Un’economia che non sfrutta ma custodisce. Che non isola ma connette. Che non misura in denaro, ma in relazioni, prossimità, reciprocità. È questa la visione che ispira “Quando l’economia è cura”, il convegno internazionale in programma giovedì 22 maggio a Verona, nel Silos di Ponente B del Polo universitario di Santa Marta, promosso da MAG Verona insieme all’Università e a una rete di realtà cooperative, associative e studentesche. Una giornata intensa – dalle 10 alle 16 – costruita come uno spazio condiviso di parola, riflessione, convivialità e ascolto, per provare a “decostruire” le categorie dominanti dell’economia contemporanea e aprire nuove strade verso un vivere più giusto e consapevole.

Al centro dell’incontro ci saranno le Economie Sociali e Solidali (ESS), pratiche già attive in molte parti d’Italia e del mondo, che rifiutano la logica produttivistica del profitto a ogni costo e sperimentano modelli alternativi di organizzazione del lavoro e della convivenza, orientati alla sostenibilità ambientale, alla giustizia sociale, al riconoscimento delle differenze.

Un’economia radicata nella spiritualità e nella comunità

Una delle testimonianze più significative arriverà dal Senegal, grazie alla presenza di Sokna Aissa Cissé e MaamSamba Mbow, referenti dell’Organizzazione Non Governativa di Ndem, un piccolo villaggio dove da oltre quarant’anni si pratica un’economia di comunità fondata su valori spirituali e su una visione non gerarchica della società. Un modello “decoloniale”, che si rifà alla mistica sufi della confraternita Baye Fall, in cui spiritualità, amicizia, amore e cura delle relazioni quotidiane diventano parte integrante della vita economica.

Un dialogo tra continenti e generazioni

La giornata si propone come un vero e proprio laboratorio di scambio, un incontro fra mondi e generazioni diverse, con l’obiettivo di immaginare insieme nuove prospettive per il futuro. Al dialogo parteciperanno anche docenti dell’Università di Verona, come Veronica Polin e Luca Zarri, accanto agli studiosi Doudou Mane Diouf e Assane Mboup dell’Università di Dakar e a Dicko Gueye e Maria Livia Alga. Saranno presenti inoltre Cinzia Melograno, del circuito Mag, rappresentanti della Comunità Studentesca, del mondo dell’associazionismo e della cooperazione sociale, insieme a esponenti della diaspora senegalese e della confraternita Baye Fall in Italia.

L’incontro sarà aperto da Rosanna Cima (Università di Verona) e Loredana Aldegheri (Mag Verona), da anni promotrice di percorsi di economia trasformativa a partire dalla dimensione quotidiana delle relazioni e della mutualità.

Non solo teoria: un’economia che si vive e si condivide

Il convegno non sarà solo un momento accademico. Dalle 13 alle 16, infatti, è previsto un pranzo comunitario aperto a tutti, accompagnato da musica, scambi informali e momenti di meditazione collettiva. L’idea è che l’economia, se vuole tornare a essere uno strumento al servizio della vita, debba riscoprire anche la dimensione dell’esperienza, dell’intimità, del corpo, della festa. In un tempo segnato da crisi globali – ambientali, economiche, sociali – le economie di cura e solidarietà rappresentano un orizzonte concreto, già in atto, che propone un altro modo di pensare il lavoro, il denaro, la produzione, l’educazione. Un’economia capace di riconoscere i saperi delle donne, delle culture altre, dei territori marginali. Un’economia che non domina, ma dialoga; non accumula, ma condivide.

Per partecipare all’incontro e al pranzo comunitario è richiesta l’iscrizione tramite il modulo online.

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