Sul campionato di basket è già calato il sipario da qualche settimana. L’emergenza sanitaria per il coronavirus ha costretto allo stop quasi tutte le discipline sportive. La Federbasket, in particolare, è stata tra le prime a scegliere di mandare in archivio l’attuale stagione, senza vincitori né vinti. La Tezenis, quest’anno costruita per conquistare l’ambito salto di categoria, dovrà cercare di ripetersi la prossima stagione. In questo momento, tuttavia, diventa molto difficile fare programmi. Alessandro Giuliani, general manager della Scaligera Basket, affronta i diversi temi legati a questo imprevisto stop.

L’emergenza per il Covid-19 ha costretto molte discipline sportive a fermarsi. Il mondo del basket, nella fattispecie, ha scelto di mandare in archivio l’attuale campionato ignorando il risultato del campo. Una decisione giusta?

«La scelta attuata di fermarsi la ritengo corretta. Rispetto al calcio, che ragiona in maniera diversa anche per il tema legato agli introiti dei diritti televisivi, per la pallacanestro diventava impossibile gestire l’eventuale completamento della stagione in corso, soprattutto dal punto di vista economico. Disputare le gare senza pubblico sugli spalti, specialmente nel finale di stagione dove le partite di play off riempiono i palazzetti, era un’ipotesi poco praticabile. Inoltre, il Protocollo sanitario che si sarebbe dovuto seguire diventava di difficile attuazione, soprattutto nel breve termine».

Nel basket, come anche nella pallavolo, le entrate derivanti dagli incassi per abbonamenti e biglietti rappresentano appunto la principale fonte di introito economico. L’eventuale decisione di tornare giocare a “porte chiuse” potrebbe causare un danno economico difficile da recuperare.

«In una società di Lega 2 la percentuale media di incassi per biglietti e abbonamenti è pari al 20-30%. Una riduzione in tal senso comporterebbe un ridimensionamento del budget pari almeno al 40/50%. Per le società, quindi, è impensabile disputare buona parte della stagione senza pubblico. Si potrebbe prendere eventualmente in considerazione l’idea di partire a porte chiuse per Supercoppa e Coppa Italia ma poi diventa necessario poter aprire i palazzetti ai tifosi. Petrucci, presidente della Federbasket, si è intanto posto l’obiettivo di riuscire a individuare una data di inizio stagione in maniera di consentire alle società di essere pronte per tempo».

La presenza del pubblico è molto importante anche per gli sponsor che potrebbero in caso contrario “allontarsi”. Nella pallacanestro, inoltre, la presenza di un main sponsor importante diventa fondamentale per qualsiasi percorso di crescita sportiva e non solo.

«Il rischio di allontanamento da parte degli sponsor è assolutamente tangibile. Il main sponsor, come nel nostro caso Tezenis, è quasi sempre legato al territorio, quindi il fatto di non poter essere visibile al pubblico – ad esempio sulle maglie durante le partite – rende l’investimento decisamente meno appetibile. I diritti televisivi, che ammontano mediamente a circa 130mila euro, non possono certo compensare un minore introito da parte delle sponsorizzazioni».

Una foto del PalaOlimpia durante una partita della Tezenis

In seguito a questa crisi, tutte le società saranno obbligate ad attuare un ridimensionamento che riguarderà contratti e anche investimenti.

«Per quanto ci riguarda mi sento di ringraziare tutti – giocatori, staff tecnico e dirigenziale – per la grande disponibilità dimostrata nei confronti della società. Riguardo al prossimo anno, bisognerà ragionare diversamente in base al budget disponibile, che sarà sicuramente inferiore a quello degli anni precedenti».

Si dice spesso che i periodi di crisi possono rappresentare un’opportunità. Ad esempio, la necessità di rivedere al ribasso ingaggi ed investimenti potrebbe spingere le società ad attingere in maniera più importante dai settori giovanili?

«Si tratta di un punto di vista assolutamente corretto e condivisibile. Tuttavia un ragionamento di questo tipo lo possono fare solamente quelle società che hanno già investito in tal senso e che dispongono già del cosiddetto “zoccolo duro”. Per chi dovesse, invece, partire ora, serve avere pazienza perchè i risultati si potrebbero vedere solo nel giro di qualche stagione».

Nel programma pluriennale della famiglia Pedrollo, il terzo anno era indicato come l’anno decisivo per conquistare la promozione. L’annullamento della stagione rischia di incidere su ambizioni e programmi?

«In questo momento diventa difficile rispondere. L’obiettivo principale è quello di portare a termine la stagione, cercando di ridurre al minimo le perdite. La nostra è una società seria, che rispetta regolarmente gli impegni economici verso i propri tesserati e che ha sempre mantenuto un atteggiamento coerente senza mai fare “il passo più lungo della gamba”. E sarà così anche nel prossimo futuro, una volta consapevoli del budget a nostra disposizione».

Il vicepresidente Giorgio Pedrollo

La prossima stagione si ripartirà con Andrea Diana ancora in panchina?

«Il coach che abbiamo chiamato in sostituzione di Luca Dalmonte, ha svolto un ottimo lavoro, instaurando sin da subito un proficuo rapporto con società e giocatori. La squadra, dopo un periodo di iniziale adattamento, era tornata in piena corsa per i play off. Una volta messa in archivio in tutti i sensi l’attuale stagione, sarà la prima persona con la quale parleremo per programmare la prossima».

Riguardo al futuro roster avete già qualche idea? Severini e Tomassini sono in fase di recupero dai rispettivi infortuni mentre Rosselli ha manifestato il desiderio di rimanere, come anche il capitano “Mitch” Poletti. Non bisogna, poi, dimenticare il sempre attuale tema degli “americani”.

«In questo momento affrontare il tema del futuro roster è ancora prematuro. Una volta che la situazione sarà definita, inizieremo a parlare con tutti i giocatori che sono ancora sotto contratto con i quali, preso atto della loro eventuale volontà di rimanere, si dovrà anche ragionare su una rimodulazione degli emolumenti. Avessi la bacchetta magica li terrei tutti ma, purtroppo, non è così. Appena avremo le idee più chiare ci muoveremo in tal senso. Ricominciare sarà molto difficile, tuttavia, come ho detto, l’obiettivo della società rimane di quello di programmare il futuro nel rispetto della serietà fin qui sempre dimostrata».

Foto: www.scaligerabasket.it