La beffa di San Siro conferma i limiti del Verona, che per un tempo è padrone del campo ma che non riesce a compensare il calo di ritmo con la qualità. Tudor può ancora migliorare la condizione dei ragazzi, ma la palla passa alla società.

Arriva così la prima sconfitta della gestione Tudor, con l’ennesima beffa alla scala del calcio. Il Verona del primo tempo sembrava essere in grado di spezzare la maledizione di San Siro, ma, per la terza trasferta di seguito, i gialloblù sono riusciti a farsi rimontare in modo incredibile, con il goffo autogol di Gunter a fare da ciliegina sulla torta.

Basta un gol per togliere le certezze a questo Verona. La rete di Giroud è arrivata in maniera molto simile a quella di Destro a Genova, e ha avuto lo stesso effetto: far sciogliere le sicurezze del Verona come neve al sole. Altri dettagli da limare per Tudor, che poi dettagli proprio non sono.

C’è senz’altro un problema con i sostituti. Le seconde linee del Verona non si stanno rivelando all’altezza della situazione, e qui Tudor può inventarsi ben poco.

È stato detto ampiamente che il Verona non ha seconde linee di spessore adeguato, specialmente a centrocampo. Ci sono dunque solo due soluzioni: o il mister riesce a rivitalizzare qualche altro rincalzo – così come fatto con Kalinic – o la palla passa al direttore sportivo.

Foto da Facebook – Hellas Verona

Il Verona dura un tempo, ormai è una conferma, ma con le squadre superiori tecnicamente non si può concedere anche il fisico, altrimenti è tracollo. E a San Siro si è visto. A questo punto viene da chiedersi se, oltre al deficit di idee di calcio, la gestione Di Francesco si stata fallimentare anche in fase di preparazione atletica.

Occhio a gennaio: la squadra sta dimostrando di avere talento, idee e personalità. Per fare il definitivo salto di qualità servono investimenti mirati. La società non deve lasciarsi sfuggire l’opportunità di rinforzare questa rosa, in alternativa sarà ancora una volta la scelta del piccolo cabotaggio.

Guardando ai lati positivi, di questo sabato sera ci teniamo un primo tempo sontuoso in cui il Verona ha messo sotto il Milan fisicamente e tecnicamente, dimostrando di avere tutto per salvarsi e far divertire i tifosi.

A far sorridere c’è poi il ritorno di Veloso: finche c’è lui il centrocampo gira alla grande, Ilic ha meno responsabilità e gioca in modo più fluido, seguendo Maldini a tutto campo e facendosi vedere in avanti. Quando esce la differenza si sente eccome.

Un capitolo a parte andrebbe dedicato ai laser puntati negli occhi di Barak e Montipò, ma forse, all’inciviltà e alla cretineria di un teppista antisportivo, è meglio non prestare alcuna attenzione.

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