Verona Volley è una squadra in crescita

Sarà che le gare di campionato degli sport di squadra in prossimità delle festività presentano rischi maggiori per le favorite, sarà che il Covid sta tornando ad influenzare gli sport di squadra, ma in ogni caso Verona si è presa una bella vittoria contro Piacenza. Da squadra in crescita e un po’ più matura rispetto ad inizio stagione.

Il tie break vinto contro Piacenza è stata proprio una di quelle situazioni capaci di dimostrare quanto i nostri alfieri gialloblù stiano acquisendo la giusta personalità, le migliori sicurezze in campo per primeggiare in gare come questa. Solo poche settimane fa Piacenza qui a Verona avrebbe vinto questa partita. Invece, Mozic e compagni hanno saputo più volte recuperare fasi sfavorevoli nel match per poi concretizzare gli sforzi nel set di spareggio. Due punti importanti in cascina per issarsi al quartultimo posto, sebbene con una gara in più disputata rispetto alle rivali Vibo Valentia e Taranto, ma soprattutto tanta fiducia e consapevolezza che la squadra possieda le qualità per giocarsela fino in fondo.

Centrali sugli scudi

Rok Mozic si è confermato principale terminale offensivo di Verona. Lo sloveno, che peraltro continua a deludere nel fondamentale del servizio, questa volta è stato coadiuvato a dovere dalla coppia di centrali. Lorenzo Cortesia e Jonas Bastien Baptiste Aguenier sono stati capaci di un complessivo 13/18 dal campo con ottima efficienza e hanno solo in parte messo in ombra la performance dell’opposto Mads Kyed Jensen. Per lui una delle migliori gare in giallobù, concreto ed efficiente.

C’è anche il bicchiere mezzo vuoto

Bene il risultato, bene anche che il perfezionista coach Rado Stoitchev manifesti cauta soddisfazione per la gestione della gara dei suoi. Per ora non si può che applaudire ai progressi del gruppo e ai punti guadagnati. Rimane però da considerare che Piacenza non abbia saputo concretizzare a dovere una sostanziale supremazia in termini statistici. Gli ospiti hanno infatti siglato quattro punti in più, nonostante la sconfitta, e primeggiato in ogni fondamentale. Insomma, una gara dal risultato forse anche episodico in cui non risulta facile attribuire più meriti a Verona di quanti non siano i demeriti di una versione appannata di Piacenza.

Come ha fatto allora Verona a vincere? Semplice, mentre Piacenza è calata man mano che la gara entrava nel vivo, Verona è cresciuta, a conferma che non conta tanto come si avvia una gara, ma quanto si è bravi a correggersi in corsa e a giocare al meglio i momenti caldi dell’incontro.

Prospettive

La lotta salvezza è affare di Verona, impossibile sperare di tirarsene fuori anzitempo. L’equilibrio tra Cisterna, Vibo Valentia, Taranto e, appunto Verona, non verrà stravolto a breve. Però ci deve essere la consapevolezza che le armi per giocarsela ci sono tutte, e pure Padova e Milano non possono dormire sonni tranquilli perché basta un nulla perché vengano risucchiate verso il basso.

Da un punto di vista tecnico e tattico, rimane un punto critico piuttosto evidente l’assegnazione del ruolo di attaccante ricevitore da affiancare a Mozic. Asparuh Asparuhov, che non ha giocato l’ultima, sembra incapace di competere in SuperLega oltre quanto fatto vedere finora, che è rendimento insufficiente. Anche per Giulio Magalini il rendimento, numeri alla mano, non appare molto diverso da quello del bulgaro. Quello che, però, cambia è che il ragazzo ha un percorso con meno campo alle spalle. Per capire fino in fondo quanto possa crescere e competere a questi livelli appare doveroso puntarci con decisione e continuità. Inoltre è italiano, anzi addirittura veronese e questo, in chiave futura, rimane un tema importante, stante le attuali regole sul numero di stranieri schierabili.

Discorso alzatore. Non giriamoci intorno: Viera de Oliveira Raphael ha praticato uno sport sublime da una vita e continua a farlo. Che non abbia più la freschezza del ventenne ha una valenza relativa in questo ruolo e, al momento, risulta difficile lasciarlo in panchina.

Grande sfida contro Trento a Santo Stefano

Come accennato, all’Agsm Forum arriva Trento il 26 dicembre. Gara dura, tosta, il derby dell’Adige che da sempre ha prodotto match avvincenti. La squadra di coach Angelo Lorenzetti pratica una delle pallavolo più interessanti da un punto di vista tecnico-tattico e, a tratti, è formazione anche molto piacevole da vedere. Verona non parte favorita, sulla carta paga dazio in tutti i ruoli e in tutti i fondamentali. Per giocarsela servirà una prestazione di spessore in cui occorrerà non solo limitare le bocche da fuoco trentine, ma soprattutto non soccombere a centro rete, posizione in cui Trento è oggi una delle compagini più forti al mondo.

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