Prende avvio sabato 22 la 17° Biennale Architettura 2021 che riapre dopo un anno di chiusura dovuto alla pandemia. Il noto Festival Internazionale di Architettura, che fa capo alla Biennale di Venezia, si snoda quest’anno tra i grandi spazi dell’Arsenale e i Giardini della Biennale nel sestiere di Castello a Venezia, una delle zone che rispecchiano ancora la vita del popolo veneziano.

Per arrivare ai Giardini si passa attraverso il Canal Grande o il Canale della Giudecca, si attraversa tutta la città e si scende con la linea 1 all’Arsenale o con la linea 2, 5.2 o 6 alla fermata Giardini, la zona si presenta piena di verde, un ponte la collega al parco di Sant’Elena, le panchine rosse offrono una vista incredibile che spazia da San Marco, San Giorgio fino al Lido subito di fronte. Come diceva il prof. Giuseppe Mazzariol, compianto storico dell’arte di Ca’ Foscari, la visione vera di Venezia parte proprio da lì, perché dalla bocca di porto del Lido arrivavano le barche e le navi e il panorama incantato della città lagunare lasciava il viaggiatore a bocca aperta.

Il vivere insieme al centro dell’edizione 2021

Gli spazi dell’Arsenale, foto pagina Facebook Biennale di Venezia

Fatta questa premessa immaginifica, ecco alcune informazioni sulla prossima mostra. Aperta da domani fino al 21 novembre 2021, ne è curatore Hashim Sarkis, docente e ricercatore di origine libanese-statunitense, e presidente dal 2015 della School of Architecture and Planning al Massachusetts Institute of Technology (MIT). «In un contesto di divisioni politiche acutizzate e disuguaglianze crescenti – ha affermato durante la conferenza stampa -, chiediamo agli architetti di immaginare spazi in cui possiamo vivere generosamente insieme.»

Il tema della Biennale 2021 è How will we live together? Un titolo che raccoglie diversi stimoli, una domanda aperta su come trovare approcci pratici e soluzioni concrete, il problem solving del pensiero architettonico. Ma anche avere uno sguardo rivolto al futuro, alla ricerca di visioni con un immaginario architettonico. L’approccio è quello del “We”, noi, in senso di inclusione di altri popoli e di maggiore empatia nell’architettura. Un vivere insieme, un abitare che comprenda spazi comuni e valori universali.

In mostra sono esposte opere di 114 partecipanti provenienti da 46 Paesi, con una maggior rappresentanza per l’Africa, l’America Latina e l’Asia, con uguale numero di architetti uomini e donne.

Le aree tematiche tra Arsenale, Giardini e Forte Marghera

  • Among Diverse Beings (Arsenale) – corpo e empatia
  • As New Households (Arsenale) – diversità delle famiglie, alloggi innovativi, tipologia abitativa collettiva
  • As Emerging Communites (Arsenale) – comunità e organizzazione dello spazio, immaginare il futuro di Venezia, come viviamo insieme
  • A Cross Borders (Giardini, Padiglione centrale) – differenze sociali tra le città globali, distribuzione delle risorse comuni, patrimoni in via d’estinzione come i Poli, l’Amazzonia, gli oceani
  • As One Planet (Giardini, Padiglione centrale)- anticipare e regolare il futuro del pianeta, possibili soluzioni per il degrado globale dell’ambiente, collegamenti tra la Terra e lo Spazio.

Anche nell’area di Forte Marghera in terraferma sono esposti 5 progetti.

Il Padiglione Italia alle Tese delle Vergini in Arsenale, sostenuto e promosso dal Ministero della Cultura, ospita Comunità resilienti, a cura di Alessandro Melis. Al centro il cambiamento climatico e le sfide che interpellano l’architettura, specie sul piano della sostenibilità del sistema urbano, oltre a quello produttivo e agricolo. La capacità che le comunità umane hanno di adattarsi e rispondere ai mutamenti è una chiave di lettura delle idee proposte, con un focus su metodologie, innovazione, ricerca, sperimentazioni interdisciplinari a cavallo tra architettura, botanica, agronomia, biologia, arte e medicina. Un calendario di eventi-panel in presenza e digitali consentirà durante tutta la manifestazione di seguire il confronto e l’approfondimento su questi temi, che saranno visibili sul sito del Padiglione Italia.

Il video di presentazione dell’esposizione al Padiglione Italia “Comunità resilienti”, curata da Alessandro Melis

Una città che riparte

La Biennale Architettura, con l’idea della contaminazione delle arti, collabora con la Biennale Danza in particolare dopo la metà di luglio e produrrà un film.

La giuria interna quest’anno è presieduta dall’architetta giapponese Kazuyo Sejima. Il Leone d’Oro alla carriera è stato assegnato a Rafael Moneo, architetto spagnolo che ha operato alla Giudecca e al Lido, mentre il Leone d’Oro speciale è stato dato a Lina Bo Bardi, progettista, editor e architetta attivista. Nota a margine: i biglietti vanno acquistati solo online con prenotazione obbligatoria, la Biennale segue le norme anti-Covid.

Nel contempo Venezia ha avviato una marea di mostre: ci sono in contemporanea per quasi tutta l’estate ben 17 eventi collaterali, da Palazzo Zen all’Isola di San Giorgio, dalla Punta della Dogana a Palazzo Vendramin Grimani, sede della neonata Fondazione dell’Albero d’Oro. Basta cercare e avventurarsi e perdersi nel labirinto della città d’acqua.

I biglietti della Biennale Architettura si acquistano solo online con prenotazione obbligatoria al link https://www.labiennale.org/it/architettura/2021/informazioni#tickets.

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