Contro l’Udinese il Verona ha raccolto la seconda vittoria consecutiva dopo quella della scorsa settimana conquistata a tavolino contro la Roma. Il doppio successo, peraltro, riporta nella mente degli sportivi scaligeri antichi ricordi, visto che l’ultima volta che i gialloblù hanno conquistato due vittorie di fila all’esordio in campionato è stato nel lontano 1984, l’anno dello scudetto di Bagnoli. La realtà, però, almeno per il momento, è senza dubbio un’altra. Nell’immediato dopo-partita, con estrema onestà intellettuale, Juric ha ammesso che probabilmente il pareggio, per quanto visto in campo, sarebbe stato il risultato più giusto ma questo è il bello – o se vogliamo il brutto per chi lo subisce – del calcio. La cosa importante, comunque, è che il Verona ha messo in cascina altri tre punti che rappresentano una fondamentale iniezione di fiducia per il futuro. Rispetto allo scorso anno la squadra è stata quasi completamente rinnovata. Molti protagonisti del campionato scorso, infatti, hanno abbandonato le rive dell’Adige per accasarsi altrove. Al loro posto sono arrivati diversi giocatori, molti di questi giovani, alcuni più o meno esperti, che si sono subito messi tutti a disposizione, con l’obiettivo di diventare quanto prima parte integrante del progetto di gioco del tecnico croato.

Il tecnico gialloblù Ivan Juric (foto F.Grigolini-Fotoexpress)

Messi in cascina questi sei punti – bottino tutt’altro che trascurabile – in casa gialloblù l’attenzione principale è rivolta al mercato, entrato nella sua ultima settimana di vita, visto che lunedì 5 ottobre alle 20 chiuderà definitivamente i battenti. Fino a gennaio, poi, data di partenza della sessione invernale, ognuno dovrà fare con ciò che ha, salvo attingere da eventuali giocatori svincolati. Al termine della partita di domenica Ivan Juric non ha certo usato mezzi termini. «I nuovi si sono integrati bene, tuttavia ci servono almeno tre/quattro rinforzi in grado di alzare il livello per completare la rosa» sono state le sue parole. La palla che scotta è naturalmente nelle mani di Tony D’Amico, direttore sportivo gialloblù, il quale, compatibilmente con quanto disponibile, senza dimenticare la necessaria capacità di spesa, cercherà di assecondare il più possibile le richieste dell’allenatore.

Il direttore sportivo gialloblù Tony D’Amico (Foto heraldo.it)

Nel calcio di oggi fare mercato è diventato sempre più difficile. Denari ne girano sempre meno, specialmente quando di mezzo ci sono le società con portafogli più “leggeri” tanto che buona parte delle trattative si materializzano sotto forma di prestiti temporanei con allegate opzioni di riscatto e contro-riscatto a cifre più o meno sensate. Nonostante questo il bravo diesse scaligero ha dimostrato in questi anni di sapersi muovere con indubbia abilità, coniugando le richieste tecniche con le possibilità economiche di assecondarle. Difficile, comunque, dare torto a Juric. Almeno tre innesti servono come il pane, se si vuole disputare un campionato senza particolari patemi. Gli eventuali nuovi arrivi comportano giocoforza qualche eccedenza ma anche in questo D’Amico ha dimostrato di saperci fare. Non resta che attendere, quindi, le ore 20 di lunedì 5 ottobre. Da lì in poi “rien ne va plus”.