Passata la sbornia di un novembre da record, il Verona sta riscoprendo il sapore della lotta per la salvezza. Una lotta dura e sporca, fatta anche – e soprattutto – di partite come quella contro il Cagliari. Gare in cui gli avversari si chiudono nella propria metà campo e gli attaccanti devono sfruttare le poche occasioni disponibili per portare a casa i tre punti.

Il Verona contro il Cagliari ha giocato tutto sommato una buona partita: ha mantenuto stabilmente il possesso e ha creato un buon numero di occasioni, specialmente considerando la difesa a oltranza degli avversari, che hanno giocato con otto uomini costantemente a protezione dell’area e si sono affidati quasi esclusivamente ai lanci lunghi verso Joao Pedro e Keita. 

Partite stregate

Purtroppo per i gialloblù le palle gol costruite con fatica sono tutte sfumate, un po’ per sfortuna, un po’ per imprecisione, un po’ per meriti dei difensori avversari. Simeone non ha saputo punire la sua ex squadra e si è letteralmente divorato almeno due occasioni nitide, il portiere Radunovic si è superato sul tiro a giro di Barak, mentre è stato il palo interno a negare a Dawidowicz il “gollonzo” in mischia: unica soluzione per risolvere certe partite stregate.

È chiaro che il gioco del Verona, basato sull’intensità nel pressing e sulle gestione rapida delle palle recuperate, sia più efficace con le squadre che giocano a viso aperto e cercano di costruire dal basso, mentre fatica a svilupparsi contro le squadre chiuse a riccio come quella di Mazzarri. 

Se la vittoria non è arrivata, però, il Verona non può ovviamente dar colpa solo alla sfortuna o all’ostruzionismo dei sardi. La squadra ha infatti dimostrato alcuni problemi, forse non allarmanti ma fisiologici, che già si erano intravisti a Genova contro la Sampdoria.

Verona: la stanchezza si fa sentire

Il calo fisico degli uomini chiave del Verona, in particolare degli esterni, rende meno brillante la manovra degli uomini di Tudor, e la quantità di seconde palle guadagnate dagli avversari è un segno di una stanchezza che comincia ad affiorare dopo le imprese del mese scorso.

In questo momento della stagione, infatti, sta emergendo con chiarezza l’importanza di un centrocampista come Tameze. Il francese con la sua gamba e la sua intensità a centrocampo è stato decisivo con l’Empoli, migliore in campo a Genova, e ha fatto chiaramente la differenza contro il Cagliari quando è entrato al posto di uno stremato Veloso.

A ben guardare, tra le numerose soluzioni tentate da Tudor, la coppia Veloso Tameze è quella che sulla mediana ha dato più garanzie e più equilibrio tra fantasia e forza fisica. Il tecnico continua giustamente a dare fiducia a Ilic come titolare fisso, ma il giovane serbo non sta ancora dimostrando il suo pieno valore, e anche ieri sera la sua prova non è stata certamente indimenticabile. Il Verona, comunque, lo aspetta con fiducia. 

Cagliari: buona rosa, pessimo atteggiamento

Se la posizione di classifica del Cagliari può stupire a fronte di una rosa di tutto rispetto, veder giocare dal vivo la squadra rossoblù rende molto più chiare le motivazioni delle difficoltà dei sardi. Il Cagliari gioca con la mentalità delle compagini dei campionati minori: schiacciandosi, chiudendo tutti gli spazi e perdendo tempo dal primo all’ultimo minuto. Sperando esclusivamente nelle palle lunghe dirette ai due ottimi attaccanti, soli ad avventurarsi nella parte alta del campo. 

Al di là delle riflessioni tecniche e delle valutazioni sulla partita, lo spettacolo ieri sera non è stato uno spot particolarmente lusinghiero per la Serie A. La squadra di Mazzarri ha giocato esclusivamente per il pareggio e ha cominciato a perdere tempo fin dall’inizio del primo tempo, approfittando dell’inesperienza del direttore di gara esordiente in Serie A, e mostrando una mentalità sbagliata che non ha nulla a che vedere con le legittime tattiche difensiviste.

Persino Tudor, in conferenza stampa, si è lasciato andare a critiche tutt’altro che miti riguardo all’atteggiamento dei cagliaritani e si è lamentato della scarsa decisione dell’arbitro nel limitare le speculazioni dei rossoblù arrivando ad affermare che spettavoli come questi «non fanno bene al calcio». 

Lo spettacolo c’è stato… sugli spalti

Per fortuna, malgrado il gioco grigio di Mazzarri, lo spettacolo per chi ieri sera ha affrontato il freddo è stato assicurato, forse non in campo ma decisamente sugli spalti, con l’esposizione da parte della Curva Sud degli striscioni storici in occasione del 50esimo compleanno delle mitiche Brigate Gialloblù. E soprattutto in queste occasioni speciali la curva è uno spettacolo che vale il prezzo – alto – del biglietto.

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