Siamo le parole che scegliamo.
Non c’è molto altro da aggiungere, o forse sì.

E a farlo con maestria, ovvero aggiungere quel che serve per capire il potere delle parole, il 6 novembre, alle 19, ci penserà Vera Gheno. La Gheno è esperta sociolinguista, dottore di ricerca in linguistica, per anni responsabile Twitter dell’Accademia della Crusca, oggi collabora con la Zanichelli, insegna all’Università di Firenze e sarà ospite della serie di incontri, a cura dell’agenzia Pensiero Visibile di Parona, denominata “Visibilia”. Questa serie di appuntamenti, ospitati proprio all’interno dello spazio dell’agenzia a Parona, si prefigge l’obiettivo di coinvolgere il pubblico, prevalentemente composto da professionisti, imprenditori e insegnanti, su riflessioni critiche sul futuro della comunicazione.

«Attraverso le parole si può cambiare il modo di comunicare – afferma Gaia Passamonti, socia fondatrice insieme ad Alessandro Scardino di Pensiero Visibile – e, quindi, si può contribuire a cambiare il mondo» e con questo presupposto si aprirà proprio l’incontro di mercoledì 6 novembre cui si può accedere iscrivendosi gratuitamente su Eventbrite.

L’ospite presenterà il suo ultimo libro Potere delle parole. Perché usarle al meglio, edito da Einaudi, dove si tratta il tema della buona comunicazione che giunge come risultato di un processo di utilizzo corretto del linguaggio. La Gheno del linguaggio, e del suo uso “buono”, ne ha fatto proprio un mestiere e questo non è il primo libro sull’argomento. Infatti, ha scritto l’anno scorso un altro testo interessante, in collaborazione con Bruno Mastroianni, dal titolo Tienilo acceso. Posta, commenta, condividi senza spegnere il cervello, dove si sostiene l’uso critico e consapevole del linguaggio che ha subito, negli ultimi anni, cambiamenti destabilizzanti mediante i nuovi media.

Importante anche per la Gheno il suo personale contributo – spiegato anche in un TedX – al progetto Parole O_Stili che ha generato qualche anno fa un “Manifesto della comunicazione non ostile” seguito dal libro Parole Ostili, antologia cui lei stessa ha contribuito. L’odio sui social è, infatti, tema di grande attualità e l’approccio gentile e attento all’uso dei termini e del loro significato potrebbe portare, un giorno si spera, a una maggiore responsabilità linguistica.