Il nome tira. E, va detto, sembra buono per tutte le stagioni dalle parti del centrosinistra. Damiano Tommasi candidato sindaco di Verona? Il Pd ci pensa, Damiano (pare) per nulla. Ma così va sul fronte progressista, in un dejavù ciclico: la ricerca di un “Papa straniero” a capo di una coalizione litigiosa e incapace di valorizzare candidati propri. I due enfant prodige, Federico Benini (Pd) e Tommaso Ferrari (Traguardi), infatti, sembra che poco si sopportino. Troppo diversi, dice chi li conosce. E così avanti con i nomi fascinosi, ma impossibili.

Tommasi, veronese di Sant’Anna d’Alfaedo, figura di peso nazionale, per anni trapiantato a Roma, prima come calciatore della Roma e poi da presidente dell’Associazione italiana calciatori, è un uomo che ha sempre unito con la solidarietà. Sicuri che abbia voglia di “dividere” l’opinione pubblica entrando a piedi pari nelle beghe locali?

Il grande Gatsby

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