Si chiama Renegades: Born in the Usa e – nonostante alla parola renegade il mio pensiero voli a Lorenzo Lamas che scompare all’orizzonte sulla sua moto nei lontani primi anni ’90 – il podcast di Barack Obama e Bruce Springsteen non potrebbe avere titolo più cool

Il 44esimo presidente degli Stati Uniti e il Boss, due icone liberal faccia a faccia, microfono a microfono, si raccontano ripercorrendo le proprie vite – tra ieri, oggi e domani – sulle strade di un’America che ci siamo raccontati a lungo e che, oggi più che mai, fa fatica a ritrovarsi. C’è da chiedersi se tra la gloria e la polvere delle due rockstar si affacci quella che oggi potrebbe rivelarsi la più cruda delle realtà: forse, questa America, non è davvero mai stata come amava apparire. 

Dice Obama:

«A nostro modo, Bruce e io abbiamo viaggiato su binari paralleli. Condividiamo una essenziale fede nell’ideale americano. Non come un racconto da quattro soldi o un atto di nostalgia che ignora completamente quanto abbiamo fallito rispetto quell’ideale, bensì come una bussola per il duro lavoro che spetta a ognuno di noi, in qualità di cittadini.» 

Tra le pieghe di una sincera amicizia, nata in quello che oggi sembra un lontanissimo 2008 durante la campagna presidenziale di Obama, si dispiega l’America. Tra vissuto e sfide per il futuro si va dal passato, in cui si era figli, alla responsabilità di essere padri, passando per la musica, fino ai temi caldi della società civile statunitense, tra cui la questione razziale, tema portante del secondo episodio.  

Il podcast, registrato nello home studio di Springsteen in New Jersey, è disponibile su Spotify. Online, da lunedì scorso, i primi due degli otto episodi previsti, che verranno rilasciati di settimana in settimana.

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