Il 3-0 nell’anticipo televisivo di venerdì sera contro la modesta Reggina non inganni. È un ottimo risultato, sia chiaro, ottenuto fra l’altro con autorevolezza e bel gioco, anche se favorito dalle assenze di giocatori importanti come Menez e Denis negli avversari. I quali, forse, avrebbero con loro potuto vendere un po’ più cara la pelle al Bentegodi. Ed è per questo che affermiamo, con prudenza, che i problemi del Chievo potrebbero non essere del tutto risolti. O meglio, potrebbe forse averli risolti l’eroe di quella serata, Francesco Margiotta, autore di una doppietta di splendida fattura e principale finalizzatore della gran mole di gioco dei gialloblù. Però, prima di cantar vittoria e affermare che Aglietti ha finalmente trovato il suo bomber – quello che da sempre è un po’ il tallone di Achille di questa squadra – vogliamo rivederlo presto all’opera e, soprattutto, “sporcare” il tabellino dei marcatori. Ancora e ancora.

Francesco Margiotta festeggia la prima rete contro la Reggina – Foto BPE Maurilio Boldrini

Solo allora saremo finalmente fiduciosi per il campionato di questo Chievo. Che sta giocando bene, a tratti benissimo. Che ha trovato una quadratura del cerchio importante, con Canotto e Garritano sulle fasce a fare quasi sempre il bello e il cattivo tempo, costantemente spine nel fianco delle difese avversarie. E con un De Luca, mandato nella mischia fin dal primo minuto dal tecnico al posto dello spento Djordjevic delle ultime uscite, che si è dannato l’anima su ogni pallone che è transitato dalle sue parti, creando spazi per i compagni e occasioni da gol importanti, non concretizzate vuoi per la bravura del portiere avversario vuoi per propria imprecisione. Il ragazzo altoatesino, come si suol dire in questi casi, “si farà”, ma se l’impegno sarà sempre questo ci sono davvero ampi margini per vederlo migliorare. Lo stesso attaccante serbo, mandato in campo nel finale di gara e scottato dall’esclusione tecnica, è apparso voglioso di riprendersi il posto da titolare e in quei dieci minuti lo si è visto correre e proporsi più di quanto abbia fatto nelle precedenti dieci giornate di campionato. Insomma, ottime sensazioni, sotto tutti i punti di vista. Regalate, ad esempio, anche dal rientro di Adrian Semper fra i pali, una garanzia non solo nelle parate (da sempre il piatto forte del suo repertorio) ma ormai anche nelle uscite, su cui sta migliorando tantissimo e che donano a loro volta sicurezza a tutto il reparto difensivo. Che qualche sbavatura la concede ancora (la Reggina, sotto di un solo gol, ha colto un palo clamoroso che avrebbe potuto cambiare le sorti del match), ma che sta trovando nel francese Gigliotti una guida spirituale e non solo, mentre sulla destra Mogos si diverte a fare il difensore, l’ala, il centrocampista, l’assistman e via dicendo. E tutto questo mentre all’appello mancano ancora giocatori a dir poco fondamentali come Obi, Giaccherini, Renzetti e Ciciretti, che speriamo possano presto tornare titolari di una squadra che ha dimostrato, comunque, di poter anche fare a meno di loro.

Margiotta (a sinistra) e Mogos – Foto BPE Maurilio Boldrini

Martedì sera a Ferrara è in programma la sfida contro la SPAL. Una delle candidate alla promozione, una definizione che in realtà è già stata accostata anche ad altre compagini che il Chievo ha affrontato in questo campionato. Come ad esempio Brescia, Monza, Lecce, Frosinone e via dicendo. Il Chievo, anche se in alcune occasioni ha perso, se l’è sempre giocata a viso aperto con tutte, dimostrando di poter essere all’altezza del compito di outsider e potenziale sorpresa di un campionato complicato, e mai come quest’anno con così tante pretendenti al trono. O quantomeno alla promozione. Di certo c’è che procedere per certi aspetti a “fari spenti”, come Patron Campedelli ama ripetere, può essere un vantaggio e la prova potrebbe arrivare proprio contro l’ex Paloschi, oggi attaccante della squadra romagnola, contro cui il Chievo scenderà in campo senza l’assillo del risultato. Sarà una sfida tosta, di quelle che possono rappresentare uno spartiacque all’interno di una stagione. Ma da affrontare con la tranquillità e la calma dei forti. La consapevolezza di avere più di qualche freccia al proprio arco per mettere in difficoltà i ferraresi e cercare di recuperare i punti lasciati fin qui per strada. Di certo c’è, è la convinzione di tutti i tifosi clivensi, che dopo le quattro vittorie consecutive di ottobre e i punti persi nei finali di gara contro Pordenone, Lecce e Frosinone, la vittoria contro la squadra calabrese di venerdì sera possa aver ridato un po’ di tranquillità a Rigione e compagni. Che ora possono provare a diventare la vera mina vagante del torneo. 

Foto di copertina di BPE – Maurilio Boldrini

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