Questa mattina si è formata una lunga coda, che parte dall’inizio di Via Giberti e arriva fino all’ingresso della sede dell’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri, che si trova a ridosso di Piazza Renato Simoni. Decine e decine di medici e odontoiatri hanno atteso ore per poter ritirare gratuitamente 10 mascherine, fino a esaurimento scorte, messe a disposizione dall’Ordine. Non senza malumori e disappunto quando hanno annunciato che le scorte per gli odontoiatri erano terminate.

Ci si domanda, di fronte ai proclami del Governo, perché dei professionisti debbano ritrovarsi a fare code di ore per 10 mascherine – e ciò accade perché i dispositivi di protezione individuale non sono reperibili in modo continuativo nemmeno a pagamento nelle farmacie –, quando dovrebbe essere proprio lo Stato a tutelare coloro che lavorano in prima linea a contatto con il Covid-19.

L’Ordine dei medici ha già distribuito attraverso la ASL 10.000 mascherine, alcune erano già state  fornite qualche settimana fa ai medici di medicina generale e ad altri professionisti, che le hanno ritirate in sede. Questa distribuzione è l’ulteriore contributo che l’Ordine fa anche se non sarebbe preposto.

«Sono dispiaciuto per la lunga coda che i colleghi hanno dovuto fare all’esterno della sede del nostro Ordine ha commentato Carlo Rugiu, presidente dell’OMCeO di Verona –. Purtroppo essa fotografa la grave carenza di dispositivi di protezione individuale anche per gli operatori sanitari impiegati in prima linea per l’emergenza Covid-19. Un problema sollevato a più riprese nei mesi scorsi e a cui gli Ordini provinciali, soli contro tutti, hanno cercato di far fronte tramite la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici, che è riuscita a ottenere un certo quantitativo di Dpi da smistare tra chi ne era sprovvisto. Nel caso di eventuali ulteriori approvvigionamenti, per il momento non previsti, provvederemo a una nuova distribuzione, cercando la modalità giusta per non creare disagio ai colleghi.»

Questo è il testo integrale del comunicato stampa dell’Ordine dei Medici e Odontoiatri veronese a seguito delle code che si sono formate davanti alla sede:
A inizio aprile la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici chirurghi e Odontoiatri ha ricevuto dalla Protezione civile nazionale un rifornimento di mascherine protettive del tipo FFP2 (adatte all’uso sanitario) che tramite gli Ordini dei capuoluoghi di Regione sono state poi distribuite agli Ordini provinciali, in base al numero degli iscritti, perché fossero assegnate in via prioritaria ai medici più esposti al rischio di contagio da Covid-19 che non hanno mai ottenuto dispositivi di protezione individuale, come i medici di medicina generale e di continuità assistenziale.
Il 9 aprile l’Ordine dei Medici di Verona ha ricevuto una prima tranche di quasi 19mila dispositivi di protezione individuale, 10.600 del tipo FFP2 che sono stati così distribuiti: 8.000 sono stati consegnati alla Ulss 9 Scaligera che le ha distribuite tra i camici bianchi che operano in prima linea per far fronte all’emergenza Covid-19; 1.500 all’Albo degli Odontoiatri, che le ha donate alla Protezione civile di Verona affinché venissero utilizzate per l’assistenza sanitaria nelle Rsa; 1.100 per i medici liberi professionisti che ne hanno fatto richiesta e le hanno ritirate in sede.  Un ulteriore stock di 8.100 mascherine protettive a uso non sanitario è stato invece consegnato alla Conferenza dei sindaci dei Comuni della Ulss 9 che le ha smistate tra chi lavora al di fuori della filiera sanitaria (dipendenti comunali, personale dei supermercati…), in base alle esigenze riscontrate dai singoli enti locali.   
Nei giorni scorsi l’Ordine di Verona ha ricevuto altre 5.100 mascherine FFP2 e ha stabilito di consegnarle direttamente ai propri iscritti (4.350 ai Medici e 750 agli Odontoiatri, dieci per ciascuno) dando priorità a chi in prima battuta non le aveva ricevute. Come da programma, la distribuzione è iniziata stamattina alle 9 e si è conclusa verso le 11.30, quando i Dpi a disposizione sono esauriti. Per la grande richiesta, purtroppo non tutti coloro che si erano messi in fila sono riusciti ad avere le mascherine».