Si è trattato di una grande festa. Al di là del pur importantissimo contenuto sportivo (l’Italia ha battuto facilmente la Romania con un netto 3-0 nel match inaugurale dell’EuroVolley femminile 2023) la serata del 15 agosto 2023 verrà ricordata a lungo a Verona per la grande festa che c’è stata in campo e sulle gradinate dell’Arena e per aver rotto quel tabù che ormai durata da 35 anni. Da quando, cioè, il 23 maggio 1988 le nazionali di pallavolo di USA e URSS (sì, all’epoca c’era ancora l’Unione Sovietica) si sfidarono sul parquet allestito al centro dell’anfiteatro romano, proprio come il campo che è stato utilizzato da Orro e compagne per battere ieri sera le avversarie davanti a oltre diecimila persone.

Certo, non c’era il tutto esaurito (la capienza complessiva per l’evento poteva superare le 13mila presenze) ma si è trattata comunque di una cornice di pubblico importante, anche in considerazione della data che ha visto inevitabilmente moltissimi veronesi trovarsi nei luoghi di villeggiatura.

Per l’occasione l’Arena è diventata una grande discoteca a cielo aperto, con un dj che ha “sparato” musica ad alto volume ad ogni punto per “fomentare” il pubblico (qualora ce ne fosse bisogno) nell’incitare le atlete in campo e suscitando qualche rimostranza da parte di qualche vecchio giornalista brontolone (come chi scrive, ça van sans dire). Le giocatrici, dal canto loro, non si sono certo risparmiate e pur al cospetto di avversarie non trascendentali hanno voluto fornire una performance di squadra di ottimo livello. Pur con ancora alcuni meccanismi da oliare, l’intesa fra le ragazze di Davide Mazzanti è sembrata già buona, in vista delle prossime partite che le azzurre giocheranno fra Monza e Torino.

Le rumene, probabilmente anche frastornate da tanta bellezza, hanno svolto docilmente il ruolo di sparring partner per una serata-evento a tinte completamente azzurre. Solo a tratti sono riuscite, soprattutto grazie ai punti della coriacea Budai-Unguereanu, a impensierire Orro e compagne, che grazie alle prestazioni super di Antropova (diventata italiana soltanto da pochi giorni e subito schierata titolare), Lubian, Pietrini e Degradi (MPV della partita) sono riuscite a incanalare fin da subito il match sui propri binari, portando a termine la missione in poco più di un’ora e mezza.

Inutile dire come, al di là della vittoria azzurra in questa gara inaugurale del campionato europeo che l’Italia (campione in carica) ospita in combinazione con Estonia, Germania e Belgio, quello che più conta è che tutto sia andato bene, che l’organizzazione abbia funzionato, che il meteo sia stato perfetto e che – soprattutto – l’Arena si sia dimostrata un luogo magico e per molti aspetti ideale ad ospitare eventi sportivi di grande livello.

La diretta tv su Sky ha restituito al pubblico a casa tutta la bellezza dell’edificio millenario, esaltato dai giochi di luce studiati per l’occasione e dalla partecipazione del pubblico, che ha saputo fornire il proprio apporto alla buona riuscita della serata. A fine gara il Sindaco Damiano Tommasi, visibilmente soddisfatto, ha spiegato come da oggi in poi questo tipo di eventi possa trasformarsi da eccezione in regola e che Verona e la sua Arena non debbano più porsi limiti su eventi sportivi nazionali e internazionali di alto livello.

In attesa della cerimonia di chiusura delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026 (e di quella inaugurale delle successive Paralimpiadi), in tribuna c’era già chi immaginava ieri sera futuri tornei di tennis, basket e molto altro. Senza contare, a dirla tutta, che il ciclismo con il Giro d’Italia, ad esempio, negli ultimi anni ha spesso fatto tappa all’interno dell’Arena, confermando ancora una volta la vocazione “sportiva” dell’anfiteatro romano.

Certo, sarebbe interessante sapere quali potranno essere in questo senso le resistenze della Soprintendenza, ma di certo dopo la serata di ieri sarà più complicato negare l’Arena anche alle altre federazioni. In quest’ottica il sogno del presidente della FIPAV Verona ed ex Assessore allo Sport della Giunta Sboarina Stefano Bianchini, che a lungo ha prima progettato e poi lavorato affinché questa serata si realizzasse, ha creato un precedente che non sarà più possibile ignorare. La convergenza che si è creata con l’attuale amministrazione, il cui sindaco è per “deviazione professionale” inevitabilmente favorevole a tutto ciò che riguarda lo sport, ha contribuito a fare il resto.

Insomma, tutti contenti, tranne forse chi avrebbe voluto vedere le schiacciate di Paola Egonu, la più forte giocatrice italiana di tutti i tempi e a detta di molti addirittura la più forte al mondo, tenuta stranamente in disparte dal CT Mazzanti in vista, probabilmente dei prossimi e più impegnativi match.

Poco male. Le altre ragazze azzurre si sono fatte valere non facendola minimamente rimpiangere, fornendo giocate di livello e spettacolo per tutta la durata della sfida, che ha regalato sì poca suspence (si è capito fin da subito che l’Italia avrebbe vinto, com’era pronosticabile, senza troppa difficoltà), ma molte giocate che hanno strappato applausi dal pubblico, da una parte e dall’altra.

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