Per avere un’immagine chiara dell’attuale situazione in casa Hellas, basterebbe fare un semplice copia-incolla delle parole rilasciate ieri in conferenza stampa da Ivan Juric. Il tecnico croato, con il suo solito stile schietto, diretto e poco avvezzo ai giri di parole, ha inquadrato alla perfezione la situazione del suo Verona, alla vigilia del primo match stagionale, al Bentegodi contro la Roma. Gli spunti e le chiavi di lettura, come sempre dopo una sua intervista, sono molteplici.

Inutile negarlo o girarci intorno: il Verona, al momento, è ancora incompleto. Il classico “cantiere aperto”. Alla (solita) velocità nel vendere i pezzi pregiati in rosa, ha fatto sino a ora da contraltare una certa lentezza nell’individuare i migliori sostituti. Cosa, peraltro, tutt’altro che facile. E la scorsa stagione, vissuta da autentica rivelazione del campionato, con un gioco moderno e a tratti entusiasmante, con diversi elementi esaltati e valorizzati dal sistema di Juric, non ha fatto altro che accelerare questo processo. Dunque, dopo le cessioni “obbligate” di Kumbulla, Rrahmani e Amrabat, diventa difficile e molto delicata la ricerca delle pedine adatte a prenderne il posto. Giocatori che, oltre all’aspetto tecnico e fisico, dovranno avere le caratteristiche tattiche necessarie a soddisfare quanto richiesto dall’uomo di Spalato e, soprattutto, dovranno condividere i principi e i valori del suo gioco.

Juric ha sottolineato come la rosa sia, al momento, carente. Servono almeno 4/5 rinforzi di qualità, e la situazione si rivela particolarmente difficile guardando alla sfida contro la formazione di Fonseca. Oltre ai tanti giocatori nuovi e a una preparazione giocoforza breve e frammentaria, tra i gialloblù vi sono anche diversi dubbi e defezioni: Lazovic e Magnani sono infortunati, Çetin, Tameze, Benassi e Gunter sono ancora in ritardo di condizione, mentre Barak e Favilli sono arrivati nelle scorse ore e hanno effettuato giusto un paio di allenamenti con i nuovi compagni. Tanto che la formazione anti-Roma è una grossa incognita e Juric sarà molto probabilmente obbligato a schierare Danzi, utilizzato pochissimo nella scorsa stagione, e Tupta, appena rientrato dal prestito al Wisła Cracovia.

Il tecnico Ivan Juric con il neo arrivato Magnani

Il nuovo Verona è, dunque, ancora una grossa incognita. Ma non poteva essere diversamente, in un calciomercato breve ed inedito, con una situazione resa più incerta dalla pandemia e, come detto, dopo una splendida stagione che ha inevitabilmente fatto alzare l’asticella. Juric ha perso giocatori fondamentali per il suo modello di calcio: oltre ai già citati pezzi pregiati, non ci sono più nemmeno Borini, Pazzini, Verre, mentre i ritorni di Pessina e Salcedo (fortemente caldeggiati dal tecnico croato) sono ancora incerti. Gli arrivi, però, sono stati numerosi, tra elementi di sicuro affidamento (Benassi, Magnani, Tameze), da valorizzare e far “esplodere” (Favilli, Barak, Mert Çetin) e le solite scommesse (Ilic, Pandur, Rüegg). La dirigenza, capitanata dal ds Tony D’Amico, è sempre molto attiva. All’appello mancherebbero principalmente un centrale difensivo che porti esperienza e un centravanti che porti gol, a lungo problema principale della scorsa annata. I profili di cui si parla con più insistenza per la difesa sono quelli di Bonifazi, Ceccherini e del giovane Amione (il giocatore ha già sostenuto le visite mediche ma è in attesa del passaporto comunitario ndr), mentre per la punta, attestata l’intenzione di cedere Stepinski, si punta forte su Dusan Vlahovic. Ernesto Torregrossa non stuzzica particolarmente gli uomini mercato gialloblù, mentre Younes e Boateng sono rimaste per ora solo improbabili suggestioni.

Il direttore sportivo gialloblù Tony D’amico

Il momento è dunque arrivato, finalmente si riprende a giocare. Nonostante la pausa, in questa strana estate calcistica, sia stata più breve del solito. Sui social, tra i tifosi, è il solito dibattito tra ottimisti e catastrofisti. Juric predica calma, evidenzia le lacune della rosa ma, allo stesso tempo, comunica fiducia ed entusiasmo. Lui e D’Amico, dopo lo scorso campionato, hanno conquistato un grande credito. Siamo sicuri sapranno utilizzarlo nel migliore dei modi.

Foto: Fotoexpress Francesco Grigolini