Decisamente un’ottima giornata per Schermi d’Amore in fatto di presenze: malgrado una domenica assolata, che invitava più alla passeggiata che non alla buia sala di un cinema, il pubblico ha risposto molto bene già a partire da Weldi, laproiezione delle ore 16, per culminare con il quasi esaurito a quella delle 18 con il film giapponese Asako I&II.

Ma andiamo con ordine con questa full immersion di film.

Weldi
Regia di Mohamed Ben Attia
Con Mohamed Dhrif, Imen Cherif, Mouna Mejeri
Proiezione delle ore 16
Voto: 3/5
La dolorosa storia di un padre per raccontare la Storia di un Paese; il film, ambientato in Tunisia, racconta della tragedia di un genitore che vede sparire all’improvviso l’amato figlio, fuggito in Siria per abbracciare ideologie non propriamente pacifiche. Alla sua seconda prova registica Mohamed Ben Attia scrive e dirige un buon film, ma sembra non riuscire a dargli una conclusione all’altezza di quello che fino a quel momento ha voluto raccontare. 

Asako I&II
Regia di Ryûsuke Hamaguchi
Con Masahiro Higashide, Erika Karata, Sairi Itô, Kôji Nakamoto
Proiezione delle ore 18
Voto: 3,5/5
Si cambia decisamente registro con questa commedia sentimentale, che riesce a strappare anche qualche risata al folto pubblico presente a teatro. Leggero, divertente, “strano” (come solo i giapponesi possono esserlo nelle loro relazioni con il prossimo), ma anche più stratificato di quanto non sembri a una visione superficiale. Una boccata di (mal)sano romanticismo in questa giornata del festival, che pecca solo in eccessiva lunghezza.

Rosie
Regia di Paddy Breathnach
Con Sarah Greene, Moe Dunford, Ellie O’Halloran
Proiezione delle ore 20
Voto: 2,5/5
Preceduto dal deludente cortometraggio Love Trip di Dan Brody per la sezione “Amori in Corto” (pur essendo solo del 2009 è vecchio nella realizzazione e messa in scena, con la sola nota positiva dell’idea provocatoria che lo anima), il film di Paddy Breathnach si sviluppa su una sceneggiatura di Roddy Doyle, dalla cui penna sono stati tratti titoli come The Snapper, il seguito Due sulla strada – The Van e The Commitments; peccato che in questo Rosie l’autore si sia completamente scordato la vena ironica dei lavori citati, così per 86 minuti -– che sembrano non finire mai – ci tocca seguire la triste ricerca di un alloggio per un’ostile Dublino della famiglia di Rosie e John Paul e dei loro quattro figli, senza alcuna nota di speranza o una chiusura che lasci soddisfatto lo spettatore. Se lo scopo della pellicola era di trasmettere ansia allora è decisamente raggiunto, ma vi assicuro che a un certo punto ho sperato che apparissero i Monty Python a cantare Every sperm is sacred. Certo, il problema della classe lavoratrice e dei senzatetto non è affatto un argomento allegro, ma personalmente preferisco l’approccio più digeribile di un Ken Loach o di un Stephen Frears.

Mon Tissu Préféré
Regia di Gaya Jiji
Con Manal Issa, Ula Tabari, Mudar Abbara, Saad Lostan
Proiezione delle ore 22
Voto: 2/5
Ed ecco l’oggetto misterioso della giornata, nel senso che ancora mi sto domandando il senso di questa pellicola. Seguiamo le vicende, i deliri e i turbamenti di Nahla – una ragazza di rara antipatia – per una Damasco prossima alla rivoluzione (siamo nel 2011), ma senza che il tutto porti a qualcosa di solo vagamente apprezzabile. Sinceramente? Alla quarta proiezione non accusavo alcun cedimento o segnali di stanchezza, ma mi ero ripromesso che avrei comunque abbandonato la sala nel caso il film non mi avesse incuriosito durante i primi minuti; beh, maledetta la mia curiosità che evidentemente si accontenta di molto poco…

Nonostante qualche passo falso, la giornata di domenica si chiude in positivo per il festival e non possiamo che esserne felici. Ora ci restano ancora due giornate per trarre le definitive conclusioni.