Il lunedì di vigilia del Festival è normalmente dedicato alla conferenza stampa con l’organizzazione RAI, il recupero degli accrediti e la battaglia per un posto a sedere in sala stampa. Sopravvissuto a queste tre fatiche, ecco cosa rimane della giornata.

– Secondi i vertici RAI sarà il “Festival di tutti, dove con spazio per la nazionalpopolarità, i grandi legami e le grandi riunioni”. Manca solo il #volemosebene.

L’indispensabile pass-stampa

– “Sanremo è come il Super Bowl”. Parola del boss della pubblicità RAI. Ora, io apprezzo le iperboli e comprendo che nemmeno la Bibbia e il Corano vanno presi in senso letterale. Ed è anche vero che a livello di spazi pubblicitari il Festival è l’evento più importante del Paese. Però, dai…il coraggio, le tematiche e la potenza globale della “super ciotola” non possiamo avvicinarle ad un Festival dove si discute se far parlare o meno una giornalista. Manco le polemiche c’abbiamo al loro livello.

– Prima domanda dei giornalisti ad Amadeus, timido accenno alle varie polemiche dei giorni scorsi. Fiorello arriva all’improvviso in sala stampa e tra una gag e l’altra risolleva l’umore di tutta la conferenza. Amadeus ride sguaiatamente sullo sfondo. Il rag. Ugo Fantozzi, matricola 1001/bis l’avrebbe definita “astuta mossa padronale”.

La “dispensa”

– L’ufficio stampa del Festival fornisce sempre una dispensa con le biografie di tutti i cantanti, per il ripassone finale. Ho finalmente scoperto chi è Riki, e ho capito di essere io quello sbagliato, quello fuori dal mondo. È l’artista italiano ad aver venduto più biglietti nel suo tour di debutto, 145mila in 23 date tutte sold out. Sono indietro anni luce.

– Eliminata la shock therapy che prevedeva di ascoltare tutte e 24 le canzoni subito la prima sera. Giusto così, era un comitato d’accoglienza perfetto per un bagno penale della Cayenna francese. In compenso, lo faranno nelle ultime tre sere: giovedì, venerdì e sabato. Ma lì sarà solo per cuori forti.  Per Braveheart veri. Oppure Highlander, fate voi, sempre scozzesi sono.

– Scaletta della prima serata, si parte (tra gli altri) con Achille mio, Riki, Urso, Anastasio, Masini e Rita Pavone. È sempre bene sapere di che morte dobbiamo morire.

Morgan in versione Marzio

BONUS TRACK

– Ho appena visto, nell’ordine: ragazzine perdere la dignità per farsi lanciare un fiore da Achille Lauro, bimbe di 4 anni acclamare Elettra Lamborghini come fosse una principessa Disney, Morgan vestito come Marzio di Sailor Moon e Pelù in versione cosacco di Taras Bul’ba. Che vi devo dire.

– Io sapevo della droga, che abbruttisce. Ma pure certe scene sanremesi per accrediti stampa e pass vari se la giocano.