Con il successo per 85 a 80, ottenuto nell’amichevole disputata a Mantova, il precampionato della Tezenis è giunto al termine. Domenica 6 ottobre, infatti, con palla a due alle ore 18, inizia la nuova stagione contro la rinnovata Juve Caserta sul parquet dell’AGSM Forum. Durante la cosiddetta pre-season, i giganti gialloblu, tra Supercoppa, amichevoli e scrimmage vari,  sono scesi in campo sette volte. Risultati a parte, tenendo conto del periodo e dei naturali carichi di lavoro, la squadra di coach Dalmonte ha messo in mostra alcuni interessanti aspetti positivi. Non mancano, naturalmente, le aree dove poter migliorare.

Il neo gialloblu Guido Rosselli

Un punto di forza è senza dubbio rappresentato dalla panchina “lunga”. La società, non ha lesinato gli sforzi per mettere a disposizione del coach un roster di qualità, composto da almeno due giocatori di livello per ciascun ruolo. Il fiore all’occhiello è Guido Rosselli, arrivato in estate da Bologna sponda Fortitudo e già in grado di guadagnarsi il ruolo di leader del gruppo, dentro e fuori dal campo. Oltre alla guardia empolese, sono arrivati altri due innesti importanti come Hasbrouck e Pandin, capaci di portare in dote esperienza e abitudine alla vittoria in questa categoria. Dal punto di vista tecnico, in queste prime uscite la squadra ha saputo proporre scampoli di buon basket mettendo in evidenza una rinnovata fase offensiva, più votata alla ricerca di un gioco interno al servizio dei lunghi e meno legata, rispetto al recente passato, alle percentuali al tiro dalla linea dei tre punti.

Il nuovo play Jermaine Love

Il rischio principale è di diventare troppo Rosselli-dipendenti. Il talento toscano è stato acquistato anche per la capacità, data l’esperienza, di gestire i palloni decisivi tuttavia in più di un’occasione la squadra ne ha abusato, limitandosi ad attendere le sue invenzioni invece di tentare soluzioni alternative. Un piccolo punto interrogativo riguarda anche il nuovo play americano Love, protagonista in questa prima fase di prestazioni prive di continuità, molto altalenanti tra di loro.  Il gioco sin qui espresso, inoltre, mostra ancora alcuni tratti negativi, già riscontrati nel corso della scorsa stagione. Molti giocatori, infatti, palesano  difficoltà nelle situazioni di uno contro uno mentre la squadra nel suo complesso, fatica ad “ammazzare” la partita nella fasi in cui si sta esprimendo al meglio. Le due cose, di fatto, possono essere collegate tra di loro in quanto un’intensità difensiva a corrente alternata consente all’avversario di turno di rimanere sempre in partita. Tale aspetto è testimoniato  anche dal numero di falli commessi che, in alcune occasioni, ha visto i giganti gialloblu non raggiungere nemmeno il bonus concesso dal regolamento.

La pressione sulla squadra è tanta, forse anche eccessiva. La società, dal canto suo, ha ribadito più volte l’intenzione di puntare quest’anno alla promozione, principale obiettivo del proprio piano triennale di crescita. Un “ansia” da risultato che si riflette sicuramente sugli stati d’animo dei giocatori, chiamati ad una stagione decisamente importante.  Il campionato si prospetta come sempre lungo e competitivo, dove i play off avranno come sempre l’ultima parola. Ecco perché sarà importante arrivare in primavera in buona posizione di classifica, al top della forma fisica e mentale.  Verona insegue la serie A 1 da diversi anni. Il tempo delle attese è finito.