Rana Verona supera la Mint Vero Volley al tie break nella trasferta di Monza e recupera una posizione in classifica issandosi al sesto posto proprio ai danni dell’avversaria di turno. Viste le premesse (un inizio stagione in cui non si era potuto vedere in campo il miglior sestetto), va bene così. Quando mancano sei giornate al termine della regular season, infatti, la squadra ora appare in forma e sembra esserci davvero spazio per agguantare il miglior posizionamento possibile in chiave playoff. Trento e Perugia volano, ma dal terzo posto in giù, tutto è ancora possibile.

Gli ultimi mesi

Però a proposito di volare, è da inizio dicembre che lo sta facendo anche Rana Verona. Da allora, di fatto, ha perso solo in trasferta contro Gas Sales Bluenergy Piacenza all’ottava di andata, poi a Trento contro Itas Trentino all’inizio di quest’anno. Per il resto sono arrivate vittorie, sette nelle ultime nove gare disputate, tra cui i prestigiosi successi esterni a Modena e Civitanova.

Un cammino, se prendiamo appunto solo questa ultima parte di stagione, che non ha niente da invidiare a chi risiede nelle posizioni nobili della classifica. L’inversione di trend rispetto alle prime sette giornate è evidenziato e confermato dai numeri: sette punti conquistati nelle prime otto giornate, 18 nelle successive otto. Ora il quarto posto è a quattro punti di distanza e sognare non costa nulla.

Le prospettive di fine regular season

Rana Verona ha ancora sei turni da giocare, quindi 18 punti in palio, tra i quali solo la trasferta di Perugia pare fuori portata. Le altre sono tutte gare che possono essere vinte avendo anche il vantaggio di potersi giocare l’eventuale scontro diretto per il quarto posto in casa contro Civitanova.

Se in SuperLega ogni partita può diventare imprevedibile a seconda di come la si affronta, dato l’equilibrio tra molte squadre, è indiscutibile che il calendario di Verona possa e debba essere sfruttato al meglio. Arrivare quarti garantirebbe il fattore campo al primo turno e sarebbe lo scenario ottimale per affrontare le gare che contano con un vantaggio non irrilevante.

Il quinto posto non cambierebbe l’abbinamento con l’avversario di primo turno (quarta e quinta si scontrano). Obbligherebbe, però, a giocarsi le chance di approdo in semifinale vincendo almeno una volta fuori casa. Ciò che va assolutamente evitato è, invece, confermare la posizione in classifica attuale o peggiorarla. Perugia, Trento e, in seconda battuta, Piacenza, sarebbero delle avversarie molto difficili da incontrare e Verona partirebbe senza i favori del pronostico.

Cosa serve per fare la differenza

Passano gli anni, ma la SuperLega rimane il campionato più affascinante del mondo e il più alto per livello tecnico, tattico e agonistico. Dopo due terzi di stagione regolare risulta ancora una volta evidente che la differenza tra squadre dipende dai campioni che vanno in campo.

Chi ne ha di più, o chi subisce meno infortuni, nel lungo periodo vince. La regular season, a prescindere da qualche sorpresa, sta dimostrando che Perugia e Trento, da questo punto di vista, siano quasi ingiocabili. Le due formazioni sono al top nel fondamentale della ricezione (uniche sopra al 30% di perfetta, leader anche dell’efficienza complessiva). Lo sono anche in attacco (uniche sopra al 53% di palla a terra) e battuta. Un dominio confermato da tutti i dati di efficienza come raramente si era visto negli ultimi anni.

Verona al top nel muro

Andando ad analizzare i dati della formazione scaligera, Rana Verona eccelle nel fondamentale del muro. La squadra è seconda assoluta per muri/set con 2,57, superata solo da Perugia con 2,64. Va peggio invece in ricezione, storico punto debole di questo gruppo. Nella classifica di efficienza, Verona è terzultima, penultima se si guarda al numero di ricezioni perfette. Il dato non stupisce, viste le caratteristiche con cui è stata costruita la squadra e le individualità che la compongono.

Ciò che però andrà migliorato, e migliorerà senz’altro con la presenza di tutti gli effettivi, è l’attacco. Rok Mozic e compagni sono solo ottavi per percentuale di palla a terra con un 47,6%, performance che, sulla singola partita, non consente di avvicinare i top team, se non in qualche sporadico episodio. Analizzando meglio il dato, però, ci rendiamo conto di quanto sia conseguente ad una prima parte di campionato negativa e ad una seconda parte molto più positiva.

Nel girone di ritorno, infatti, Rana Verona per tre volte su cinque ha registrato percentuali superiori al 50%, parametro che va considerato un riferimento prestazionale. Insomma, la crescita in attacco è elemento essenziale della risalita delle quotazioni della squadra in ottica playoff.

I singoli

La scorsa stagione il sistema di gioco di Rana Verona era basato sulla compresenza di tre attaccanti di assoluto spessore (il già citato Mozic, oltre Noumory Keita e Maksim Sapozhkov). Quest’anno, vuoi per qualche acciacco dello sloveno, vuoi per il recupero dall’operazione alla spalla del maliano e per la partenza del russo verso Modena, si è dovuto cambiare gioco, quantomeno all’inizio.

Infatti, nessun attaccante di Verona, opposto o laterale che sia, quest’anno è nei primi posti delle classifiche di rendimento, mentre sono i centrali ad aver trovato una maggiore valorizzazione. Alexs Grozdanov, su tutti, guida la SuperLega per muri/set con 0,77, seguito a ruota da Lorenzo Cortesia, pur con un numero ben minore di set giocati. Aidan Zingel, invece, ha offerto un ottimo contributo in attacco con percentuali superiori al 60%, pur distante dai fenomeni quali Robertlandy Simon che sfiorano il 70%. Non si trascuri poi l’apporto di Leandro Mosca che completa il quartetto veronese a centro rete. Per coach Radostin Stoitchev le opzioni in posto 3 non mancano. Sono da rilevare, infine, le prestazioni del libero Francesco D’amico, tra gli ultimi nel fondamentale della ricezione sia per palla perfetta che per efficienza.

Il vero volto lo vedremo da qui in avanti

Rimane, in ogni caso, prematuro, effettuare valutazioni. Come detto, c’è stata una Rana Verona di inizio stagione e una che sta giocando ora. Confidando nella salute di tutti, in primis degli attaccanti di palla alta, così determinanti nella pallavolo moderna, non c’è motivo di credere che Rana Verona non possa insidiare le squadre più blasonate.

Le ultime gare lo stanno dimostrando. Al netto di un budget di investimento inferiore a quello delle primissime della classe, occorre credere al quarto posto, condizione indispensabile per arrivare ai playoff con il vento in poppa e con innegabili vantaggi di abbinamento per i quarti e di fattore campo.

Il nomi nuovi della SuperLega

Detto delle vicende dei gialloblù, diamo uno sguardo ai nomi nuovi proposti dalla SuperLega quest’anno. Il primo volto da segnalare è quello di Theo Faure, opposto di Cisterna, che guida la classifica dei finalizzatori con 316 punti in 16 partite disputate. Il francese, che si è guadagnato già da alcuni anni la maglia della Nazionale transalpina, sta andando anche oltre le aspettative con innegabili benefici per il suo team, già virtualmente salvo.

Sorridono anche i colori azzurri per Davide Gardini. Lo schiacciatore della Pallavolo Padova è rientrato in Italia dopo l’esperienza al college negli Stati Uniti e ha avuto un approccio al professionismo molto positivo. Leader della sua squadra per punti, sta affrontando la sua prima stagione di SuperLega senza timori e, per giunta, in una squadra in cui ogni giornata è una lotta per non retrocedere. Nei prossimi anni sarà uno dei volti nuovi della nazionale di Ferdinando De Giorgi.

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