Heraldo compie un viaggio oltreoceano per incontrare, virtualmente durante gli incontri di “Succede alle 31”, Stefano Vaccara, giornalista e fondatore e direttore de La Voce di New York. Una testata che, come evidenziato a chiare lettere nel sito, “è un giornale online in lingua italiana e inglese. Protetto dal Primo Emendamento della Costituzione degli Stati Uniti d’America, totalmente indipendente da influenze politiche o gruppi economici, La Voce di New York è un media americano che si rivolge anche ai lettori in Italia e nel mondo, diventando così un esperimento editoriale senza precedenti nel giornalismo in italiano.” A marzo il quotidiano online è arrivato a 438.000 contatti individuali giornalieri.

Stefano Vaccara

Collegato dal suo terrazzo, immerso nel verde a Brooklyn, Stefano ci ha parlato dei tanti morti di NY da Covid-19: oltre 25.000. Si tratta, purtroppo, della città più colpita al mondo. Il lockdown della Grande Mela, non è stato applicato come in Italia, ma un po’ più soft. Le immagini, trasmesse durante la diretta, di Washington Square non possono non far sussultare. Sembra quasi che non sia accaduto niente in questo periodo: gente che prende il sole, chi si fa un pic nic, chi gioca a scacchi, chi passeggia, chi chiacchiera. Assembramenti ovunque. Durante la diretta non si può non parlare del presidente USA Donald Trump e della sua capacità di monopolizzare l’agenda mediatica, tra pillole di idrossiclorochina e accuse alla Cina. Lo stesso Vaccara, fortemente critico con l’attuale presidente americano, non può non far notare la totale assenza mediatica del suo prossimo avversario alle presidenziale Joe Biden, o, come viene chiamato dallo stesso Trump, “Sleepy Biden”.

Washington Squadre a New York
in questi giorni

L’emergenza non è passata anche se il governatore Andrew Cuomo ha deciso di aprire alcune zone dello Stato di NY ma non New York City. A dire la verità, però, la situazione più grave la stanno vivendo alcuni quartieri della metropoli, quelli dove storicamente risiedono i ceti più poveri: Bronx, Harlem. Non certo un caso. Insomma il Covid-19, tutt’altro che democratico, ha colpito di più i ceti più in difficoltà con una differenza che arriva ad un +40% rispetto ai quartieri più benestanti. In tutto questo, se dovesse scommettere, Vaccara punterebbe sugli italiani ed italici come tra i meno colpiti, perché più accorti e attenti alle notizie che arrivavano dall’Italia. Insomma, la chiacchierata è scivolata via tra tanti temi e suggestioni, anche legate al giornalismo attuale e alle differenze fra quello cartaceo e quello online, di cui sia La voce di New York sia Heraldo (nel suo piccolo) sono alfieri.

Quindi, se avete voglia di assaporare un po’ di New York City – e chi non ce l’ha – date un’occhiata al video. Ne vale la pena.