Viene dalla Turchia il primo nuovo acquisto del Verona per la stagione 2020/2021. Seppur l’operazione sia in attesa di ufficializzazione, sarà Mert Çetin il primo tassello del nuovo corso gialloblù, quello in cui la squadra di Ivan Juric sarà chiamata a replicare il lusinghiero campionato disputato in questa strana stagione. Il turco arriva dalla Roma in prestito con diritto di riscatto e contro-riscatto, fissati rispettivamente, da quanto si legge in questi giorni, a 7 e 15 milioni.

Possente difensore centrale, alto 189 centimetri per 79 kg, Mert Çetin è nato il 1° gennaio 1997 a Çankaya, distretto della provincia di Ankara, nel cuore dell’Anatolia centrale. Cresciuto nelle giovanili del Gençlerbirliği, trascorre un anno di apprendistato in terza serie, all’Hacettepe, dopodiché rientra ai rossoneri della capitale e vi disputa due stagioni. Nel corso della prima, svolge un ruolo da comprimario, in un’annata che si conclude con l’amara retrocessione in seconda divisione; nella seconda, invece, acquisisce i gradi di titolare e si impone, con carattere e personalità, al centro della difesa. Il Gençlerbirliği torna prontamente in Süper Lig, mentre, nel corso dell’estate 2019, per Çetin si aprono, un po’ a sorpresa, le porte del grande calcio europeo.

Presentato come un tipico acquisto alla Petrachi (ex direttore sportivo giallorosso ndr) giovane, poco conosciuto e di sicura prospettiva, il turco ha dovuto attendere un paio di mesi prima di mettere piede in campo. Nello scorso ottobre, il tecnico giallorosso Fonseca lo ha schierato per la prima volta nel quarto d’ora finale dell’impegno casalingo contro il Milan, al posto dell’infortunato Spinazzola. Seppur schierato in una posizione a lui poco congeniale, è stato protagonista di una buona prestazione, mostrando una certa capacità di adattamento e, soprattutto, un grande temperamento. L’approccio dimostrato ha messo in evidenza l’umiltà di calarsi con naturalezza in un ruolo e in un campionato fin lì sconosciuti.

Da quel momento, Mert Çetin ha giocato con i giallorossi un totale di 255 minuti, distribuiti su 6 presenze, di cui 2 da titolare contro Napoli e Spal. Al di là della semplice curiosità statistica per cui la Roma è risultata vincitrice di tutte le sei partite in cui il difensore turco ha messo piede in campo, pur all’interno di una stagione per lui interlocutoria, ci si è sicuramente potuti fare un’idea delle peculiarità tecnico-tattiche dell’ex Gençlerbirliği. Centrale difensivo di piede destro, Çetin ha giocato quasi sempre in linee difensive a quattro, principalmente come centrale di destra. Molto prestante fisicamente, mostra un discreto senso della posizione e una capacità di reggere l’uno contro uno anche contro gli avversari più veloci e tecnici, riuscendo anche a coniugare queste caratteristiche con un certo senso dell’anticipo, a sua volta accompagnato a un’ottima scelta di tempo. Bravo e preciso anche in fase di impostazione (sia sui passaggi corti che sui lanci lunghi), deve forse migliorare tecnicamente, nella pulizia della giocata e nella velocità di pensiero e disimpegno, in particolare in quei frangenti dove è pressato degli attaccanti avversari, situazioni nelle quali si dimostra a volte un po’ legnoso e macchinoso. Nelle partite da lui disputate spiccano alcune giocate dal punto di vista tecnico decisamente interessanti ma anche alcuni errori, dettati probabilmente anche dall’inesperienza. Si tratta, tuttavia, di normali e legittimi inciampi di un giocatore a tratti ancora un po’ acerbo, al quale non ha certo giovato lo scarso e discontinuo impiego della stagione appena terminata.

Per Mert Çetin e per l’Hellas Verona, il punto chiave della prossima stagione sarà la capacità di adattamento a un sistema di difesa molto diverso, sia dal punto di vista dello schieramento tattico che da quello delle funzioni delegate ai componenti della retroguardia. Nel calcio di Juric, infatti, i difensori devono essere in grado di portare una pressione molto alta sul campo, sempre alla costante ricerca dell’anticipo, condotto spesso fino alla linea mediana. Essendo stato impiegato sempre da centrale di destra e talvolta pure da terzino destro, il turco appare come il sostituto designato di Amir Rrahmani, partito alla volta di Napoli. Per rimpiazzare il kosovaro e imporsi come ideale terzo centrale per il tecnico croato, Çetin deve confermare quanto già visto e dichiarato sul suo conto (prestanza fisica e atletica, agilità, senso della posizione e dell’anticipo), andando a integrare queste caratteristiche con la capacità di inserirsi e di assecondare le transizioni offensive. Non a caso, andrà a sostituire il giocatore che nell’ultima Serie A è stato quello che ha recuperato più palloni (ben 491 ndr), dimostrandosi oltretutto portato alla partecipazione attiva all’azione offensiva e al tiro in porta, oltre che forte nel duello aereo. Tutte qualità che anche Mert Çetin ha mostrato di possedere. Ora, nell’isola felice creata da Juric nell’ultima stagione, avrà tutto il tempo e lo spazio per rivelarle in via definitiva.