Facciamo un breve riepilogo della situazione. La Libia è divisa in fazioni, tra cui una assoggettata alll’Isis. Di fatto non si capisce quale sia il governo legittimamente in carica, c’è una guerra in atto e nessuno lo dice.

I migranti durante i Governi Renzi e Gentiloni arrivano a migliaia, una escalation continua. Alcuni ce la fanno a sbarcare, molti muoiono in mare. L’allora Ministro dell’Interno Minniti stipula un accordo con uno dei governi in carica in Libia. Il risultato é l’istituzione di veri e propri lager sulle coste dove uomini, donne e bambini che arrivano da tutta l’Africa vengono detenuti e torturati.

In pratica il Governo Gentiloni ha ridotto gli sbarchi al costo di stipulare accordi con dei fuorilegge nel tentativo di rincorrere la destra nella psicosi immigrazione. L’importante è arginare l’onda, quasi fossimo minacciati da un esercito di morti viventi come nella serie TV “Walking Dead”. Anche l’etichetta di migranti rende l’idea: forme di vita claudicanti, senza nome, da respingere.

E oggi? Essendo l’Italia il paese dei paradossi il Governo giallo-verde si auto elogia per aver respinto l’orda, accusa il PD di essere colluso con gli scafisti, le ONG (che le vite le salva) e chissà chi altro. Non potendo adottare altre misure sulla questione immigrazione Salvini si inventa i “porti chiusi”, mai veramente chiusi, e di essere al top nelle pratiche di rimpatrio, affermazione smentita dai numeri. Sbraitare sui migranti, d’altronde, paga. “Al lupo al lupo”, si sa, è la storia più vecchia del mondo. In entrambi i casi, in entrambi i governi, nessuno parla di Esseri Umani e a nessuno importa davvero conoscere i nomi e le storie di queste persone. Però di certo tutti sanno che sono criminali, pure i bambini.

A proposito di bambini: “parlateci di Bibbiano”, “il PD strappa i figli per affidargli ai gay” e via dicendo. Un altro orribile fatto di cronaca. Ovviamente la questione è complessa, di sicuro corruzione e malaffare permeano l’oscura vicenda. Anche qui, però, a nessuno pare importare sul serio delle vittime, se non a fine politico. Una situazione simile – figli allontanati senza senso dalle proprie famiglie – si verificò vicino a Bibbiano negli anni ’90 e di questo caso ne ha parlato Pablo Trincia in un’ inchiesta pubblicata per Einaudi, ma quella vicenda non ha fatto lo stesso tipo di scalpore, perché non c’erano elementi politici strumentalizzabili. Niente adesivi appiccicati per le città, insomma.

Cosa c’entra Bibbiano con l’immigrazione?

Il collegamento è il modus operandi: a nessuno importa del prossimo, risolvere un problema e ancor prima comprenderlo. L’importante è rigirare un fatto contro il proprio avversario politico, che di fatto è il proprio nemico. Le vittime come zombie, spersonalizzate. Senza un’anima, senza volto. È palese che l’immigrazione debba avere delle regole, come è ovvio che il sindaco di Bibbiano (eletto nelle liste del PD), accusato di falso e abuso d’ufficio, debba essere processato. Ma a chi interessano i processi, comprendere e legiferare se c’è già un nuovo, prossimo caso su cui sbraitare?