Il Roof Garden dell’Hotel Corte Ongaro, stasera alle 21, ospiterà Paolo Benvegnù e Marco Parente, due dei più significativi e raffinati cantautori della scena indipendente italiana, che si ritrovano insieme per un progetto che conta pochissime date in giro per l’Italia, in location segrete o molto ricercate, scelte appositamente dai due artisti. Si tratta, infatti, di un live intimo, eseguito con voci e chitarre, che intreccia i percorsi e le vite dei due autori uniti artisticamente da diversi anni e, per l’occasione, Parente ha chiesto proprio di tornare in uno dei luoghi che forse più gli sono rimasti nel cuore quando, lo scorso settembre, in occasione del suo live solista, ha conosciuto questo magico giardino nascosto sui tetti di Verona.

Il roof top dell’hotel

Una serata che porterà molti di noi indietro nel tempo, a quei primi anni Duemila di fermento cantautorale, dove nascevano e si affermavano le etichette indipendenti: gli anni del MEI (Meeting etichette indipendenti), delle collaborazioni e i legami tra autori e, per i veronesi che se li ricordano, degli showcase al Forum Fnac di via Cappello, dove sono passati tanti protagonisti di quella scena musicale, non solo Parente e Benvegnù, ma anche Cristina Donà, i Perturbazione e Marta sui Tubi, tra gli altri.

Il legame tra Marco Parente e Paolo Benvegnù nasce proprio in quel periodo, quando si sciolgono gli Scisma di Benvegnù – band fondamentale per l’indie rock anni 90 – e si conclude l’esperienza di Marco con il Consorzio Produttori Indipendenti. Come due “animali leggermente feriti”, così si definisce Parente, si sono scelti e hanno cominciato a collaborare e a fare le prime esibizioni insieme, anche informalmente e nell’anonimato, aprendo diversi concerti, tra cui quelli degli Afterhours, per poi risepararsi e dedicarsi ai rispettivi progetti, che hanno dato vita a due album che ancora ho nel cuore, ovvero Trasparente (Mescal, 2002) di Marco Parente e Piccoli fragilissimi film (Stoutmusic/Santeria, 2004) di Benvegnù. Sono state però diverse le occasioni che li hanno fatti reincontrare e collaborare negli anni, fino a riunirsi in questo intimo e delicato progetto che hanno chiamato Lettere al Mondo – Un agguato a colpi di grazie, uno spettacolo a cura di Effetto K, e nato dalla residenza artistica presso Borgo Faeta (Arezzo, 19 giugno).

Una pièce che «mette insieme pezzi di vita riflessi in uno specchio», dice Paolo, nata non da un’intenzione ma da qualcosa di precedente e che hanno sentito immediatamente tangibile anche quando non c’era ancora.

Sarà, quindi, lo splendido e raccolto contesto del giardino stellato sul tetto dell’Hotel Corte Ongaro, a vedere di nuovo insieme i due autori per questa performance acustica, un viaggio dialogico tra le bellissime canzoni delle due carriere, che chiuderà la stagione estiva degli appuntamenti sul Roof Garden.

Il Roof, da un’idea del proprietario Alberto Avrese, ospita un progetto di promozione culturale che intende trasformare questo angolo ecofriendly sui tetti cittadini (c’è anche una piccola quercia), in una sorta di teatro off permanente, nel quale accogliere le più varie espressioni artistiche di qualità: oltre a spettacoli di teatro, lezioni astronomiche ed esecuzioni di musica classica, il giardino pensile ha visto esibirsi, in queste ultime edizioni, nomi come Claudia Ferretti, Elli de Mon, Claudia is on the Sofa, il siciliano Paolo Russo, l’elettrojazz dei Kunfufunk, il sassofonista Francesco Bearzatti, gli australiani Amistat e Christopher Paul Telling.

Visto lo spazio limitato, per la portata dell’evento, i posti a sedere verranno riservati, fino al sold out, scrivendo a events@corteongaro.it. Il costo della serata è di 10 euro e l’inizio della performance sarà alle 21, in via Scuderlando 40. Evento Facebook.