Lo scorso anno, al suo arrivo sulla panchina gialloblù, chiamato a sostituire l’esonerato Luca Dalmonte, l’attuale coach Andrea Diana, dopo il positivo esordio in trasferta a Montegranaro mise insieme un filotto di quattro sconfitte consecutive. La scena, ironia della sorte, si è ripetuta quest’anno visto che il quintetto scaligero, dopo la promettente vittoria conseguita all’esordio con Mantova, si presentava alla sfida contro Tortona reduce proprio da quattro ko di fila. L’incontro con l’imbattuta capolista si presentava sulla carta quasi proibitivo tuttavia, forti anche della cabala e spinti dalla voglia di riscatto, i giganti gialloblù coltivavano la speranza di invertire questo pericoloso trend di inizio stagione.

Il coach gialloblù Andrea Diana

Nonostante le buone intenzioni della vigilia, purtroppo, la formazione veronese è, invece, incappata in una nuova battuta d’arresto. Fatale, nella fattispecie, è risultato l’inspiegabile black out capitato nel terzo quarto di gioco dove i padroni di casa hanno piazzato un imbarazzante quanto decisivo parziale di 21-0. Dopo i primi due quarti nei quali i giganti gialloblù avevano disputato un buon incontro, arrivando anche a condurre nel punteggio, nella terza frazione è giunto l’inatteso “patatrack”, addolcito solo parzialmente nel quarto e ultimo periodo da una reazione senza dubbio apprezzabile ma non sufficiente a evitare l’ennesima sconfitta.

Sicuramente la mancanza di un giocatore come Pini, l’imprevista assenza di un giocatore d’esperienza come Rosselli (fermato alla vigilia dal Covid) e il rendimento sin qui altalenante di alcuni giocatori, rappresentano chiavi di lettura non trascurabili, tuttavia il tema più importante, sul quale riflettere attentamente, riguarda prima di tutto l’aspetto mentale. In questa prima parte di stagione, infatti, la squadra ha spesso mostrato un approccio alla partita troppo “debole” che l’ha portata quasi sempre a dover inseguire nel risultato l’avversario di turno, senza trovarsi quasi mai a condurre la partita. Un’inadeguata intensità difensiva, tradottasi nei troppi punti concessi, e una conseguente “forzatura” nelle conclusioni per cercare di recuperare lo svantaggio, hanno fatto, poi, il resto. Nella sfida di Tortona il condensato di tutto questo è emerso, come detto, in occasione del terzo quarto, dove la squadra ha inspiegabilmente “staccato la spina”, complicando in maniera inevitabile l’esito finale del match.

Il capitano gialloblù Giovanni Tomassini

Al termine della partita il coach Andrea Diana, pur assumendosi le proprie responsabilità, ha definito la prestazione dei suoi «semplicemente inaccettabile» mostrando, quindi, tutto il suo pieno e totale disappunto. Ora, tenendo conto di quelle che erano le aspettative di inizio stagione, crediamo sia importante quanto fondamentale analizzare gli errori commessi senza farsi prendere dall’ansia e dalla frenesia, che in questo caso diventano inevitabilmente cattive consigliere. La sfida con Tortona – terzo quarto escluso – ha comunque dato alcune buone indicazioni che possono diventare i primi mattoni sui quali ripartire. Certo, se la tanto attesa inversione di tendenza tardasse ancora, visti gli obiettivi dichiarati e ben conosciuti, la necessità di qualche “scossa” dal punto di vista tecnico potrebbe non essere più così remota.

Foto: scaligerabasket.it – Massimo De Marco

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