La Verona dei canestri si inchina ai suoi capitani
Il successo delle due squadre di basket di Verona (Scaligera e Alpo) passa, in gran parte, dalle prestazioni di chi porta la "fascia" al braccio: Rosselli e Mancinelli.
Il successo delle due squadre di basket di Verona (Scaligera e Alpo) passa, in gran parte, dalle prestazioni di chi porta la "fascia" al braccio: Rosselli e Mancinelli.
“Capitano mio capitano” scriveva Walt Whitman e recitava Robin Williams del meraviglioso “L’attimo fuggente”. Un verso poetico che da questa stagione usano e cantano anche i tifosi della Locura gialloblù e quelli Alpensi. Due tifoserie, due società differenti, la stessa leadership del proprio capitano. Guido Rosselli ed Elisa Mancinelli, infatti, sono stati i grandi protagonisti delle vittorie rispettivamente della Tezenis Verona e dell’Alpo Basket.
Com’è’ stato soprannominato capitan Rosselli, è alla sua terza stagione con la maglia gialloblù, colori di cui sin da subito è diventato bandiera e simbolo, amatissimo dai tifosi veronesi, che in suo onore hanno scritto il celebre striscione “Iscrizioni scuola Guido”. Iscrizioni che sono state aperte e sono state anche numerose durante la sfida contro la Next Nardò dove possiamo tranquillamente affermare che il professore ha disegnato e insegnato pallacanestro.
17 punti, 9 rimbalzi e assist, recita a fine partita il tabellino di capitan Rosselli, statistiche vicine alla tripla doppia che gli hanno permesso di essere votato come miglior giocatore e miglior performance della 6 giornata del campionato di Serie A2. Prestazione che ha permesso alla Tezenis Verona, di domare le sfuriate offensive di Nardò senza grandi patemi, una vittoria di autorità, una prestazione autorevole, che porta i gialloblù a un solo punto dal quarto posto, ovvero sempre più vicino alle Final Eight di Coppa Italia, primo obbiettivo stagionale della società del presidente Pedrollo.
Se si va in zona Villafranca e più nello specifico ad Alpo, risponde ad un solo nome, Elisa Mancinelli. La capitana della Mep Pellegrini Alpo Basket è alla sua terza stagione, non consecutiva, con la maglia biancoblu, colori che è tornata a vestire a gennaio scorso dopo l’esperienza tra serie A2 e A1 con Campobasso. Il Ministro della Difesa è il soprannome che i tifosi alpensi hanno assegnato alla giocatrice perugina, da quest’anno capitana della squadra, che grazie alle sue caratteristiche di gioco la vedono tra le primissime posizioni in classica per quanto riguarda le palle recuperate, 3,2 di media a partita, dall’altro de si sa è dalla difesa che si costruiscono le vittorie.
Nella quasi disperata trasferta sul campo del Sanga Milano, tra infortuni e fuori uscite per falli contro una dell’allora imbattute del campionato, l’Alpo Basket è stata costretto a giocare un tempo supplementare con le giovanissime, Anita Franchini classe 2006, grande protagonista della partita e Giulia Pachera classe 2003, che seguendo l’esempio della sua capitana ha dato una grossa mano in difesa. Difficoltà? Si, certezze? Anche, Elisa Mancinelli, 20 punti e 15 rimbalzi per la capitana alpense che come la “libertà che guida il popolo”, ha guidato le sue compagne in un impresa, una vittoria che può svoltare la stagione per l’Alpo Basket.
Ma i numeri per un capitano non sempre dicono tutto…
Nel caso di Guido Rosselli oltre all’esperienza con cui si è sempre messo a disposizione per far crescere i giovani, c’è il carisma, capace di trascinare i compagni anche nei momenti di maggiore difficoltà. Mentre per Elisa Mancinelli, magari più silenziosa in campo rispetto al collega al maschile, ma senza alcun dubbio un’agonista, che non si ferma mai, nemmeno in una partita amichevole, sempre su tutti i palloni e puntualmente ad attaccare e difendere sulle avversarie più temibili, un esempio per le giovani che si affacciano a questo sport. Ma c’è’ qualcosa che accomuna questi due atleti? Si, sono dei vincenti…
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