Si apre con il convegno di stamattina, sabato 21 ottobre, la giornata “Note dei senza dimora” in occasione della Giornata internazionale contro la povertà promossa dall’Onu, alla Sala Africa dei missionari comboniani, in vicolo Pozzo, 1, a Verona.

Aderiscono alla giornata le 20 realtà veronesi che si occupano di persone in condizioni di povertà estrema: Avvocato di Strada, Casa per gli Immigrati, Centri giovanili Don Mazzi, Cesaim, Cestim, Croce Rossa Italiana-Comitato di Verona, Emmaus, Fevoss, Fondazione Nigrizia, Il Samaritano-Caritas Diocesana, Medici per la Pace, Milonga, Missionari Comboniani, Comunità dei Giovani Oltre il confine, One Bridge to Idomeni, Protezione della giovane, Sportello Sociale per i diritti Sulle Orme, Paratodos, Pink Refugees e Ronda della Carità.

Parole dei senza dimora

L’incontro di stamattina intitolato “Parole dei senza dimora” è una tavola rotonda con le realtà del terzo settore attive nella lotta alla povertà per sensibilizzare la cittadinanza e le istituzioni su quattro temi principali: il diritto alla casa, alla salute e alla migrazione oltre al ripensare allassistenza sociale. Un buon momento per raccogliere le proposte da chi è in prima linea ogni giorno.

I quattro tavoli di condivisione che porteranno criticità e proposte di soluzioni riguardano “Quale diritto alla casa a Verona?” con Renzo Fior della cooperativa Casa per gli immigrati e Giorgio Brasola di Paratodos. Segue poi il dibattito “Diritto alla salute prima di tutto” con Ruggero Panebianco di Cesaim e Manuela Peruzzi di Medici per la Pace.

Saranno quindi alberto Sperotto della Ronda della Carità e Sana Benetti dell’onlus Sulle Orme a riflettere su come “Ripensare l’assistenza sociale”, mentre Jacopo Rui di One Bridge to Idomeni e Nicola Romanelli della cooperativa sociale Milonga tratteranno del tema “Verso un diritto universale alla migrazione”.

Le linee di indirizzo per il contrasto alla grave marginalità adulta

A livello nazionale, nei confronti delle persone senza un valido titolo di soggiorno sul territorio italiano si raccomanda di non porre barriere all’accesso ai servizi di base per la tutela della dignità e della sopravvivenza (docce, cibo, accoglienza notturna di emergenza e assistenza medica essenziale), oltre che vigilare sul rispetto del divieto di segnalazione.

Si invita inoltre a coinvolgere le associazioni che si occupano di migranti nelle azioni di assistenza specifica rivolte a queste persone, implementare la presenza territoriale di ambulatori Stp/Eni (Stranieri Temporaneamente Presenti/Europei Non Iscritti) per l’accesso ai servizi sanitari delle persone irregolari.

L’indirizzo include di utilizzare nel maggior grado possibile, attraverso processi di coordinamento territoriale affidati alle prefetture, i programmi di rimpatrio assistito, come ad esempio la rete Rirva (Rete Italiana per il Ritorno Volontario Assistito).

E infine garantire la presenza di mediatori linguistici e culturali nei servizi pubblici essenziali e nell’affiancamento a equipe di strada per comprendere meglio i vissuti, le aspettative e le progettualità delle persone irregolari.

Le raccomandazioni sono rivolte alle persone profughe e richiedenti asilo, alle donne senza dimora, alle persone giovani e con più di 65 anni senza dimora, le persone senza dimora con problemi di salute fisica, psichica e di dipendenza, le persone senza dimora che patiscono discriminazioni fondate sull’orientamento sessuale e l’identità di genere.

Denuncia, proposta, informazione e condivisione

La giornata del 21 ottobre a Verona e in molte altre città italiane vuole far luce e sensibilizzare la cittadinanza sui temi cari alle 20 associazioni del territorio che si impegnano ogni giorno in modo trasversale sul tema dell’abitare e non solo.

«Il Terzo settore – ha dichiarato l’assessore Italo Sandrini in occasione della conferenza stampa al Comune di Verona svoltasi venerdì 20 ottobre – è spesso composto da tante associazioni e realtà invisibili che, quotidianamente, operano in favore dell’altro in difficoltà senza fare notizia e senza che la società ne sia veramente cosciente. Per questo servono occasioni come questa, che accendano una luce e mostrino le tante azioni di aiuto messe in campo e, soprattutto, che facciano comprendere alla cittadinanza le reali criticità di problemi come la povertà e l’emarginazione e chi davvero opera per la loro risoluzione. Perché il cambiamento si costruisce nei fatti concreti e non sulle lamentele o promesse senza prospettiva e volontà di azione».

L’appuntamento continua nel pomeriggio, dalle ore 16.30 nel nuovo Rifugio in Bra’ in via Pallone 9, dove si alterneranno le “Voci senza dimora”: un dialogo diretto con persone che vivono, o hanno vissuto, in strada a Verona, per conoscere le loro storie sorseggiando un tè.

La sera, dalle 19.30 in poi al Rifugio Ronda in via Campo Marzo 32, ci sarà “Note senza dimora” con una grande cena condivisa, preparata dalla Comunità Islamica e dai cucinieri di strada della Ronda, con la musica de “i Dissidente”.

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