Il Verona ha giocato, e già questa è una notizia nella Serie A decimata dal Covid-19.

In un caos totale di regolamenti inesistenti e decisioni improvvisate, aver rispettato il calendario è già una buona cosa, in previsione di settimane fitte di impegni e una rosa a costante rischio quarantena.

Il Verona ha vinto. Lo ha fatto in trasferta contro una diretta concorrente alla salvezza – se è proprio necessario continuare a volare basso – recuperando posizioni e avvicinandosi al gruppone di testa composto da squadre, quelle sì, difficilmente raggiungibili. La prima partita dell’anno e del girone di ritorno, tecnicamente parlando, non ha nulla di speciale rispetto alle altre partite. Sono tre punti in palio alle condizioni di sempre. Però, sarà la superstizione o sarà la voglia di un anno migliore, è naturale cercarvi sempre dei segnali o dei presagi.

In questo senso il match di La Spezia è stato ricchissimo di buone vibrazioni per l’Hellas. La squadra era arrivata al Picco con ben dieci assenze a referto, tra cui Montipò e Faraoni, ma fortunatamente Tudor è riuscito a mettere insieme una squadra molto vicina a quella ottimale, grazie al suo fedele coltellino svizzero, o francese, Tameze. Il centrocampista, stavolta inserito nell’inedito ruolo di esterno destro, ha fatto una partita solida, forse non superlativa come al solito, ma sufficiente per dimostrare che, quando c’è da tappare un buco, lui c’è. Chissà che prima o poi non lo si veda persino in porta…

Foto di Barbara Salazer

La seconda buona notizia di giornata, ancora sulla fascia destra, è l’ottimo esordio del nuovo arrivato Depaoli. Il vice Faraoni, primo rinforzo di questa sessione di mercato, ha avuto la possibilità di inserirsi contro un avversario forse non particolarmente pericoloso ma ha dimostrato di avere un buon piede e buone doti offensive. Resta da valutare la sua capacità di lavorare a tutta fascia come fa il veterano Faraoni, ma i presupposti per avere più scelta in una zona fondamentale del campo ci sono tutti.

In attacco continua a regnare l’abbondanza. Barak è rientrato dal suo lungo stop e ha creato subito occasioni da gol e pericoli per gli avversari. Il silenzioso Caprari ha confermato con una splendida doppietta di essere un elemento irrinunciabile di questo attacco. E poi c’è Lasagna. L’ex udinese è stato inserito da alcune partite come vice Barak in un tridente nato come un esperimento ma che, partita dopo partita, è diventato una concreta alternativa nell’assetto tattico del Verona. Lasagna nel girone di andata è rimasto a lungo in fondo alle scelte di Tudor e pareva destinato alla cessione, ma nell’ultimo periodo ha trovato la sua dimensione e si sta rivelando sempre più un elemento utilissimo con i suoi strappi e la sua velocità, finalmente messa a frutto.

Un’ultima buona notizia da rilevare per il Verona è la prova convincente di Pandur. Il “portierino” croato non ha certo dovuto fare miracoli di sorta contro l’attacco spuntato dello Spezia ma è stata un’ottima occasione per prendere sempre più confidenza con la serie A.

Foto di Barbara Salazer

Il prossimo avversario del Verona sarà la Salernitana, avversario alla portata contro il quale l’Hellas ha subito una rimonta incredibile nel girone di andata. È sicuro che il Verona abbia tutte le carte in regola per vincere o almeno fare una partita convincente. Quello che è incerto è proprio che la partita si giochi, in un turno ravvicinato che potrebbe vedere di nuovo il Covid e le Asl protagonisti.

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