non punterà all’anno di transizione, ma allo scudetto. La formazione allenata da mister Lorenzetti sulla carta sarà davvero la squadra da battere, forte della diagonale palleggiatore-opposto più letale del campionato formata da Giannelli e Abdel-Aziz, due centrali concreti e di sicuro rendimento come Lisinac e Podrascanin, la coppia Lucarelli/Kooy in banda e l’esperienza di Rossini nel ruolo di libero (downgrade rispetto a Grabennikov). Incognite? Una panchina senza ricambio alcuno di pari livello del sestetto, ma è un neo del tutto fisiologico, dato il contesto. Per il resto, considerando che la società trentina da sempre riesce a far esprimere al meglio i propri giocatori, grazie a un ambiente professionale, maturo e in cui il livello di pressione rimane sostenibile, non c’è motivo alcuno per non considerarla assoluta favorita.

Ricardo Lucarellli. fonte: Itas Trentino


Cucine Lube Civitanova dovrebbe, invece, essere la più seria rivale di Trento, durante tutto l’arco del campionato. Ha cambiato pochissimo nel sestetto, ma De Cecco, che succede a Bruno nel ruolo di alzatore, è un rinnovamento che richiederà tempi di adattamento e che propone più incognite tattiche che opportunità. Coach De Giorgi, capace come pochi di conoscere il ruolo, appare il miglior garante del successo di una metamorfosi necessaria e non proprio voluta. Civitanova riparte forte dagli schiacciatori Leal e Juantorena e dalla fisicità di Simon al centro, trittico di atleti da far invidia a qualsiasi altra squadra. Tutta questa abbondanza, tuttavia, potrebbe anche non essere sufficiente.
Tra i quattro top team dello scorso anno, sono Leo Shoes Modena e Sir-Safety Conad Perugia a scendere nel ranking dei pronostici. La squadra emiliana ha salutato Zaytsev, Anderson, Rossini e Holt, oltre all’affidabile Kaliberda. Perso lo Zar, per impossibilità di garantirgli l’ingaggio richiesto, coach Giani ha optato per un vero e proprio restyling. La sensazione è che alla fin fine Modena sarà ancora lì a lottare per primeggiare e, se Vettori dovesse trovare una stagione fortunata, potrebbe anche arrivare qualche sorpresa positiva. Il rendimento dell’opposto azzurro sarà con tutta probabilità la vera chiave di volta. Ottimo giocatore – non si discute – ma mai con quella continuità e cattiveria agonistica da top player. Sia lui che la società hanno scommesso reciprocamente l’uno sull’altro e, se per il giocatore rischia di essere l’ultima grande opportunità da titolare di una contender, per Modena alla peggio la stagione potrà diventare solo un anno in cui esercitare pazienza, già preventivato con l’addio di Zaytsev.
Perugia, invece, sembra messa peggio. Atanasijevic rimane il faro assoluto della squadra di patron Sirci, che prosegue la collaborazione anche con lo schiacciatore Leon, ma il cambio in regia da De Cecco a Travica non può far dormire sonni tranquilli, specie in un ambiente che definire ambizioso e rovente è poco. Se Perugia dovesse incontrare problemi tali da chiudere la Regular Season oltre il quarto posto, sarebbero dolori per tutti, ma in fondo non è nemmeno un’ipotesi del tutto infondata.

Piacenza e Verona, infine, partono con rinnovate velleità e senza obblighi particolari in termini di risultati. NBV Verona ha cambiato pochissimo, se non il main sponsor e appunto il nome – alias la società titolare del diritto sportivo – operazione quest’ultima quantomai chiacchierata. Il roster è per gran parte il medesimo della stagione scorsa con la conferma di Kaziyski e Boyer e il rientro di Jaeschke. Mancherà, invece, l’importante leadership di Birarelli, in un reparto centrali rinnovato e che presenta le principali incertezze sportive. Tuttavia, collocare Verona dal 4° al 7° posto appare previsione ragionevole.
Gas Sales Bluenergy Piacenza è, invece, la compagine più intrigante della prossima SuperLega. Coach Gardini, uno che ne ha vissute tante, ma che deve ancora affermarsi nel ruolo di head coach, ha a propria disposizione un roster rinnovatissimo, in cui spicca l’arrivo dell’opposto tedesco Grozer, braccio pesante e rendimento assicurato, che formerà una diagonale tutta da seguire con il palleggiatore Hierrezuelo. Le bande Clevenot e Russell sono gli altri punti di forza della squadra che richiederà gli straordinari al duo di centrali Polo/Candellaro e, soprattutto, al libero Scanferla, per provare a scalare il ranking della SuperLega.

Le squadre che possono ambire a qualche posto al sole dovrebbero finire qui. Milano, dopo aver lasciato partire Abdel-Aziz, mira a un campionato tranquillo e, gli auguriamo di cuore, a ritrovare la salute fisica di Piano, uno degli atleti più sfortunati dell’ultimo decennio. Monza ha qualche velleità in più, potendosi giovare di un roster per lo più confermatissimo e reso ancora più solido dall’arrivo del centrale Holt, ma non sembra avere il talento per insidiare i top team nel lungo periodo. Chiudono il lungo elenco quattro piazze che avranno come dichiarato obiettivo la salvezza: Ravenna, Vibo Valentia, Cisterna e Padova. Difficile per loro fare pronostici: se Padova punta tutto su un’esperta diagonale palleggiatore-opposto per trainare un gruppo giovane e con diversi italiani, la neopromossa Cisterna potrebbe ambire a qualcosa di più di una modesta salvezza, se i suoi attaccanti di palla alta riusciranno a mettere insieme una stagione ai loro massimi livelli. Randazzo, Sabbi e Tillie, infatti, non sono affatto attaccanti da retrocessione. Possibile che Cisterna rappresenti un upset, tipico delle neopromosse.
Infine Ravenna, guidata dal sempiterno Bonitta, e Vibo, che si affida al nuovo tecnico Baldovin, in terra veneta una vera e propria istituzione. Vista il folto numero di scommesse presenti in entrambi i roster, la responsabilità del risultato finale rimane totalmente in capo ai rispettivi tecnici, chiamati a organizzare e valorizzare atleti e organici orientati prima di tutto a un’attenta gestione delle risorse a disposizione.

Foto: fonte FIVB