La definizione di sport secondo l’enciclopedia Treccani è Attività intesa a sviluppare le capacità fisiche e insieme psichiche, e il complesso degli esercizi e delle manifestazioni, soprattutto agonistiche, in cui tale attività si realizza, praticati nel rispetto di regole codificate da appositi enti”; concetto che si potrebbe tranquillamente semplificare con una parola: Baskin

Parliamo di uno sport di squadra praticato da persone con e senza disabilità, in cui chiunque, ragazzi e ragazze insieme, può risultare decisivo ai fini del risultato. A testimonianza di questo è il nome stesso, baskin, che riprende l’unione di due parole chiave per questa disciplina: basket e inclusivo. Questo sport riprende le basi della pallacanestro, secondo il quale per vincere è necessario segnare più canestri e di conseguenza realizzare più punti rispetto alla squadra avversaria. 

Un’azione di gioco del baskin: questo sport mette insieme persone con e senza disabilità, ma anche ragazzi e ragazze, adulti e giovani. Contano le regole del gioco, che è molto dinamico. Foto @Eric Montgobert, Flickr, CC BY-NC-ND 2.0.

Le regole del baskin

Rispetto al basket tradizionale però le regole sono molto diverse, proprio per permettere l’inclusione nel gioco a chiunque abbia voglia di provare. Per fare canestro, ad esempio, oltre ai due canestri tradizionali, sulla linea laterale, all’altezza di centro campo, ci sono altre due aree con ulteriori quattro canestri. In questo modo i giocatori con maggiore disabilità hanno la possibilità di fare la differenza mettendo a segno canestri decisivi per la propria squadra, i così detti “pivot”.

I ruoli sono diversificati a seconda delle capacità dell’atleta: l’assegnazione è stabilita in base a dei test e a una commissione tecnica che valuta l’idoneità di ciascun giocatore durante le partite.

Il basket insegna, il baskin include

Ogni giocatore ha un ruolo definito in base alle sue competenze motorie e il suo avversario diretto gli corrisponde per caratteristiche. Il ruolo 1 e 2 sono i già citati “pivot”, nonche i giocatori in campo con maggiori difficoltà a livello fisico e/o mentale. I numeri 3 sono soggetti con alcune difficoltà motorie, mentre i 4 e i 5 sono persone senza disabilità, e già esperti nel gioco della pallacanestro.

Importante ricordare come il ruolo possa variare nel corso del tempo, che si sia giocatori con o senza disabilità, in base ai miglioramenti ottenuti in allenamento e in partita. Ovviamente non sono solo queste le regole, anzi c’è tutto uno studio per migliorare sempre di più questa disciplina.

Inclusione è il termine chiave di questa disciplina, perché è facile banalizzare e affidarsi allo stereotipo del volontariato o dello svago per i ragazzi disabili, ma in realtà il baskin va capito. Perché un gesto, come il passare la palla a un compagno o dare anche una minima parabola al tiro, per un ragazzo con disabilità è uno sforzo fisico e mentale che racchiude in pieno il significato della parola sport.

Ciascuno dei giocatori in campo è costretto a sforzarsi e a fare fatica perché, proprio come l’agonismo insegna, nessuno regala niente in campo, la vittoria va guadagnata e per vincere nel baskin non puoi giocare a basket, ma devi pensare secondo regole diverse. Nel baskin tutti recitano un ruolo fondamentale per raggiungere l’obbiettivo comune: divertirsi per vincere insieme. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA