Lo scorso giugno intervistammo – in una delle dirette streaming di Heraldo – Marco Monari, eclettico fotografo e docente da tanti anni, nonché direttore di Verona Fotografia; tra i molti discorsi affrontati, dallo stato di salute della Fotografia fino alle differenze tra il fermare il ricordo di un istante ed il lavoro su commissione di un professionista, ci comunicò che a settembre sarebbe stata inaugurata la mostra Io resto a casa, frutto di un’accurata selezione degli scatti inviati per il concorso omonimo lanciato insieme a RCE Veronadurante la fase di lockdown.

Nel frattempo, però, i giudici che avevano premiato i sette lavori più meritevoli hanno ritenuto che fosse giusto riconoscere l’impegno e l’entusiasmo di tutti i 593 partecipanti che si sono prodigati ad inviare i cinque scatti a testa richiesti e non solo i primi venti selezionati, dei quali sette premiati, come si pensava inizialmente.

Quel che ne esce è un incredibile spaccato delle nostre vite inaspettatamente sospese tra le mura domestiche, in una sorta di surreale limbo talvolta narrato con toni malinconici,altre in modo curioso e divertente.

Le foto, che verranno esposte nella galleria Quasi fotografo in Via Carducci 29 a Verona, saranno ben 2.965, suddivise per macro temi in modo tale da creare una sorta di percorso ideale, summa di una fondamentale testimonianza di un momento storico che tutti ricorderemo per ancora tanti, tantissimi anni.

Inaugurazione dell’esposizione venerdì 2 Ottobre dalle ore 19,00, con ingressi contingentati per il rispetto delle attuali norme di sicurezza e, successivamente, resterà fruibile al pubblico dal martedì al sabato tra le 16,00 e le 19,00 fino al 7 novembre compreso, sempre ad entrata gratuita. Gli organizzatori promettono che, la sera dell’inaugurazione, ci saranno alcune belle sorprese per i visitatori in attesa di entrare, naturalmente tutte legate alla Fotografia e al significato della mostra.

Link alla mostra: www.veronafotografia.it/iorestoacasa