Paura, rabbia, tristezza. Le emozioni formano la nostra capacità di reazione agli eventi e alle prove che affrontiamo ogni giorno. La competizione sportiva ne suscita di straordinarie e avere la mentalità giusta prima di una gara è uno degli aspetti cruciali per un atleta. Qual è dunque il ruolo delle emozioni nello sport? Come influenzano la pratica sportiva? Ma soprattutto come usarle a proprio vantaggio?

Di questo e di come saper gestire il controllo emotivo nello sport si parlerà nel convegno “Sport e Paura. La voce delle emozioni che ci accompagnano nelle attività di ieri, oggi e domani” che si terrà domenica 13 settembre dalle 9.00 alle 10.30 presso la Sala Hospitality dell’Agsm Forum, nell’ambito della manifestazione “Sport Expo 2020” in programma il 12 e 13 settembre a Verona. L’evento (gratuito, con iscrizione obbligatoria all’indirizzo: info@sportexpoverona.it) sarà aperto dall’intervento dell’Assessore allo Sport e Tempo Libero, Manifestazioni, Edilizia Sportiva del Comune di Verona, Dott. Filippo Rando, a cui seguiranno le relazioni di figure professionali con competenze diverse, proprio per fornire approcci integrati di intervento, soprattutto con i più giovani e con le loro famiglie. Si parte con la relazione della Dott.ssa Ilenia Bozzola, Psicologa Psicoterapeuta e collaboratrice FIPAV, su “La paura in un evento traumatico, conoscerla per comprenderla”, seguita dall’intervento dell’ex team manager della Scaligera basket Cristiano Zanus Fortes su “Il ruolo delle emozioni nel movimento, come la paura influenza il gesto”, a cui farà seguito l’approfondimento del Prof. Andrea Bertelli, Docente di Scienze Motorie e Sportive, su “Intelligenza emotiva e Performance, come affrontare la fatica?”, per poi affrontare il tema di “Giocare con la paura. Quando questa emozione può diventare una nostra alleata” con il Dott. Alessandro Agresti, Psicologo con specializzazione in Psicologia dello Sport, e concludere con “La relazione adulti ragazzi nello sport e nella vita; il ruolo della comunicazione tra coerenza e conflitto” tenuta dal Dott. Giovanni Battocchio, Psicopedagogista e Fiduciario Coni.

Si tratterà di un momento di dialogo, che possa affrontare la speciale relazione che intercorre tra l’emozione della paura e lo sport, partendo da una visione più ampia, per poi approdare all’oggi, un momento in cui sono numerose le apparenti contraddizioni tra adattamento e cambiamento, stasi e movimento. Un periodo in cui abbiamo potuto sperimentare anche cosa significhi sentirsi frustrati, rassegnati e demotivati nell’intraprendere, o continuare, un attività fisica che sappiamo può contribuire ad allievare ansia, stress o sintomi depressivi. Molto spesso, infatti, siamo abituati a pensare che la mente e il corpo siano due realtà slegate tra loro, ma invece si influenzano reciprocamente e lavorano insieme per il nostro benessere emotivo.

Lo sport è una delle principali attività emozionali. Sono numerosi i sentimenti che accompagnano costantemente le attività sportive, dalla tensione prima di una gara, alla soddisfazione nel raggiungimento di un traguardo, alla rabbia per un torto subito. L’emozione regola il nostro comportamento e non può prescindere dai nostri pensieri. Se da una parte i processi emozionali possono regolare e sostenere l’azione sportiva, dall’altra possono anche disturbarla o bloccarla. Ogni persona, inoltre, può provare, rispetto allo stesso evento, emozioni diverse.
La paura, nello specifico, è un’emozione che uno sportivo prova molto spesso, nei giorni precedenti o addirittura durante tutta la gara. Le manifestazioni di paura sono risposte comportamentali del tutto naturali: esse sono spesso non solo giustificate ma anche necessarie poiché consentono di anticipare risposte comportamentali volte al controllo dei potenziali effetti negativi di quelle fonti di rischio. Talvolta però, in situazioni di forte incertezza, possono essere responsabili dell’incapacità di prendere decisioni in maniera calcolata. Avere paura significa avere la consapevolezza che certi stimoli, situazioni, eventi, possono produrre qualche danno reale o supposto tale.
Tale paura non è patologica, quindi non dev’essere necessariamente eliminata, ma necessita di essere conosciuta e gestita, affinché non sia paralizzante, anche all’interno della prestazione sportiva.

Ecco dunque che l’appuntamento con il convegno “Sport e Paura”, patrocinato dal Comune di Verona e dal CONI, cercherà di approfondire, la gestione delle proprie emozioni concentrando l’attenzione sulla loro condivisione e razionalizzazione, promuovendo e tutelando il benessere psicologico degli sportivi ma anche della collettività su tutto il territorio.