Sono passate solamente due settimane dalla batosta di Cittadella ma il Verona sembra già un’altra squadra. Alfredo Aglietti, arrivato solo pochi giorni prima della partita in terra patavina, sembra aver già trovato in così poco tempo l’elisir vincente. Dopo aver scombinato le carte appena giunto in riva all’Adige, visto l’esito tutt’altro che esaltante, ha avuto la grande umiltà di tornare sui suoi passi. Con ineffabile acume ha scelto di ripartire dal lavoro del suo predecessore cercando di individuare nel più breve tempo possibile le principali aree di miglioramento. A dire la verità – senza nulla togliere ai meriti del tecnico toscano – sono stati sufficienti pochi semplici ritocchi.

Il tecnico gialloblù Alfredo Aglietti

Innanzitutto si sono i visti i giocatori nel loro ruolo, e scusate se è poco. È partito un attento lavoro sulla testa per cercare di ridare certezze a un gruppo che le aveva in larga parte oramai smarrite. Qualche necessario quanto fondamentale accorgimento tattico e, infine, un intervento a gamba tesa sulla parte atletica con una serie di intense doppie sedute giornaliere. Poche mosse, quindi, con un risultato che è sotto gli occhi di tutti. Ritrovate solidità difensiva, trame di gioco più rapide e caratterizzate da maggior verticalità e una miglior tenuta atletica. In sostanza, tutta un’altra squadra. Tradotto sul campo vittoria in rimonta sul Foggia, con la quale i gialloblu si sono guadagnati l’accesso ai play-off, e il superamento del primo turno preliminare contro il Perugia, che ha spalancato le porte della semifinale contro il Pescara.

La Curva Sud, cuore pulsante del tifo scaligero

Uno degli aspetti più belli, inoltre, è il ritrovato feeling tra i gialloblù e la loro affezionata tifoseria. A Verona, come tutti sanno, basta veramente poco per avere il pubblico dalla propria parte. Il Bentegodi, da sempre sa apprezzare e riconoscere l’impegno e l’attaccamento alla maglia, doti che vanno sempre oltre qualsiasi risultato. Lo stesso mister gialloblù , che conosce fin troppo bene questa cosa, avendola già vissuta sulla propria pelle quando per alcuni anni ha guidato l’attacco scaligero, ha ringraziato tutti i tifosi ricordando, laddove ce ne fosse bisogno, l’importanza del sostegno della gente. Quando si dice “l’unione fa la forza”.

Il tecnico del Pescara Bepi Pillon

Gli ingredienti per giocarsi le proprie carte in questa folle corsa verso la promozione in serie A ci sono tutte. La semifinale ci riserva il Pescara, guidato da Bepi Pillon, indiscutibilmente un vecchio marpione della categoria. Con gli abruzzesi andò male qualche anno fa, quando ci eliminarono nella finale playoff per salire dall’inferno della Serie C. Ora, però, conviene lasciare da parte vecchi rancori e radicati spiriti di rivincita. Meglio guardare avanti senza alcun timore, consapevoli di una forza d’animo e di uno spirito finalmente ritrovati. Il vento impiega giusto un attimo a cambiare direzione. Basta crederci. Ora tutto può succedere.