A metà del guado. Con uno sguardo verso la sponda da raggiungere (i play off), guardandosi però anche un po’ alle spalle, verso le inseguitrici, che incalzano dalle retrovie. Il Chievo pur non brillantissimo di martedì, nel recupero contro l’Empoli della sfida saltata nel giorno di Pasquetta a causa del Covid insidiatosi nella squadra toscana, riesce a strappare con le unghie e con i denti un prezioso pareggio al cospetto della capolista, dopo essere finito sotto per ben due volte. De Luca, prima, e Margiotta poi, hanno risposto nella ripresa ai gol di Mancuso, l’attaccante empolese autore di una doppietta. Non era affatto scontato uscire imbattuti dal “Castellani” e in generale, pure dal doppio confronto con la battistrada, meritatamente a un passo dalla promozione in Serie A dopo aver dominato il torneo. Il Chievo, però, che pur fra tanti difetti si presenta sempre come ostacolo difficile da superare, ha venduto anche in quest’occasione “cara la pelle” ed è tornato a casa con un punticino che permette di mettere ulteriore distanza dalle inseguitrici, anche se di certo ancora non basta.

Mister Aglietti – Foto BPE (Maurilio Boldrini)

La Reggina, purtroppo, è ancora là, in agguato, a quota 47 punti e a -2 dal Chievo, pronta ad approfittare di qualsiasi passo falso della squadra gialloblù. Che, ovviamente, non può certo dormire sonni tranquilli e non può più permettersi ulteriori inciampi. Anzi, nel tour de force finale che inizia questo sabato 1° maggio (alle 14) allo Stadio “Penzo” di Venezia contro i lagunari, gli uomini di Aglietti dovranno ripetersi e cercare di strappare almeno un altro pareggio nei confronti dei quotati avversari, per poi buttarsi “lancia in resta” nel trittico di sfide finale contro Cremonese (4 maggio), Virtus Entella (7 maggio) e Ascoli (10 maggio), con l’unico obiettivo di ottenere 9 punti. Tre vittorie su tre e a quel punto, matematica alla mano, anche la Reggina (nell’improbabile caso che vinca tutte e quattro le proprie partite e quindi appaiasse il Chievo a 59 punti) verrebbe tenuta dietro in virtù dello scontro diretto che premia (3-0 e 1-1) la truppa clivense.

Tabelle a parte, però, è importante dare concretezza al gioco. Le occasioni, anche in giornate meno brillanti in attacco, vengono sempre create in abbondanza dal Chievo, che deve trovare quella continuità realizzativa sotto porta che le è sempre un po’ mancata nel corso dell’anno. Per questo il ritorno al gol di De Luca (che aveva segnato anche contro il Pisa tre turni fa) e di Margiotta (l’attaccante forse d’area più “rapace” a disposizione di Aglietti) deve essere salutato con favore, soprattutto in vista del decisivo finale di campionato. Perché sono loro a dover trascinare il Chievo verso il raggiungimento dell’obiettivo stagionale. E le zampate da attaccanti veri che hanno permesso al Chievo di segnare a Empoli dimostrano che – quando vogliono – sono davvero in grado di fare la differenza. Basta, forse, avere un po’ più di fiducia nei propri mezzi e lavorare per cercare di migliorare in alcuni fondamentali. Alcune carenze ci sono, per carità, ma d’altronde non ci sono alternative: utilizzando un vecchio slogan, “se non ora, quando?”.

Gigliotti in azione – Foto BPE (Maurilio Boldrini)

Passata possibilmente indenni la sfida contro gli arancio-nero-verdi nel giorno della Festa del Lavoro (all’andata, giocata il 30 dicembre alle 21, nella nebbia del Bentegodi, il Chievo racimolò un importante pareggio in extremis, grazie alla rete di Gigliotti nei minuti di recupero), sarà indispensabile portare a casa, contro tre squadre di medio-bassa classifica, il massimo bottino possibile. Un po’ come successe nel luglio-agosto 2020 quando, per staccare il pass play-off, il Chievo fu costretto a vincere contro Cittadella, Benevento e Pescara. Ce la faranno i nostri eroi? Ai posteri l’ardua sentenza. Di certo occorre ragionare un passetto alla volta, partita dopo partita, come predicato da Aglietti nei giorni scorsi. Sull’isola di Sant’Elena, sotto un probabile diluvio (stando a quanto promette il meteo) la compagine del tecnico toscano dovrà sfoderare la prestazione. Quella, per intenderci, dei tempi migliori.

Foto di copertina: BPE – Maurilio Boldrini

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