Alla fine quando si perde contro il più forte la parola sconfitta assume un sapore diverso, soprattutto se hai già scritto la storia. È il caso di Matteo Berrettini, primo tennista italiano a raggiungere la finale di Wimbledon dopo 134 edizioni del torneo di tennis più famoso al mondo. 

Una cavalcata trionfale quella del numero 1 italiano che non solo ha rispettato i pronostici della vigilia, che lo vedevano favorito sino ai quarti di finale, ma si è anche regalato il sogno di ogni tennista: giocare una finale di Wimbledon. Chiaro la ciliegina sulla torta sarebbe stato vincere il torneo, ma è dalle sconfitte che si cresce e si migliora per togliersi maggiori soddisfazioni in futuro, o almeno è quello che Berrettini si augura. L’unico atleta in grado di fermarlo è stato Novak Djokovic, che dopo essere stato rimontato e aver perso il primo set 7 a 6, nei restanti tre è stato semplicemente perfetto riuscendo a portarsi a casa il suo 20esimo Slam in carriera, eguagliando due mostri sacri come Roger Federer e Rafa Nadal. 

È una sensazione incredibile, troppe emozioni da poter gestire in una volta. Nole è stato più bravo di me anche in questo, sta scrivendo la storia di questo sport. È stato un onore essere qui in queste due settimane. Ho fatto una gran corsa anche dal Queen’s. Non avrei potuto chiedere di più. Ecco, forse un pochino di più. Sono comunque felice per la finale, spero di giocarne altresono state le parole pronunciate con grande sportività dal tennista romano al termine di un’emozionante partita durata oltre tre ore.

Anche se sconfitto 6-7, 6-4, 6-4, 6-3, la finale giocata da Matteo Berrettini è stata la decima partita secca con in palio un trofeo giocata da un tennista italiano nel 2021, record per il tennis della nostra nazione, che dopo aver portato per la prima volta 10 tennisti nei primi 100 giocatori al mondo e dopo aver stabilito un nuovo record di atleti italiani a Wimbledon, ben 13 tra uomini e donne, conferma di avere un futuro roseo davanti a sè. E Matteo Berrettini è pronto, con pieno titolo, a farne parte.