Il futuro delle sale cinematografiche e dei festival di cinema è più che mai incerto in questi mesi di emergenza. Un’emergenza imprevedibile e senza precedenti che ha ribaltato un po’ le nostre certezze, settore del cinema compreso. Con le sale chiuse da ormai due mesi e nessuna previsione sulla riapertura all’orizzonte, ci siamo chiesti come ne usciremo.

O meglio lo abbiamo chiesto a Lucia Botturi, titolare del cineforum Charlie Chaplin, che coinvolge le sale Pindemonte, Fiume, Kappadue e Diamante, e Roberto Bechis, presidente del Circolo del Cinema di Verona. Li abbiamo incontrati per una chiacchierata virtuale nella nostra consueta diretta “Succede alle 31” in cui abbiamo affrontato, tra le altre cose, un tema che ultimamente è sulla bocca di tutti: il ritorno dei drive-in.

Circa la riapertura delle sale nel futuro prossimo, Lucia Botturi si dice «ottimista». Le sale del circuito Pindemonte sono molto ampie e «in grado di garantire i distanziamenti». «Abbiamo un accesso sicuro, casse riparate dal vetro». «Possiamo garantire la sicurezza in sala a Verona.» Bisognerà però, necessariamente, recuperare «il rapporto con il pubblico, che andrà ricostruito con grande lavoro».

Uno spiraglio arriva dalla possibile riapertura delle arene estive a giugno. Il cinema Fiume potrebbe dunque rimettersi in gioco con la propria sala all’aperto. Per quanto riguarda le sale al chiuso, Botturi spiega che si parla di settembre. Ma c’è un altro elemento importante che dovrà entrare in gioco: la programmazione. «La riapertura è anche legata alla decisione di far uscire titoli importanti e forti, che accompagneranno lo spettatore di nuovo in sala».

Settembre è un momento importante anche perché è il mese della Mostra del Cinema di Venezia, le cui date attualmente non sono state modificate. I festival stanno navigando a vista di fronte a una situazione inaspettata. Alcuni stanno optando per edizioni digitali. Atri, come Venezia e Cannes, non la vedono come un’opzione praticabile.

A Verona, il festival Schermi d’Amore è stato fermato dopo due giorni, a fine febbraio, dopo l’esplosione dell’epidemia. Il Circolo del Cinema è stato fortemente coinvolto nell’edizione di quest’anno, la seconda dopo la ripresa del 2019, e Roberto Bechis ci informa che la speranza è quella di recuperarla. «In linea di massima si parla dei primi di ottobre.»

Nel frattempo, l’attività del Circolo del Cinema prosegue: «In attesa di tornare in sala, stiamo lavorando molto bene con lo streaming. Non potrà essere una sostituzione integrale della sala, ma ci permette di uscire ogni settimana con un film per i nostri soci». Dunque, anche se si tratta di «un palliativo in attesa di tornare nella grande sala», Bechis lo vede come uno strumento in più che, in futuro, potrebbe «accompagnare un’attività come la nostra», fornendo «uno spazio in più per approfondimenti, cultura cinematografica, interviste».

Circa la possibilità del ritorno dei drive-in come soluzione alla crisi, Lucia Botturi ci va coi piedi di piombo, definendola un’idea «senza considerazioni tecniche solide». «Innanzitutto non ci sono titoli commerciali che possano supportare un’estate», in quanto i distributori li hanno tutti rimandati a fine anno o al 2021. In secondo luogo: «Servono spazi ampi e una mobilitazione di mezzi sicurezza equiparabile a quella di un concerto». «Io sarei cauta – conclude –. Vediamo come va con la riapertura del 4 maggio e, se tutto fila bene, siamo fiduciosi che a fine mese ci verrà permesso di aprire all’aperto».