Sabato 28 giugno, in un’atmosfera vibrante sotto ogni punto di vista, si è tenuta la diciannovesima edizione di “Chitarre per Sognare”. Il pubblico ha risposto con grande entusiasmo: oltre 250 persone hanno affollato Colognola ai Colli per una delle edizioni più riuscite e coinvolgenti di sempre. La serata è stata dedicata alla memoria di Teo Ederle, con un programma variegato e appassionante, scelto con cura da ZONACUSTICA Associazione Culturale, capace di parlare a chi ama davvero la chitarra in tutte le sue sfumature.

Storie in musica tra folk e giovani promesse

Ad aprire la rassegna, la giovanissima Sofia Bonomi: appena diciannovenne, ma con una sensibilità rara e una tecnica già matura, ha incantato con interpretazioni intense di Villa-Lobos e Leo Brouwer. Il “Preludio n.1” e “El día de Noviembre” hanno vibrato tra le sue mani con precisione e profondità, confermando un talento da seguire. Il duetto finale con Giovanni Ferro su “Manhã de Carnaval” è stato pura poesia.

Poi è stata la volta di Carlo Pimazzoni & Greg Zambrin, capaci di portare sul palco il cuore della canzone folk d’autore. “Audaci e Soli” e “Giulietta” sono ballate che raccontano storie personali ma universali, con arrangiamenti curatissimi. Emozione allo stato puro anche nella loro versione di “Tu non mi basti mai” di Lucio Dalla, impreziosita dalla chitarra calda e complice di Giovanni Ferro.

Un incontro tra corde e archi

Giulio Redaelli, maestro del fingerpicking, ha duettato con il violista e violinista Socrate Verona regalando momenti di grande intensità. I loro brani originali, “Sciliar” e “Cesar Spring”, hanno disegnato paesaggi sonori evocativi, mentre “Mr. Bojangles”, ballata classica di Jerry Jeff Walker, ha saputo toccare le corde emotive del pubblico. Il finale a tre con Ferro su “The Road / Una città per cantare” è stato un inno collettivo al viaggio, musicale e interiore.

A chiudere, Valter Tessaris ha lasciato tutti a bocca aperta. Il suo set è stato una dimostrazione di quanto si possa ancora sperimentare con la chitarra: loop, percussioni, archetto, effetti, ma soprattutto immaginazione. Un modo libero e creativo di suonare che ha entusiasmato la platea, culminando in un’improvvisazione funky con Giovanni Ferro che ha fatto vibrare il palco e le sedie.

L’anima della serata

A cucire insieme i diversi momenti, come un filo musicale invisibile, la presenza elegante di Giovanni Ferro. Sempre al servizio della musica altrui, ha saputo dialogare con ogni artista offrendo spunti, sostegno e bellezza. La sua versatilità è stata un regalo ulteriore a una serata già ricca di emozioni.

Una manifestazione così riuscita non nasce per caso. Fondamentale il sostegno dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Colognola ai Colli, che ha creduto in un progetto capace di unire memoria, comunità e bellezza. “Chitarre per Sognare” ha dimostrato che la musica, quando è sincera e condivisa, può davvero far vibrare ogni cuore.

(C) RIPRODUZIONE RISERVATA