Zero vittorie. In nove gare di campionato di Serie C (girone A) la Virtus Verona non è riuscita nemmeno una volta a superare i propri avversari. I cinque punti in classifica, infatti, sono frutto di altrettanti pareggi e quattro sconfitte, l’ultima delle quali maturata ieri sera, in casa, al cospetto della non trascendentale Pro Vercelli. Al Gavagnin-Nocini, di fronte a circa 600 tifosi rossoblù, la squadra di Gigi Fresco dopo un buon inizio di gara in cui ha dovuto cedere di schianto nei confronti degli avversari (che nella loro storia vantano la bellezza di ben sette scudetti, tutti vinti a cavallo della Prima Guerra Mondiale) allenati da Massimo Paci. I colpi di testa di Comi (due volte in due minuti) e Vergara, fra la fine del primo tempo e l’inizio del secondo, non hanno lasciato scampo alla compagine di Borgo Venezia, che ora viaggia al penultimo posto in classifica, seguiti dal solo Piacenza, fanalino di coda.

Una situazione preoccupante, anche se a parziale giustificazione c’è da sottolineare che, gara interna con il Pordenone a parte, Sibi e compagni hanno sempre giocato a buon livello, spesso disputando ottime gare contro blasonate avversarie come Novara e Padova, che mirano chiaramente alla promozione in B, ma non solo. Insomma, se da un lato i risultati sono stati fino a questo momento deludenti, dall’altra c’è da dire a onor di cronaca che spesso la Virtus è stata sconfitta immeritatamente. Come nella gara al “Nereo Rocco” di Trieste (persa 3-2 dopo essere stati in vantaggio fino a pochi minuti dalla fine) o in quella interna contro l’ambiziosa Feralpi Salò.

Certo, poi a giudicare il lavoro di una squadra, nello sport, ci sono gli inequivocabili risultati e quelli, fino a questo momento stanno parlando fin troppo chiaramente. Gigi Fresco, quest’anno, non è ancora riuscito a trovare l’equilibrio giusto per la propria squadra. A fronte di una difesa che ha perso il baluardo Pellacani (finito in estate al Pescara) e un centrocampo che è rimasto pressoché intatto (con l’islandese Hallfredsson affiancato solitamente dalle mezzali Lonardi e Nalini e supportato da due ali veloci come Manfrin e Talarico, in attesa del rientro di Amadio dall’infortunio, a dettare il ritmo sulle fasce), c’è l’attacco a destare maggiore allarme.

Fino a questo momento capitan Mimmo Danti ha tenuto a galla il reparto con tre reti, ma stanno clamorosamente mancando i gol degli altri compagni. Deludente, fino a questo momento, l’apporto di Juanito Gomez, che non è mai riuscito a incidere, nemmeno nel lavoro di sponda con i compagni, sulla manovra offensiva. L’argentino ex Hellas è arrivato nel corso dell’ultimo mercato dal Legnago e si sperava che potesse fare la differenza, avendo in passato segnato diversi gol anche in Serie A. Invece, fino a questo momento, non è ancora riuscito a trovare la propria dimensione.

Deludente è stato anche l’apporto di Sinani, sebbene dalla sua abbia il fatto di essere molto giovane. Casarotto, impiegato sugli esterni nel tridente d’attacco, si è dannato l’anima per cercare di dare vivacità e fantasia alla manovra offensiva, ma anche la sua velocità e tecnica non sono ancora riuscite a dare la svolta al campionato e d’altronde non è nemmeno giusto responsabilizzare troppo il giocatore, anche lui peraltro molto giovane. Nelle ultime ore è arrivato anche Michael Fabbro, ex giocatore del Chievo in B, per dare alternative e vivacità a un attacco fino a questo momento poco incisivo. Non è certo un giocatore da 20 gol a stagione che può accendere la fantasia dei tifosi, ma senz’altro può essere quella “zanzarina” che va a disturbare le difese avversarie con il proprio pressing e i propri movimenti. Con lui in rosa, vista la sua attitudine a svolgere il ruolo di “primo difensore”, sarà forse possibile provare a giocare con il trequartista dietro le due punte, per provare a essere più offensivi senza però scoprire il fianco a centrocampo e difesa.

Una delle formazioni scese in campo quest’anno della Virtus Verona

Insomma… per Gigi Fresco la ricerca dell’assetto continua. Ieri sera, dopo essere partito quest’anno con il 3-5-2, ha sperimentato a un 3-4-2-1 più offensivo e in realtà già visto quando in campo gioca Nalini. Un modulo che inizialmente sembrava poter dare i suoi frutti, ma ha lasciato un po’ scoperto il centrocampo e di conseguenza la difesa. Il pesante risultato finale (0-3) in realtà non racconta i valori effettivamente espressi in campo, perché la Virtus almeno un gol lo avrebbe meritato, ma il bravo portiere vercellese Rizzo è riuscito a mantenere inviolata la propria porta nonostante le diverse occasioni create dalla squadra di casa.

Ora la Virtus è attesa dalla trasferta sul campo della Pro Patria, domenica prossima, e dalla gara interna contro il lanciatissimo Arzignano Campo, la domenica successiva. Novembre prevede le sfide in trasferta contro Sangiuliano, Trento e Pergolettese e quelle interne contro Vicenza e Pro Sesto. In molti casi si tratta di “pari grado”, formazioni cioè che lottano per non retrocedere e contro cui sarà necessario giocare con il coltello fra i denti per portare a casa più punti possibile.

Non basta più giocare bene e ottenere qualche pareggio, sia pur di prestigio. Occorre cominciare a vincere, per dare morale alla truppa e dare finalmente un nuovo senso al campionato della seconda squadra veronese in Serie C.

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