Sappiamo che è sbagliato fare i confronti, così nella vita come al cinema, ma quando esce il lavoro di un autore prolifico come Pedro Almodóvar, che ci ha abituati a standard qualitativi sempre molto alti, è inevitabile. Tanto più che, grazie al titolo, ci serve un assist mica da poco su un piatto d’argento.

Trovare “parallelismi” con il precedente Dolor y gloria, splendida analisi semi autobiografica dello stesso regista, non è poi così difficile: dramma da camera, pochi personaggi, pochi ambienti, sofferenze del cuore e dell’anima ben raccontate. Qui, però, l’autore inserisce una novità per il suo Cinema: la vita della protagonista si mescola alla politica e al recupero della memoria storica della Spagna, passando dal dramma personale del personaggio interpretato da una bravissima Penélope Cruz a quello di un’intera nazione, che chiede solo di poter piangere i propri defunti sepolti in anonime fosse comuni durante il franchismo.

Il momento della discussione tra le due generazioni, incarnate dalla Cruz e dalla giovane Milena Smit, sulla rilevanza del passato è il punto nodale del film che unisce un dramma all’altro. Dalla tragedia della sua madrepatria a quella di due madri, il regista si muove con naturalezza da un tema all’altro, senza alcuna forzatura, ma anche con un eccessivo peso dato alla prevedibile sventura delle due donne, che si risolve in modo forse un po’ troppo frettoloso e semplicistico.

Almodóvar l’importanza della scrittura la conosce bene: il suo è un Cinema fatto di parole che si fanno personaggi, ambienti, odori, colori, musica e melodramma, sempre in bilico tra le lezioni di Douglas Sirk e le più popolari telenovelas.

La messa in scena abbastanza “basica” di Madres paralelas è compensata da una sceneggiatura che quasi sempre coglie il segno, arrivando anche a commuovere senza ritegno quando è necessario. Sembra un thriller, ma non è un thriller, sembra una storia d’amore, ma non è una storia d’amore, sembra… sembra tante cose, ma soprattutto sembra un film di Pedro Almodóvar, nella versione più matura e meno scanzonata rispetto a quella di qualche anno fa.

Sì, Dolor y gloria mi era piaciuto decisamente di più, ma ciò non toglie che quando esce al cinema un nuovo film dell’Autore spagnolo sia sempre un evento al quale risulta impossibile rinunciare.

Voto: 3/5

Madres paralelas di Pedro Almodóvar, con Penélope Cruz, Milena Smit, Rossy De Palma, Aitana Sánchez-Gijón e Julieta Serrano.

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