È stata una bella serata. La 16a edizione di Schermi d’Amore è partita con un Teatro Ristori pieno zeppo e l’atmosfera di un bell’evento culturale finalmente tornato nella nostra città. Dopo l’edizione dell’anno scorso, gli sforzi dell’assessore alla cultura Francesca Briani e del direttore del festival Paolo Romano, presenti entrambi insieme al presidente del Circolo del Cinema Roberto Bechis, hanno permesso che si replicasse quest’anno.

Courtesy: Schermi d’Amore / Circolo del Cinema, foto di Francesco Lughezzani.

Ce lo avevano detto già alla conferenza stampa di presentazione in Comune che il budget era quello che era. Ma, al di là dell’assenza di ospiti, la serata di ieri non ha risentito dei limiti imposti. Il Ristori era davvero pieno, e forse l’unica nota “stonata” è il fatto che, nonostante l’enfasi sul coinvolgimento dei giovani – l’assessore Briani lo ha ribadito ieri, accennando alla presenza della giuria giovani – l’età media degli spettatori era piuttosto alta. Se lo scopo è fare breccia tra il pubblico più giovane, ancora non è stato raggiunto. Ma c’è tempo e, se l’edizione sarà un buon successo, ce ne saranno altre per raggiungere quel traguardo.

Va anche detto che il pubblico era perfettamente in target rispetto al film di apertura, I migliori anni della nostra vita di Claude Lelouch. Una scelta in un certo senso obbligata, ma preferiamo dire quasi poetica: l’anno scorso, a Lelouch era stata dedicata una retrospettiva e il regista francese avrebbe dovuto essere l’ospite d’onore della manifestazione. Ma non era potuto venire proprio perché stava ultimando la lavorazione di questo film, terzo capitolo della trilogia iniziata 54 anni fa con Un uomo, una donna.

Jean-Louis Trintignant e Anouk Aimée, rispettivamente 89 e 87 anni, illuminano lo schermo con la loro alchimia rimasta intatta. Un ponte con il passato che assume una dimensione ulteriormente simbolica, nel caso di un festival che deve per forza guardare indietro, alla tradizione del genere mélo, ma anche alla propria storia, e allo stesso tempo guardarsi avanti. «I migliori anni di una vita sono quelli ancora da vivere», dice la citazione di Victor Hugo in apertura al film. E suona come un augurio al festival tutto.

Sarà un’edizione importante. Se, anche messo davanti a ostacoli di natura economica, Schermi d’Amore sarà un successo, forse questo aprirà la strada ad altri dieci anni di cinema mélo a Verona, e speriamo anche di più. La partenza è stata già un buon segno.