WithU Verona si appresta ad ospitare Gas Sales Bluenergy Piacenza – match in programma domani sera, giovedì 29 dicembre, alle ore 20.30 – nei quarti di finale di Coppa Italia. Chi vince si qualificherà alle Final Four di Roma previste a fine febbraio. La Coppa arriva come occasione immediata per dimenticare il pesante scivolone esterno contro Itas Trentino e non perdere fiducia ed entusiasmo. Uno 0-3 pesante quello di Trento, sia nei modi sia nel punteggio, indubbiamente la peggiore prestazione di Verona in questa stagione.

Uno sguardo indietro alla gara di Trento

Contro il sestetto allenato da coach Angelo Lorenzetti nulla tra le fila veronesi ha funzionato. Una debacle inaspettata per proporzioni (75 punti a 42 per Trento), che ha coinvolto tutto e tutti. Ricezione pessima con il 23% di errore diretto, in pratica un ace subito ogni quattro servizi avversari, battuta impalpabile, solo tre punti diretti, attacco insolitamente falloso e poco incisivo in cui nemmeno Noumory Keita è riuscito a distinguersi. Una gara in cui è sembrato, al di là degli indubbi e altissimi meriti di Trento, che Verona abbia messo tutta la negatività possibile che nel corso della stagione aveva peraltro saputo lasciare da parte. Capiremo presto se la gara contro Itas Trentino abbia rappresentato un’anomalia o sia piuttosto un primo grave campanello d’allarme. Il rischio, in ogni caso, è che certe gare lascino il segno, specie in un gruppo che basa il proprio gioco sull’esuberanza e la leggerezza di spirito. Perdere fiducia sarebbe davvero un problema per WithU Verona.

Tutti in sala stampa a metterci la faccia

Radostin Stoitchev, coach dei veronesi, non è stato affatto tenero con la propria squadra. Alla fine della sfida alla Itas Trentino ogni membro del team è stato invitato a presenziare alle interviste di fine partita mettendoci la faccia. Un comportamento non abituale e pertanto un segnale forte di unione e di assunzione di responsabilità, oltre che la conferma del fatto che la prestazione di Trento non possa essere derubricata a semplice gara storta su cui soprassedere.

L’allenatore bulgaro, così come la società, nutre aspettative importanti su questo gruppo di atleti e ciò ovviamente carica il valore negativo delle controprestazioni offerte. “Vogliamo crescere e non ci accontentiamo”: questo il messaggio.

La Coppa Italia per risorgere

L’occasione della Coppa Italia è, quindi, quanto di meglio potesse accadere in termini di calendario a WithU Verona. I gialloblù sono infatti costretti a tuffarsi nell’immediato in una nuova sfida, con regole (gara secca in casa) e obiettivi diversi, ma che potrebbero giocare a favore della stessa Verona per rimescolare le carte e non stare troppo a pensare alle ultime uscite.

Il problema rimane il valore dell’avversario. Piacenza, sulla carta, non è seconda a nessuno. Ha già battuto Verona pochi giorni fa, ad inizio girone di ritorno di SuperLega, mentre contro la stessa Verona aveva perso al match d’esordio stagionale. Si è trattato in entrambi i casi di gare tirate, dalle quali i nostri hanno sempre tratto l’indicazione di essere quasi al livello dei migliori.

Tra le fila ospiti dovrebbe mancare Santos de Souza Ricardo Lucarelli, infortunato, mentre Verona scenderà in campo con l’intero roster disponibile. Se Rok Mozic e compagni sapranno giocare con lucidità tecnica e imporre il proprio ritmo, allora siamo sicuri che avremo una gara entusiasmante in cui la differenza tra le due squadre si definirà in una decina di punti, quelli chiave, quelli che vanno giocati facendo tesoro delle esperienze pregresse, come Stoitchev ricorda sempre.

La chiave tecnico tattica

Sono tre i punti chiave tecnico tattici della sfida. Scontato il primo che riguarda la ricezione di Verona. Se Piacenza batterà come la Trento vista due giorni fa, mettendo a ferro e fuoco i tre ricettori gialloblù, sarà davvero problematico competere. Il secondo punto, forse ancora più determinante, riguarderà le percentuali offensive di Verona. L’efficienza dimostrata in stagione è stato un punto certo a favore di Luca Spirito e compagni, chiave di volta di tutte le migliori prestazioni realizzate. Occorrerà attaccare attorno al 50% o più e limitare gli errori diretti a poche unità.

Infine, data anche l’assenza di Lucarelli, per Verona potrebbe diventare strategico riuscire a limitare Yuri Romanò e i suoi attacchi mancini. L’opposto della nazionale italiana sta diventando sempre più riferimento e terminale offensivo della squadra emiliana, a conferma del suo incessante percorso di maturazione, già intuibile e pronosticabile nelle estati azzurre.

Gli aspetti emotivi e collettivi

Da questo punto di vista Verona potrebbe avere qualche piccolo vantaggio. Piacenza infatti, per organico e investimenti, ha il dovere di provare a vincere ogni torneo a cui partecipa. Nel caso della Coppa Italia, così compressa in pochi appuntamenti e con sfide secche, non è mai facile recitare il ruolo di favorita. Per Verona, viceversa, non c’è alcun obbligo, se non quello di provarci fino in fondo al massimo delle proprie possibilità, specie ora dopo la batosta di Trento. Sarebbe sbagliato affermare che Verona non abbia nulla da perdere, negativo come messaggio da trasferire ad un gruppo giovane. Di sicuro però i gialloblù potrebbero avere più facile il compito di entrare in campo con il braccio armato e la testa libera.

Infine l’aspetto del collettivo. Verona, lo ha dimostrato, è un gruppo in cui l’uno trascina l’altro e ogni singolo prova a completare e migliorare il lavoro altrui, specie con il pubblico a favore. Possono aver giocato non al meglio in qualche circostanza, ma mai si è avuta la sensazione di una squadra sfilacciata, eccezion fatta per la citata trasferta di Trento. Piacenza, viceversa, non ha ancora sciolto tutti i dubbi che la riguardavano ad inizio stagione in merito al mettere insieme tanti campioni e tante personalità ingombranti. Di sicuro ha saputo crescere nel corso dei mesi, ma ancora non ha offerto segnali convergenti in merito alla gestione dei momenti di difficoltà.

Se Verona riuscisse a sfruttare qualche occasione che il campo le proporrà, ecco allora che Piacenza potrebbe trovarsi ad essere non così forte e strutturata, non così imbattibile. Su questo Verona ha il dovere di farsi trovare preparata, per vincere quella è la strada.

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