Anche quest’anno, con l’avvicinarsi delle festività natalizie, chi segue un piano alimentare predeterminato, che sia per perdere peso, per mettere massa o per mantenimento del peso raggiunto, si trova nella difficile situazione di capire come gestire gli sgarri e i fuori pasto che ovviamente dovrà affrontare nei giorni successivi.

I piatti tipici, i dolci tradizionali e tutti i cibi associati a queste festività vengono considerate delle trappole o delle pericolose tentazioni da cui fuggire.

C’è quindi chi limita le uscite conviviali, chi si presenta magari a pranzo o cena già in corso (nelle occasioni di lavoro, per esempio), chi intensifica l’attività fisica per potersi “meritare” gli sgarri di questo periodo.

Se tutte queste possono essere soluzioni accettabili per la maggior parte delle persone, per alcuni possono rappresentare delle insidie che rischiano di peggiorare il rapporto con il cibo invece che renderlo più sereno e tranquillo.

Ecco che quindi per queste persone le festività vengono vissute con ansia e timore, senza riuscire a godersi dei momenti conviviali con serenità.

Le possibili soluzioni

Vivere con frustrazione le festività è spesso dovuto al provare a negarsi del tutto alcune pietanze ritenute troppo pericolose per il proprio piano alimentare. Questo, se in apparenza può sembrare un buon modo di esercitare il controllo sul cibo, dall’altro può portare all’effetto contrario. Spesso, infatti, il negarsi un determinato alimento porta ad aumentarne il desiderio; questo accade perché la nostra mente, generando l’immagine della pietanza proibita, ci porta a pensare in modo sempre più intenso proprio all’alimento che desideriamo evitare. Ecco che quindi il sapersi controllare in modo rigido non appare essere una soluzione efficace per affrontare questo periodo.

Un altro metodo che si tende a mettere in atto è quella di provare a sostituire i cibi dannosi con altri ritenuti più sani. Anche questa soluzione però è destinata spesso a fallire: infatti, così facendo, non si appaga il nostro desiderio del cibo proibito, ma si tende solo ad allontanarlo temporaneamente.

Un’altra tentata soluzione potrebbe essere quella di ridurre la quantità di cibo ingerita negli altri pasti, prima o dopo un pranzo o una cena delle feste. Anche se questa parrebbe essere una strategia sensata, rischia di divenire un pericoloso strumento di compensazione che, se troppo utilizzato, porta a delle ripercussioni spiacevoli a livello psicologico (il digiunare per meritarsi un premio).

Come si potrebbe quindi approcciarsi alle festività in modo più funzionale e sereno?

Per chi si riconosce nelle problematiche e nelle difficoltà fin qui delineate potrebbe essere più efficace concedersi dei piccoli sgarri controllati, moderando le quantità ma concedendosi quindi di provare il piacere della pietanza considerata proibita, in modo da appagarne il desiderio.

Si possono inoltre programmare in anticipo i pasti liberi che ci si può concedere durante le feste. È chiaro che il pasto libero non potrà essere solo quello settimanale o quindicinale previsto dal piano alimentare, ma programmare quelli che saranno gli ulteriori sgarri che ci si può concedere aiuta a contenere il problema e a vivere con più serenità i momenti di festa, avendoli già messi in conto nell’alimentazione di questi giorni.

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