Nell’ultima settimana Verona Volley è scesa in campo due volte. Prima contro Vibo Valentia, scontro diretto che ha portato in dote tre salvifici punti, poi contro Modena, per uno 0-3 più combattuto di quanto non dica il conto dei set. Era difficile chiedere di più alla squadra allenata da “Rado” Stoitchev, ma sono diversi i segnali positivi visti in campo. Vediamo più nel dettaglio com’è andata nei singoli incontri.


Verona Volley vs Tonno Callipo Calabria Vibo Valentia 3-1


Una gara che dura più di due ore e mezza e finisce al quarto set in tempi di rally point system non può che rivelare il grande equilibrio della contesa. E così è stato con Verona brava a giocare meglio di Vibo quasi tutti i punti importanti del match. Mattatore il solito Rok Mozic, autore di 27 punti, ma soprattutto di svariati attacchi decisivi nei finali di set.
Vibo Valentia ha provato in ogni modo ad invertire le sorti dell’incontro e, più in generale, di una stagione assai deludente fin qui. L’allenatore Valerio Baldovin ha provato anche ad estrarre dal cilindro tattico un “alzatore-centro-lato” dal sapore vintage, ma è andato solo vicino ad un tie break che, per Verona, avrebbe rappresentato una mezza sconfitta, vista la classifica.

Bene così, ma la gara non ha evidenziato una vera e propria crescita della squadra e dei suoi singoli, aggrappata ancora una volta al talento di Mozic. Quello che è cambiato, rispetto ai turni precedenti, è la qualità dell’avversario, capace di fare solo il solletico alla ricezione gialloblù (2 ace subiti) e in assoluta difficoltà offensiva (38% e 13 muri subiti). Tre punti comunque d’oro. Per il resto – qualità e spettacolo – ripassare, specie se guardiamo alla casella Asparuh Asparuhov. Il bulgaro, incisivo al servizio, rimane ancora una volta sotto la sufficienza in attacco.


Leo Shoes PerkinElmer Modena vs Verona Volley 3-0

Chi incontra Modena quest’anno deve tirare un dado e affidarsi alla sorte. Può trovarla indolente e svogliata, ancora alle prese con le scorie olimpiche e con qualche ritardo nell’amalgama tra le proprie star, oppure imbattersi in un sestetto di campioni scesi dal letto con il piede giusto e desiderosi di dimostrare di poter essere seri candidati alla vittoria finale della SuperLega. Verona purtroppo ha incontrato la versione bella di Modena, forse non la migliore, ma sicuramente concentrata e brillante a sufficienza per evidenziare le differenze di organico tra le due squadre. In primis Earvin Ngapeth, estroso e umorale come tutte le superstar dotate di un talento debordante, ha ingranato da subito in ogni fondamentale. Prima in ricezione, quasi perfetta in ogni situazione, poi in attacco in cui si è alternato con Yoandy Leal e Nimir Abdel-Aziz nel martellare la difesa veronese.

Nonostante ciò, Verona Volley ha onorato la contesa, ma per questo livello di gioco non è pronta. Superficiale sarebbe l’attribuire le colpe della sconfitta a qualche imprecisione nei finali di set. La realtà è che, quando una squadra è “impiccata” ad un certo livello di gioco, prima o poi subisce la qualità dell’avversario. E in questo Modena è stata brava a sfruttare le occasioni.
Come dichiarato da Stoitchev, giocare bene contro le forti è un pregio, ma è per certi versi più semplice che riuscire a giocare al meglio gli scontri diretti alla portata. Non servirà molto attendere l’occasione per una verifica, per capire il potenziale del sestetto gialloblù. Nel week end, infatti, all’Agsm Forum arriva Ravenna e sarà gara da non fallire. I romagnoli non solo sono ultimi, ma sono la squadra che, più di tutte, ha fatto vedere proprio pochino.


Altre notizie dalla SuperLega

La classifica generale comincia ad assomigliare di più a quanto si poteva prevedere alla vigilia. Perugia e Civitanova, nonostante i plurimi problemi di infortuni di quest’ultima, guidano con autorevolezza. Più continue, più solide delle altre contendenti. Il campionato però, al momento, è avvincente. Modena recupererà i punti lasciati in avvio di stagione, nel frattempo Piacenza, Monza e Trento danno battaglia ad ogni uscita e si rubano i punti qua e là. In ogni caso, come predica da sempre Julio Velasco, la pallavolo è sport di playoff. Specie in stagioni così equilibrate, vincerà chi arriverà in forma e sano a primavera.
Per ora abbiamo assistito a scaramucce, le battaglie verranno poi.


I top della settimana

Chi gioca al centro, è notorio, attacca meno, ma con percentuali più alte. A confermare questa valutazione statistica ci pensa Robertlandy Simon, centrale di Civitanova, capace nella sua ultima apparizione in campo di un 11/12 in attacco. Per inciso: è il giocatore di SuperLega più prolifico a muro con quasi 1 punto a set.


Yuri Romanò in campo con la maglia Allianz Milano.
Fonte profilo Facebook del giocatore


I flop della settimana

Vinci una finale degli europei con un set e mezzo magistrale, poi ti siedi in panchina per le prime 8 gare della stagione. Alla nona il tuo compagno titolare è indisponibile. Tocca a te. Puoi invertire la tua storia, la tua carriera. Sai come fare, perché anche agli Europei sei entrato dalla panchina. Peccato che lo sport non riproponga mai uguali condizioni, le stesse variabili, le medesime condizioni emotive e così è stato anche per Yuri Romanò. Il giovane opposto mancino ha dimostrato perché fosse in panchina in Nazionale e perché, per il momento, lo sia anche nel club. 21 % in attacco, -4 di plus/minus contro una Ravenna non certo il top della SuperLega, Troppo poco, altro che il Romanò scanzonato ed esuberante ammirato a settembre in azzurro.

Anche se avrà altre occasioni per rifarsi, anche se non è giusto puntare l’indice contro un giovane promettente alla prima controprestazione, rimane la sensazione che un anno di A2 da titolare sarebbe stata una scelta migliore in termini di opportunità di crescita.  

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